È un Sette Colli sempre più in versione “Mundial” quello che saluta Roma e ci lascia il ricordo di una 54ª edizione da favola.

Mai come quest’anno abbiamo potuto vedere tante stelle e tante prove degne di una competizione iridata. A Budapest, scommetteteci, vedremo qualche finale dove i protagonisti saranno quasi gli stessi presenti al Foro Italico.

Il day 3 è scoppiettante già in mattinata, quando Govorov cancella il primato della manifestazione dei 50 farfalla di Nicholas Santos nuotando 23″09. Manca la zampata azzurra e l’unica novità è il tempone della Bianchi nei 200 farfalla, mentre Magnini e Cielo salutano la finale A della gara regina lasciando al nuovo che avanza – Zazzeri  l’onore di giocarsela con i migliori.

I ragazzi del Nuoto Paralimpico aprono la sessione pomeridiana con i 100 stile vinti in 56″65 da Riccardo Menciotti, un centesimo meglio di Fabrizio Sottile.

Prima finale di giornata sono i 200 dorso, che al maschile vede un podio tutto straniero con Bernek, Diener e Greenbank senza crono clamorosi e senza italiani, con Restivo carico e out in mattinata e il migliore azzurro che è Jacopo Bietti quinto in 1’59″05.

Al femminile ci prova Margherita Panziera che si deve accontentare del bronzo in 2’10″87 cedendo il passo alla Whittaker e al dorso a testa alta della magiara Kata Burian, prima in 2’09″89.

C’è il meglio della farfalla veloce nella finale dei 50 maschili, con la sfida a tre fra Govorov, Santos e Proud, con l’ucraino che si migliora ancora rispetto alla mattina nuotando in 23″01 portando a casa il primo confronto con il brasiliano e il britannico. Ma la bella sarà a Budapest! Piero Codia vince la finale B in 23″63 e rende onore ai tre sul podio.

Dalla “Camera di Chiamata” di Corsia4 con Cristina Chiuso alla finale dei 200 farfalla è un attimo: Ilaria Bianchi si ritrova con la nona prestazione all-time in Italia nei 200 delfino, non proprio la sua gara e allora già che c’è ci prova anche al pomeriggio. Tre quarti di gara da protagonista, poi la “scimmia” sulle spalle dell’ultimo 50 e il sorpasso delle specialiste Szilágyi, Atkinson e Jakabos. Chiude in 2’09″60, la rivedremo all’opera?

Scende in vasca per i 200 rana la “foca” Marco Koch, che fresco fresco di Trials tedeschi parte forte e gestisce l’aggressività di Titenis in palla per tre vasche. Non l’ultima però, dove il lituano si spegne favorendo la vittoria del tedesco in 2’09″63 e il rientro di Luca Pizzini, secondo in 2’10″73 davanti all’azzurro che non ti aspetti Daniel Moises Loschi.

Fanno gara a sé Rikke Møller Pedersen e Molly Renshaw nei 200 rana donne, con la danese che guida per tutta la gara ma viene beffata nel finale con un brutto arrivo dalla britannica, prima in 2’25″38 di soli due centesimi davanti alla primatista mondiale. Con Giulia Verona fuori dalla finale A, la migliore delle azzurre è Francesca Fangio, quinta appena sopra al 2’28”.

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In finale B c’è César Cielo, in quella vasca che gli ha regalato l’attuale primato mondiale, ma è Luca Dotto il migliore in 49″16 davanti a Vendrame che cicca la partenza ma chiude a 49″30. La finalissima è del magiaro Kozma che in 48″68 regola dalle corsie esterne Fratus, Magnussen, McEvoy e Scott, tutti sotto i 49″. Lorenzo Zazzeri tocca settimo in 49″10 con la soddisfazione di mettersi alle spalle il sudcoreano Park.

Niente male anche lo sprint al femminile! Pernille Blume c’è e conferma il suo titolo olimpico con un 50 stile in rimonta vinto in 24″13, nuovo record della manifestazione, cancellando il 24″21 di Ranomi Kromowidjojo del 2012. L’olandese si accomoda sul secondo gradino del podio in 24″39, mentre la prima italiana è Giorgia Biondani, quinta in 25″22.

Si passa ai 200 misti maschile dove la rinuncia dello svizzero Desplanches alla finale ci regala un altro scontro SetoVerrasztó. Purtroppo per noi l’ungherese non è così competivo sulla mezza distanza, uscendo solo nelle frazioni rana e stile. Troppo tardi perché Seto fa il vuoto vincendo con record della manifestazione in 1’57″54 (cancellato Thiago Pereira del 2012). Bene Giovanni Sorriso quinto in 2’00″89.

Al femminile tutto semplice per l’argento olimpico Siobhan-Marie O’Connor che vince in 2’10″01 strappando il primato della manifestazione a Stephanie Rice. Argento alla Ugolkova e bronzo per Ngawati mentre Sara Franceschi fatica chiudendo sesta in 2’14″05.

Chiusura con un pizzico di rammarico: gli 800 stile maschili dovevano infiammare il pubblico romano ma l’assenza di Paltrinieri e Detti lascia spazio al successo di Jan Micka in 7’54”24.

Ci si vede a Budapest!