Beh non è servito avere Boggie Kapas in tribuna, oggi tutti si sono dovuti inchinare alle forza azzurra!
Intanto io ho imparato, potenza di Wikipedia, che orszag significa nazione o territorio e Olasz significa italiana…
Lo speaker dopo cinque giorni invece ha imparato che l’inno italiano si chiama Fratelli d’Italia e che Ilaria si chiama Cusinato: oppure è entrata in acqua la sorella più forte della Cusitano?
E infatti eccola con un bel piglio subito nei 200 misti, prende la testa e non la molla più. Vai Cusi, così ti vogliamo! Il primato Cadette non c’è ma sicuro arriverà. A lei e Sara Franceschi, che lasciano la categoria, auguriamo tanta fortuna nel mondo dei grandi.
Come la auguriamo a Nicolò, che spara 1’00″30 e vince finalmente la sua gara degli Eurojunior con primato Junior e Cadetti annesso. Al suo collega Poggio piacciono le gare in salita, con un nome così… partenza e virata non sono il suo forte ma la rana la conosce e così con 1’01″13 mette una cordicella ai piedi di Martinenghi e lo segue fino al traguardo.
La partenza e la subacquea non piacciono neanche a Iulietta Verona, no no. Ma il ritorno sì, 35″7 e un bel 1’08″32. Tanta fortuna anche a lei, sistemiamole le apnee peró!
Mi dimentico della dorsista delle tigelle? Tania Quaglieri azzecca le due apnee e la sua progressione è inarrestabile. Arrampicatrice sul blocco!
Chi li ferma più gli azzurri oggi? Izzo è un missile tascabile terra acqua che spara 22″09, cancella Leonardi gommato e arriva a 9 centesimi dal record del mondo.
Le ragazze della 4×200 si dannano l’anima, la Ongaro ha digerito tutti i sassi e stacca 2’02″con l’ultima vasca in risalita, benissimo la Romei in 2’01” al via, 2’01” per la Pirovano lanciata e 2’01” per la Franceschi dopo i 200 misti. Sono quarte ma è il massimo raggiungibile.
Qui la mia Ajna svernicia tutti in 1’57″8 e porta l’Ungheria all’oro, per lei è poker.
Mi chiedo alle tristi velociste russe cosa gli hanno fatto di male… la Kameneva sembra che ogni gara la abbiano costretta a farla, compreso questo 50 farfalla in 26″22 a pochi centesimi dal WR di Peggy Oleksiak.
E poi tutti a tifare Olaszorszag nella mista. Il 59″7 di Martinenghi la dice tutta su come si è messa la staffetta dopo il 55″6 di Bietti, Glessi finalmente completa la sua digestione in 52″9, e Miressi finisce il compito con il fiocco.
Mai vista tanta abbondanza neanche alla vendemmia di Manduria in Puglia!
Nove ori, ventidue medaglie, e tanti saluti allo speaker che ci ha preso in simpatia.
Tante altre cose belle vorrei dire oggi, ma è ora di andare, e i giudici tutti sponsorizzati dalla verde Irlanda lasciano l’impianto.
Forza Olaszorszag, buona fortuna!
(Foto: A. Masini/ Deepbluemedia Free press)