Se vi siete “collegati” solo oggi con il 54° Sette Colli vi sentirete un po’ come me, ovvero fuori dal mondo. Martinenghi nuovo RI? Rimontona della Pellegrini? Park davanti a bronzo e oro olimpico? Finale A dei 50 stile con Bruno Fratus, Proud, McEvoy, Magnussen e Cielo?? Ma dove siam finiti??

In poche parole la prima giornata si riassume così (meglio con quelle di Andrea Rinaldo), mentre il day 2 degli Internazionali d’Italia si apre sui social con la visita di tanti atleti al Papa, tra cui Paltrinieri e Pellegrini ma anche un emozionato César Cielo che strappa un selfie rubato con sua Santità.

Chi rimane in vasca non ha bisogna della benedizione papale per viaggiare forte: Adam Peaty cancella dalla lista dei primati della manifestazione Cameron van der Burgh con 26″83 nei 50 rana, tallonato dal nostro Nicolò Martineghi appena sopra i 27″. Bene anche gli altri azzurri, con la lista delle finali che promette parecchio bene.

Barelli apre la diretta di giornata annunciando che gradirebbe un Sette Colli notturno il prossimo anno, ma le stelle già ci sono adesso, con Paltrinieri e Horton a sfidarsi nei 1500. I due amici si scornano solo nei primi metri, perché dai 600 in poi Greg saluta tutti e va a prendersi vittoria e primato della manifestazione in 14’49″06, cancellando di poco più un secondo Federico Colbertaldo del 2008. Tempo normale per lui, non per gli altri che veleggiano a dieci secondi abbondanti di distacco. Non c’è Detti, malaticcio.

Tricolori in alto nei 100 farfalla donne con Ilaria Bianchi e Elena Di Liddo sugli scudi fin dai primi metri. La pugliese resta con il fiato sul collo della Bianchi per tutte e due le vasche, ma nel 50 di ritorno la respirazione dalla parte opposta non l’aiuta con la primatista italiana che vince in 57″89, un centesimo meglio di quanto nuotato agli Assoluti, tempo al centesimo richiesto ad Aprile per volare a Budapest.

Passaggio di consegne nei 200 farfalla uomini: Tamás Kenderesi si prende il primato della manifestazione dalle braccia di László Cseh, nuotando un fantastico 1’54″33 , che taglia le gambe ad un Chad Le Clos che dalla corsia 1 passa forte e accusa nel finale. Seto è terzo, mentre il primo degli azzurri è Filippo Berciolini in 1’58″14 con Carini davanti a tutti in finale B.

Le due vasche del dorso femminile cercano un leader azzurra, e in assenza della Quaglieri è Margherita Panziera a trovare la finale. Non proprio una specialista che si difende bene nuotando appena sopra l’1’01”. Un pizzico d’Italia c’è con la ceca Simona Baumtrova di coach Paolo Bossini che vince pur facendo peggio di Holly Barratt che dalla finale B è l’unica a nuotare sotto il minuto.

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100 dorso che si vedono anche al maschile, dove il tedesco Christian Diener beffa Balog, Milli e Walker-Hebborn per un pugno di centesimi.

La regina dei 400 misti donne è Hanna Miley, che lascia alle connazionali Wood e Rudin le prime due frazioni per poi scappar via a rana e toccare avanti per un pelo alla canadese Harvey in 4’36″28. Male le azzurre, con la migliore che è Carlotta Toni quinti sopra il 4’42”.

Nell’equivalente al maschile il re è Dávid Verrasztó, che scortato degnamente da Seto stampa la settima prestazione mondiale all-time. Con 4’07″47 cade il record della manifestazione di Luca Marin, trema quello ungherese ed europeo di László Cseh ed insieme al giapponese (4’07″99) si mette in testa al ranking del 2017 regalando al pubblico romano il miglior 400 misti dai Giochi di Rio.

Tempo della gara regina con Federica Pellegrini e, ahinoi la diretta Rai Sport si prende una pausa. Poco male, perchè la Fede nazionale non è in spolvero come nel 2016 e lascia spazio a Kromowidjojo che vince in 53”07 davanti all’oro olimpico dei 50 Pernille Blume. Pellegrini sesta in 54”48.

La 4×200 stile azzurra è ancora incompleta, con Filippo Megli già certo del posto mondiale che parte dalla finale B ( 1’48”28 per lui), insieme a Magnini e Guy. Nella A Park stacca tutti nell’ultimo 50 e ferma il cronometro in 1’46”89 poco peggio del primato della manifestazione di Detti, davanti ai britannici Grainger, Scott e Milne. Quinto Alex Di Giorgio in 1’49”13.

Gran finale con i 50 rana! Prima le ragazze con la coppia britannica Vasey e Clark che domina dalle corsie centrali scendendo per meno di due decimi sotto i 30 secondi, mentre Ilaria Scarcella è terza e migliore delle azzurre.

Tocca ai maschi, e come al solito Adam Peaty brucia tutti a suon di bracciate con un 26”61 che è inavvicinabile a tutti, migliorando il suo record della manifestazione. Joao Gomes beffa Nicolò Martinenghi scendendo per un pelo sotto i 27” con “Tete” (il soprannome lo ha detto a Cristina Chiuso in “Camera di Chiamata” Greg Paltrinieri, non perdetevi le prossime puntate!) che tocca in 27”03.

La giornata si chiude con gli 800 stile femminili, dove Boglárka Kapás regola la concorrenza di Simona Quadarella, chiudendo in 8’23”71 circa sei secondi meglio della romana.