Riportiamo le considerazioni della Società ASD Master AICS Brescia in merito alla pubblicazione nel nuovo Regolamento Master. La società già nella scorsa stagione aveva per prima manifestato perplessità sul metodo di computo delle Classifiche di Società proponendo un dialogo costruttivo con il Settore Master al fine di migliorare il regolamento in essere, leggiamo quindi i commenti “a caldo” relative alle nuove norme.

Sono un paio di anni, ossia da quando i punteggi di staffetta sono stati inseriti nel punteggio di società, che le norme che ne regolano il computo vengono criticate e discusse, anche con esplicite e precise richieste di modifica. Riassumendo brevemente il “dibattito”, fra le norme più controverse vi erano, fino allo scorso anno agonistico:

  1. La possibilità di portare a punteggio anche staffette B, C, ecc., oltre la A (quella a miglior punteggio)
  2. La possibilità di avere componenti in staffetta non presenti nella anagrafica delle 3 gare individuali
  3. Il monopolio federale delle staffette con punteggi validi per la classifica di società.

Il Regolamento Master di quest’anno ha tentato, in maniera molto parziale, di emendare parte di questi punti. Non è chiaro se la Commissione Master in questo modo abbia voluto rispondere alle pressanti richieste di modifiche portate dalla nostra, come pure da diverse altre società, o se, chiusa a un confronto con Società e Comitati Organizzatori di manifestazioni del circuito, abbia operato di sua iniziativa facendo tesoro degli effetti di una sorta di metodo prova-ed-errore: come riportato QUI nella nostra intervista al responsabile del Settore Master: “ci siamo accorti l’anno scorso di quanta gente si sia tesserata a ridosso dei Campionati Italiani partecipando di fatto solo a essi o alle staffette”. Ma è ovvio, c’era da aspettarselo prima!

Nonostante non vi sia mai stato un reply realmente positivo alle nostre richieste “dal basso”, ma solo un rimandare (pur cortesemente) al mittente ogni proposta di modifica avanzata, preferiamo pensare che le piccole migliorie inserite nel Regolamento di quest’anno siano proprio l’effetto di una proficua collaborazione dialettica, anche se di ciò non abbiamo riscontro, piuttosto che il frutto di un processo per tentativi con aggiustamento di tiro anno per anno (“vedremo come andranno le cose quest’anno e poi si potrà sempre decidere di cambiare”), perché questa seconda ipotesi non farebbe molto onore alle doti di lungimiranza della Commissione Master.

Il punto 2 in particolare consentiva, bizzarramente, a una società in fascia con un massimo di x atleti di utilizzare un numero anche doppio, 2x, o triplo, 3x, di atleti per formare le staffette (come dire che quando c’è un calcio di punizione si possono mettere 20 o 30 calciatori in campo, o quanti ne vuoi, per fare la barriera, perché il numero di giocatori per squadra in quel frangente improvvisamente non conta più).
La Commissione ha accolto la richiesta/suggerimento n°1 e, parzialmente, la richiesta/suggerimento n°2, nel seguente modo:

  • Introducendo un blando vincolo (i frazionisti devono ora aver effettuato almeno una gara individuale valida in una delle manifestazioni del Circuito Supermaster prima del Campionato Italiano), ma solo per gli Italiani;
  • abolendo la fascia “bassa” (quella con max 15), per la quale esplodevano in maniera più clamorosa gli effetti negativi più aberranti della (non-)regola.

Ma il punto più importante, purtroppo rimasto irrisolto, è il punto 3, il monopolio federale delle staffette con punteggi validi per la classifica di società. Prima cosa, invece di definirle un po’ vagamente “staffette invernali” e “staffette estive”, andrebbero definite “staffette-dei-campionati-regionali” e staffette-dei-campionati-italiani”, perché questo di fatto sono. Il principale problema (delle società, non certo della FIN) è appunto questo: che le staffette a punti sono solo quelle… gestite direttamente dalla FIN (e non certo che sono “invernali” o “estive”).
E’ ovvio che non c’è nessuna spiegazione tecnica coerente e plausibile per introdurre questa limitazione. L’unica motivazione concepibile ha poco a che fare con lo sport: è la mera convenienza economica (per la FIN) di gestire in regime di monopolio le staffette in parola. Tecnicamente, per coerenza, anche i punteggi individuali dovrebbero uniformarsi al medesimo vincolo, cioè quello di dover essere conseguiti esclusivamente in competizioni federali. Si avrebbe allora un campionato federale di società. Si abbia la coerenza di organizzare in questi termini il campionato di società!
Invece, il punteggio attuale di società è uno strano ibrido: valgono punteggi individuali conseguiti in manifestazioni di tutto il circuito, federali e non, mentre i punteggi di staffetta valgono solo se conseguiti in gare federali. Se non fosse – per le concrete difficoltà organizzative, che ricadono sulle spalle delle società (nel portare “quartetti” di atleti alle due sole occasioni utili indicate nel regolamento per far punti, ossia Regionali e Italiani), e in modo assai diversificato, in funzione della collocazione delle 2 competizioni federali sul territorio italiano, – che il numero delle staffette, anche contando solo quelle di tipo A, effettuabili con un numero teoricamente illimitato di atleti può risultare ancora molto alto (idealmente: 6 tipi di staffetta per 6 categorie di età per 2 finestre utili, invernale ed estiva, fa più di 70 punteggi possibili) rispetto al numero di punteggi individuali consentiti dalla fascia, il problema “staffette” sarebbe relativamente circoscritto.

Invece continua evidentemente a essere un problema aperto, e di portata determinante per la formazione delle classifiche finali di società. Perciò auspichiamo altri passi avanti…

ASD Master AICS Brescia