di Gianna De Santis

Il Natale è fatto di storie e di regali. Noi di Master Swim abbiamo deciso di farvene uno, raccontandovi una storia di coraggio perché siamo sicuri che alla fine vi darà un altro modo per leggere alcuni attimi quotidiani della vostra vita, ma vi chiediamo alla fine di questa storia di fare anche voi un piccolo regalo, non a noi, ma a qualcuno che ne ha veramente bisogno.

Martina Vagini ha 29 anni, è bella, ha due occhi verdi vivi, pieni di vita, è intelligente e ricca di forza d’animo. Pratica nuoto, fa parte di una squadra master e gareggia in giro per l’Italia. Ha una laurea e un lavoro che le piace. Ma soprattutto è una ragazza coraggiosa, un esempio per tutti, perché quando la mattina si alza dal letto sa che appoggiando i piedi per terra deve già superare almeno una difficoltà, un limite, ma non c’è nulla che la ferma, anche se sono undici anni che convive con una diagnosi pesante: la sclerosi multipla.

«Avevo 18 anni – racconta Martina – quando cominciai ad avere problemi alla gamba destra, sentivo le mie gambe come due pezzi di legno e non è stato facile accettare questa diagnosi, piangevo, andavo nel panico. È una sensazione brutta quando la tua testa dice di muovere le gambe eppure questo non accade. Sono anche scivolata e mi sono frantumata una vertebra, ma tutto ciò non mi ha impedito di raggiungere un mio sogno, fare l’Erasmus in Germania e laurearmi».

Un periodo che Martina ricorda come il più bello della sua vita e dice «È per cose così che voglio continuare a fare progetti». Nonostante la sua ansia e quella di chi le vuole bene. Ma a questa sensazioni di libertà, a questa voglia di conoscere il mondo non vuole rinunciare, visto che ad altre cose ha dovuto farlo.

«Non è semplice dire addio a cose naturali come correre e camminare velocemente. La malattia si è presentata subito in maniera aggressiva e ho avuto tante ricadute».

Ma Martina ha sempre trovato la forza di rialzarsi, a volte ce l’ha fatta da sola, altre ha avuto bisogno di aiuto, come per uscire dalla depressione e trovare nuovi obiettivi dopo la laurea. E così è arrivato prima il lavoro e poi il nuoto.

«Lavoro alla reception di un hotel/resort con la spa – ci confida –. Lì sono tutti miei fans, mi incitano. Con il nuoto ho cominciato da piccola a fare corsi amatoriali, frequentando la piscina anche per acquagym o nuoto libero, ma mai avrei pensato di poter far parte di un gruppo master. Sono stata invitata da un’amica a partecipare a una riunione e mi hanno detto che mi volevano in squadra. Non riuscivo a crederci, ero titubante ma non c’erano rischi e non c’era nulla da perdere. Ma non credevo di poter ottenere il certificato medico per l’attività sportiva e di gareggiare».

Invece Martina si è ritrovata con un “idonea” su un pezzo di carta importante (ha superato un test sotto sforzo) per cominciare questa avventura, un cammino che le sta portando soddisfazioni e benefici. L’acqua in fin dei conti è uno degli elementi fondamentali della vita umana.

«La mia famiglia è felice per il gruppo di amici che ho trovato, sia al lavoro che nella squadra. Con loro sto bene, c’è affiatamento. Nuotando trovo benefici, in acqua mi sento bene, non vedo le mie difficoltà. Io altre attività fisiche non riesco più a farle e la piscina mi dà soddisfazione, mi sento uguale a tutti, perchè quando cammino con le stampelle ho un limite, una difficoltà. Ho rigidità alle gambe e con il nuoto le alleggerisco, e farlo con regolarità mi aiuta».

E così allenamenti dopo allenamenti Martina è scesa in acqua per le sue prime gare fino ad arrivare al debutto di Riccione nella grande vasca da 50 metri.

«Avevo un po’ di agitazione, di adrenalina, sono rimasta a bocca aperta vedendo una  piscina così enorme (ma vi assicuriamo che è l’effetto che fa a tutti, ndr). Mi sono detta “non ce la posso fare ad arrivare fino in fondo”. E invece è andata bene, supportata dalla squadra, ho dato tutto quello che potevo, ho gareggiato nei 100 stile, nei 50 dorso con la staffetta e nei 50 stile. A dorso fatico molto perché non vado dritta, faccio le curve e sicuramente nuoto anche di più di 50 metri, i 50 stile li avevo già fatti, invece i 100 stile sono stati la gara che ho amato di più. Nuotare in vasca lunga è stata una bella soddisfazione».

E ora si prepara per le gare di Buonconvento (Siena), la piscina di casa. Ma da qui a qualche mese Martina si dà due obiettivi importanti da raggiungere. «Sì ho la sclerosi ma faccio le gare di nuoto e voglio riuscire a fare il tuffo dal blocco e poi la virata, che mi riesce male, mi sto già impegnando molto».

Abbiamo deciso che seguiremo Martina lungo tutta la sua prima stagione Master in una sorta di “diario virtuale”, dove ci racconterà, vasca dopo vasca, tutto il suo percorso e i suoi traguardi con la stessa naturalezza con cui ci ha detto che: «La vita non è finita, la mia esperienza può servire ad altri, che si rinchiudono in casa».

 Ha detto tutto Martina Vagini, noi vi chiediamo solo per questo Natale un regalo in meno sotto l’albero di casa, ma uno in più nel vostro cuore. Sostenete l’Aism – Associazione Italiana Sclerosi Multipla e la ricerca:

  • Con il conto corrente postale n. 670000 intestato a FISM – Fondazione Italiana Sclerosi Multipla – Via Operai 40, 16149 Genova
  • Con l’Iban IT 10 Q 02008 01438 000032500000 del conto corrente intestato a FISM presso Unicredit Corporate Banking
  • Chiamando il numero verde 800 99 69 69 e decidi quanto donare con carta di credito