di Alessandro Foglio

Una parata di stelle capitanate da Federica Pellegrini e Gregorio Paltrinieri ha illuminato la serata del Palanuoto a Torino, sede della seconda tappa della “Swimming Cup 2015“.

Dopo Milano è il turno del capoluogo piemontese veder scendere in acqua tanti protagonisti del nuoto azzurro e qualche punta di quello mondiale. La serata si è aperta con le sfide tra i campioni del futuro, ovvero gli Esordienti A che hanno provato l’emozione di essere fianco a fianco con i campioni che vedono in televisione tutti i giorni.

Ma le emozioni iniziano più tardi quando entrano in acqua i big e soprattutto Federica Pellegrini che vince la sua prova sui 200 dorso con il tempo di 2’11”55 davanti all’ungherese Zsuzsanna Jakabos (2’13”19). Per Federica un buon crono, anche se di circa due secondi più lento rispetto a quello nuotato agli Assoluti di Riccione, e una piccola rivincita dopo l’ “australiana” persa ieri nei 50 ai danni della Zofkova (qui terza in 2’17”75).

Ma se su Federica si può far sempre affidamento, in pochi si aspettavano una prova di tale livello da parte di Matteo Rivolta, forse nemmeno lui data la stagione difficile che stava attraversando. L’atleta allenato da Gianni Leoni vince in 51”92 confermando quel che di buono si era già visto al Sette Colli pochi giorni prima (vinto i 100 in 52”30) e facendo registrare il tredicesimo crono mondiale dell’anno. Adesso può aspirare a qualcosa di ambizioso a Kazan, ma per un posto fra i migliori deve scendere almeno al suo record italiano, perché manca sì un dominatore come Phelps ma la concorrenza è agguerrita.

Brilla d’azzurro il podio dei 50 rana donne, dove Ilaria Scarcella si conferma in buona forma avendo la meglio su Arianna Castiglioni. Per la ligure vittoria in 31”90 davanti al bronzo di europeo di Berlino che tocca in  32”14 e a Giulia De Ascentis con 32”90. Dopo la rana si ritorna sul dorso con i 100 maschili, dove nulla possono gli azzurri Mirco Di Tora e Luca Mencarini, perchè il successo va all’ungherese Gabor Balog, battuto invece la sera prima nei 200. Per il magiaro successo in 55”28.

Presenti anche i gemelli del mezzofondo italiano, Gregorio Paltrinieri e Gabriele Detti. Seppur in condizioni fisiche e mentali diverse, con il primo carico di lavoro ma comunque protagonista al Sette Colli e il secondo che sta ritrovando lentamente la forma migliore dopo i problemi di salute avuti prima degli Assoluti, entrambi danno vita ad un bel 400 stile, vinto in 3’52”62 da Gregorio con Detti secondo in 3’53”63 e Damiano Lestingi terzo ad un solo centesimo.

Ma la serata inizia a farsi divertente con la particolare sfida della 8×100 stile. Otto ripetute sui 100 con partenza che scalava ogni volta: il primo 100 con partenza a 1’30”, il secondo a 1’25”, poi due a 1’20”, due a 1’15” e l’ultimo a 1’10 con Erica Musso che ha avuto la meglio con 58”01 sia di Chiara Masini Luccetti (59”97) che di Martina Caramignoli (1’01”92).

Prima dello spettacolo delle “australiane” era la volta dei 100 stile, con Filippo Magnini in corsia quattro a difendersi dagli attacchi del primo giapponese nella storia della Swimming Cup Shinri Shioura e dall’ucraino dell’ADN Team Project Andrey Govorov. Sono proprio loro tre a dominare la scena con Shioura primo in 50”01 davanti a Filo con 50”14 e all’atleta allenato da Andrea Di Nino che tocca terzo in 50”19.

La serata si chiude le sfide sui 50 nella formula australiana. Dopo la sconfitta di ieri nei 50 dorso Federica Pellegrini si rifà vincendo i 50 stile nel testa a testa finale con Aglaia Pezzato, battuta grazie al crono di 25”76. Farà parlare di se invece il giovanissimo classe 1999 Nicolò Martinenghi che ha eliminato piano piano tanti big della rana azzurra nella prova dei 50, dovendosi arrendere per soli tre centesimi a Fabio Scozzoli (29”08 contro 29”11). Infine nei 50 dorso è ancora Gabor Balog ad imporsi, beffando Luca Mencarini con il tempo di 26”04 migliore del 26”49 dell’azzurro.