EDITORIALE a cura della Redazione di Master Swim

In quest’ultima settimana si sono aperte, per poi chiudersi in poco più di 48 ore, le iscrizioni ai Campionati Europei Master di Londra. Campionati per i quali era stata certamente preventivata una grande partecipazione, grazie anche al richiamo della capitale britannica, ma non certo un’affluenza di proporzioni simili a quelle registrate. Tanto che il comitato organizzatore dell’evento in terra d’Albione si è ritrovato, come tutti ormai sappiamo, a dover chiudere le iscrizioni in meno di due giorni dall’apertura delle stesse, aprendo così inaspettatamente un vero e proprio caso iscrizioni.

In Italia come in Europa si sono consumate tastiere e gli amici ottici si sfregano ancora le mani per i tanti commenti scritti e letti (e riletti), per le tante manifestazioni di disappunto espresse dagli esclusi e di esultanza da coloro che al contrario si trovano tra i fortunati che sono riusciti ad accreditarsi per l’evento dell’anno.

Proposte, critiche, battute, sfottò ed immancabili prese di posizione si sono sprecate e sono diventate le vere e uniche protagoniste di questi ultimi giorni.

Sicuramente non sfugge a nessuno come il movimento Master in Italia, dopo il boom di tesserati in concomitanza con i Campionati Mondiali Master di Riccione (CLICCA QUI), ha subìto in queste ultime stagioni una flessione fisiologica. Al contrario sembra che nel resto d’Europa il trend sia l’opposto e questo ci pare solo un bene per la promozione dello sport a livello amatoriale, di qualunque natura esso sia.

Ci teniamo a sottolineare che la realtà Master, in generale, è un’attività aperta a tutti, naturalmente anche e soprattutto a chi in gioventù non ha vissuto questo sport a livello agonistico. A nostro parere il nuoto Master deve essere vissuto principalmente come un divertimento, un momento di aggregazione e di scambio, dove viene unito l’utile al dilettevole: l’utile dell’attività sportiva e di vita sana ed il dilettevole di trasferte, cene, nuove conoscenze e tanto altro ancora.

Ben venga la tendenza che vede sempre più nuotatori ex-agonisti (e anche ex-nazionali) che scelgono di tesserarsi come nuotatori Master. Questa partecipazione permette infatti di portare a tutti coloro che non hanno vissuto questa esperienza un elemento importante di vita tra le corsie, di abitudine e attitudine al lavoro che sono comunque importanti e, nello stesso tempo, permette a questi atleti di passare a uno stile di vita più rilassato, concedendo più spazi alla vita al di fuori delle corsie mantenendo però il rapporto con il nuoto.

Talvolta però questo approccio meno competitivo e più sereno alle competizioni rischia di venire meno, risucchiato dalle vecchie emozioni e dallo spirito naturalmente competitivo che tutti viviamo. Ed ecco che allora si riaccendono gli antichi spiriti e si dimentica come le manifestazioni Master possano e debbano essere vissute con gran divertimento e partecipazione da chi “va piano” quanto da coloro che possono ambire a record e vittorie. Tifo, cori ed applausi sono per tutti in questo mondo, e chiunque partecipi, a qualsiasi livello, alle manifestazioni vive e coglie lo spirito Master, fatto di pura goliardia, allegria ed evasione dallo stress quotidiano: un approccio che, allo stesso tempo, non intende mancare minimamente di rispetto al lavoro che tanti Master svolgono tutti i giorni in vasca per centrare i propri obiettivi stagionali, perché comunque la sana competizione non guasta mai.

Tornando ai nostri amati Campionati londinesi nessuno può negare che la scelta, da parte di LEN e FINA, di gestire le iscrizioni con un limite massimo di atleti iscritti e chiusura al raggiungimento di questo tetto non sia più attuale nè attuabile per quanto riguarda la realtà natatoria Master. Questo è il vero nocciolo del problema secondo noi: se un movimento cresce risulta assolutamente necessario un adattamento nel sistema di gestione dello stesso! E per questo auspichiamo che in futuro le organizzazioni nazionali ed internazionali riescano ad evolvere di conseguenza.

Indubbiamente un passo verso nuove direzioni deve essere fatto anche da tutti quegli atleti convinti che il Master sia una piccola serie B del nuoto agonistico e che, di conseguenza, l’accesso a determinati eventi debba essere riservato a quella élite di nuotatori.

Ecco che, partendo da questi spunti, vogliamo condividere con voi alcune riflessioni che ci sorgono spontanee.

Perché un atleta Master che decida di partecipare ad un evento internazionale o nazionale (oltre a tutto mettendo mano alla proprie tasche per pagarsi volo, vitto e alloggio) dovrebbe essere escluso?
Perché privare alcuni atleti della possibilità di vivere esperienze davvero gratificanti e uniche, che spesso trasmettono emozioni mai provate nella propria vita, vero carburante di questo movimento?
Forse alcuni Master non gradiscono le lunghe attese, o i tanti no time che saranno visualizzati nel tabellone?
Perché non e’ possibile accettare che possa anche esservi qualcuno si più lento in vasca, ma che e’ stato però assai rapido (e fortunato) con il mouse per iscriversi?

Siamo consapevoli che alcuni di voi avranno storto la bocca alla lettura di queste riflessioni ed allo stesso tempo ci sarà persino chi, travolto dalla frustrazione dell’aver già speso soldi per le prenotazioni ed essere rimasto tagliato fuori, penserà giustamente di inviare qualche sana imprecazione liberatoria a questo editoriale.

Ma quello che vogliamo trasmettere con tutte le nostre forze è che se da un lato LEN e la FINA devono fare più di un passo in avanti e dimostrare maturità, prontezza e altresì comprensione nel gestire un grande movimento come quello Master, dall’alta probabilmente ci sono anche alcuni atleti che devono fare un piccolo passo indietro: dobbiamo sempre ricordarci che non stiamo parlando di professionismo ma di attività amatoriale, seppur agonistica, e aperta a tutti.

Cerchiamo quindi di essere più rilassati, di non entrare in competizione tra noi, subendo tutti allo stesso modo le decisioni prese dai vertici con questa gestione del movimento decisamente mirata al solo profitto. Ricordiamo tutti che siamo scesi e scendiamo ogni giorno a qualche compromesso con la nostra forma, la nostra voglia di allenarci e la difficoltà di gestire la nostra vita tra lavoro, famiglia e passione. E la passione di tutti noi, a qualsiasi livello riusciamo ad affrontare le manifestazioni, è il nuoto!

La LEN, come sapete (leggi QUI), divulgherà domani una comunicazione con le decisioni prese relativamente alle iscrizioni a Londra 2016 e ovviamente l’augurio della redazione di MasterSwim, come di tutti gli appassionati, è che possa essere accontentato il maggior numero possibile di atleti che per un motivo o per un altro sono rimasti tagliati fuori dalle iscrizioni.