Nel suo show “Inside with Brett Hawke” il famoso podcaster australiano ha intervistato l’ex campione Olimpico e recordman del mondo Alexandr Popov, chiedendogli il suo parere su quello che in molti nominano come suo erede, il giovane fenomeno David Popovici.

Popov si è detto estremamente impressionato dalla figura del romeno neo detentore del record del mondo dei 100 stile:

È vero che ha solo 17 anni, ma quello che mi impressiona di più è che sembra estremamente rilassato. I suoi muscoli sono lunghi e ha un’incredibile plasticità, in acqua ma anche fuori.

Lo Zar delle piscine si è addentrato in un’accurata analisi tecnica di Popovici, scoprendo particolari interessanti:

La sua nuotata è molto ampia e quando aumenta la velocità non aumenta il numero di bracciate ma solo la potenza. Sono stato particolarmente attento al suo finale di gara, gli ultimi 25 metri, che sono il punto cruciale dei 100 stile, e lui continua a spingere, non perde né potenza né ampiezza della bracciata.

Popov e Hawke sono impressionati dalla facilità con cui i nuotatori di oggi scendono sotto certi tempi che, solo qualche anno fa, sembravano irraggiungibili:

Quando ho fatto 46.8 in corta ero super felice, pensavo di aver fatto una cosa incredibile, adesso vanno sotto i 45 secondi con estrema facilità, non riesco a farmene una ragione.

Tornando a Popovici, passare in 22.7 e tornare in 24.1 è semplicemente incredibile. Di questo passo si può già pensare di scendere a 45: 22.2 il primo 50, 23.7 il secondo, ed è fatta.

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Può essere Popovici a trainare il movimento verso nuovi limiti:

Il differenziale tra primo e secondo 50 ideale è di 1.5 secondi e lui è in linea, ma la cosa che stupisce è che ha ancora grandi margini di miglioramento: se migliora la partenza, se velocizza ancora il ritorno senza scomporsi in nuotata, nessuno sa dove potrà arrivare. Per migliorare deve controllare il numero delle bracciate, giocarci un po’ e vedere dove c’è del potenziale.

La sua gambata è molto efficiente, i suoi piedi rimangono sempre sott’acqua, è come avere un motore che spinge in continuazione. Con il tempo è normale che accrescerà la sua muscolatura, ma deve mantenere necessariamente la sua flessibilità, non deve esagerare con la massa. Per quanto riguarda il numero di respirazioni, mi sembra che ora lui tenda a nuotare nel modo in cui si sente più sicuro. Potrebbe decidere di controllare le respirazioni, arrivare a tre o quattro nel primo 50, e poi migliorare anche nel secondo.

Popov chiude con un consiglio per il giovane campione del mondo:

Ha accumulato l’esperienza giusta per arrivare a Roma, dove non aveva molta pressione, e centrare l’equilibrio perfetto per battere il world record.

Il mio consiglio per lui ora è di concentrarsi su quali aspetti della sua vita lo aiutano nel suo obiettivo e quali lo disturbano, per eliminare temporaneamente o definitivamente i secondi.

Deve ricordarsi che, ora che è il migliore al mondo, tutti vorranno batterlo, quindi deve pensare solo alla sua performance e comportarsi da vincente.

Foto: Fabio Cetti | LEN