La Capri-Napoli è una delle traversate più famose e con più storia alle spalle. Il palcoscenico è a dir poco splendido: l’isola di Capri è rinomata per la sua bellezza e Napoli è semplicemente Napoli, affascinante e magica.

È difficile anche solo pensare di guardare un punto che si trova a più di trenta chilometri di distanza e immaginare come sarebbe raggiungerlo a suon di bracciate.

La gara, partita alle 10.40 del mattino dalla spiaggia “Le Ondine Beach Club”, vedeva al via meno di una ventina di atleti. Il cielo era già di un blu scuro come le profondità del mare. L’acqua era molto mosso durante tutto l’arco della gara, “anche peggio dei recenti Europei” afferma la francese Jouisse, con onde che arrivavano da ogni direzione “prima ci spingevano verso Napoli, poi purtroppo il mare è cambiato e ci spingeva sia contro che di lato”.

I nuotatori che hanno affrontato questa gara consigliano di non voltarsi mai a guardare Capri se non si vuol cadere nello sconforto perché sembra sempre di essere appena partiti e Napoli pare non avvicinarsi mai. Dopo 4 ore di bracciate il gruppo dei primi maschi era ancora abbastanza compatto anche se allungato mentre tra le donne le distanze erano ben più marcate e le posizioni più definite.

Purtroppo la gara è stata interrotta: per la sicurezza degli atleti, i giudici hanno deciso di fermare la competizione e, come previsto da regolamento, convalidare la gara congelando la posizioni in cui si trovavano gli atleti al momento dello stop per ricavarne la classifica.

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Il verdetto finale vede gli stessi vincitori dello scorso anno.

Il ventiseienne romano Alessio Occhipinti, bronzo mondiale nella 25 km a Gwangju nel 2019 e Caroline Jouisse, l’atleta francese che si trovava in testa anche al momento della sospensione della tanto dibattuta 25 km degli ultimi Europei e già bronzo sempre nella 25 km agli Europei di Hoorn nel 2016. Sul secondo gradino del podio troviamo Mario Sanzullo, l’atleta olimpico di Tokyo 2020one e vincitore morale della 25 km agli ultimi Europei di Ostia. Il bronzo se lo aggiudica il campione del mondo della 25 km di Kazan 2015 e olimpico a Rio de Janerio, Simone Ruffini.

Al femminile completano il podio le argentine Imwinkeried e Garcia.

Un applauso lo meritano tutti gli atleti che hanno combattuto per ore contro un mare molto impegnativo e che si sono comunque aggiudicati uno spazio nelle pagine della storia di questa bellissima competizione.

Foto: Capri-Napoli Marathon