Nel nuoto non ci si inventa nulla, parola di CloroCuffia.

Beh, vi avevo raccontato in uno dei primissimi post che sono un “non” nuotatore o forse un esperto di immagine direbbe che sarei un “nuotatore fai da te“. E non vogliamo tirarcela con un po’ di inglesismo? Certo e allora rilanciamo con un buon “self made swimmer“. Wow!!!

Scusate la digressione. Torniamo a noi.
I miei corsi di nuoto sono tutti a secco. Il coach si chiama YouTube e le lezioni si svolgono in ufficio davanti alla scrivania e dietro ad un monitor di svariati pollici. Filmati in loop su tutti gli stili con commenti che ovviamente rendono tutto facile e alla portata di chiunque con musiche di sottofondo che ti fanno sentire non come un nuotatore ma IL NUOTATORE.

Mi piego nascondendomi dietro al monitor e mi metto ad emulare i protagonisti delle immagini spesso a rallentatore che sarebbe poi la mia massima velocità in acqua. Qualche collega all’inizio mi guardava un po’ stranito, lo ammetto.
E i risultati? Ecco, parliamone. Nell’ultimo allenamento abbiamo nuotato singolarmente sotto gli occhi attenti e chirurgici del coach. Mi sentivo come in un’ interrogazione al tempo delle superiori solo che qua non avevo il libretto delle giustificazioni per falsificare la firma e stare il più lontano possibile dalla scuola-patibolo.

Via, tocca a me. Mi tuffo e appena emerso comincio a muovere gracidando le prime bracciate a rana. Inutile dirvi che la virata l’avrebbe fatta meglio Benny Hills in una delle sue gag. Ma il bello è stato quando terminata la mia piccola fatica di Ercole il Coach, con un’espressione da “non ci posso credere“, mi ha fatto presente che la mia non era una vera rana ma forse sarebbe stato piú giusto battezzarla come RalFino: gambe a rana e bracciate a delfino ma senza mai fare uscire le braccia dall’acqua. Ecco il risultato delle mie lezioni a secco. Pessimo

Uno stile nuovo insomma, poco efficace, in cui più della metà dello sforzo è a perdere regalando però un effetto scenico dirompente per tutto quel movimento a vuoto.  Shakespeare avrebbe commentato: “tanto casino per nulla“.

P.S.
Chissà se gli stili di nuoto sono brevettabili; potrei mettere sotto copyright il RalFino, no?