Il tabellone è completo. Ogni metro è stato nuotato, ogni medaglia assegnata. L’olimpiade in vasca è finita e si porta con sé delusioni, sorprese, nuovi personaggi, rarissime conferme.

Proviamo a tracciare una linea netta tra coloro che hanno spaccato l’acqua in due, e coloro che invece hanno disatteso le aspettative.

I top di Rio 2016

Adam Peaty: 57”13 nei 100 rana è davvero un tempo esagerato. Il britannico lentigginoso ha probabilmente dato avvio ad un nuovo corso di vittorie in questa distanza, e chissà come se la cava nei 50. La sua progressione di recupero della bracciata da guardare e riguardare.

Katie Ledecky: la Pippi Calzelunghe della vasca, dispettosa, spaccona e un filo devastante porta a casa 4 ori e un argento, conditi da due record del mondo. Non sarà “l’anello di congiunzione tra il nuoto femminile e quello maschile”, come Mecarozzi ha ripetuto per tutta la durata dell’edizione, ma ha fatto capire chi comanda lo stile libero femminile.

Michael Phelps: andarsene così è la sceneggiatura perfetta per un film inseribile tranquillamente nel reparto fantascienza. Le lacrime lo hanno fatto sembrare umano. Quel “Thank You” sussurrato a fine 4×100 misti è arrivato al cuore di tutti gli appassionati. No Michael, grazie a te. Chiude con 5 ori e un dolcissimo argento.

Katinka Hosszú: 3 ori e un argento la fanno la vera regina europea della vasca brasiliana. Il 400 misti con WR che ha aperto i giochi ha impressionato e fatto capire come sarebbe andata di lì in avanti la faccenda. Finché Shane Tusup salta, significa che lei sta andando forte.

Greg Paltrinieri: “vado, l’ammazzo e torno”. La gara, si intende. Con il 1500 pulito di ieri sera entra di diritto tra i nostri top: non c’è cinese, americano, marziano che tenga. O forse, per una volta, il marziano ce lo abbiamo portato noi. Peccato per il WR.

Ryan Murphy: Aaron Peirsol è un bel ricordo del passato. Matt Grevers è una meteora come tutte le altre. Benvenuto Ryan Murphy tra gli dei del dorso. Il record del mondo in staffetta 4×100 misti è una ciliegina.

Penny Oleksiak: il nuoto canadese abbraccia la ragazza del 2000 che ha affrontato la prima olimpiade come una veterana. Averne di teste così in casa azzurri: un oro ex aequo, un argento e due bronzi la fanno tornare in patria come una principessa, ma il meglio deve ancora venire.

Anthony Ervin: torna dall’oblio per riprendersi ciò che aveva conquistato sedici anni fa. Trentacinque anni portati benissimo vista la velocità, tanto utili se si parla di atteggiamento ed esperienza. Ha lasciato dietro i prepotenti delle distanze veloci e ci ha fatto un po’ emozionare. Grazie Anthony di aver fatto un salto dal passato.

Dmitrij Balandin, Kyle Chalmers, Maya DiRado, Simone Manuel, Pernille Blume: il quintetto delle prime volte meravigliose. Sembrano usciti da “Dawson’s Creek” e pronti a vivere il bello dei loro anni facendo impazzire pubblico e concorrenza. Sogniamo una serie con loro protagonisti.

Fatti di nuoto Weekly: perchè gli Enhanced Games hanno attratto (quasi) solo nuotatori

C’entrano i soldi, ovviamente, ma non solo. Proviamo a capirne tutte le motivazioni. In un periodo ancora scarno di risultati dalla vasca, sembra quasi obbligatorio approfondire un tema che, visto gli ultimi aggiornamenti, rischia di diventare abbastanza centrale da...

Passato, presente e futuro, intervista a Simona Quadarella

Reusch ha inaugurato la nuova sede di Vignate (MI), con un evento che ha riunito figure di spicco dello sport. Alla cerimonia hanno preso parte Stefan Weitzmann e il figlio Erich che nel ruolo di Amministratore Delegato rappresenta la terza generazione in azienda. Un...

Sydney 2000 Special | la 4×100 stile e il Rock’n’roll australiano

Meno di un mese prima dell’inizio delle Olimpiadi di Sydney 2000, la Nazionale australiana di nuoto si trova in collegiale a Melbourne. Ci sono tutti, da Michael Klim a Grant Hackett, da Ian Thorpe a Kieren Perkins. È una Nazionale piena di stelle che si sta...

Crescita e Cambiamento, intervista a Bianca Nannucci

La notizia è recente ed è di quelle che fanno parlare: Bianca Nannucci, una delle giovani più interessanti e promettenti del nuoto italiano, ha deciso di allenarsi per la stagione 2025-2026 ad Antibes con il gruppo di Fred Vergnoux. La ragazza toscana, classe 2008,...

Fatti di nuoto Weekly: Cose dell’altro mondo

Con le acque delle piscine momentaneamente calme, Fatti di nuoto weekly commenta due notizie che non appartengono alla vasca ma che, in senso letterale, vengono dall’altra parte del mondo. L’occasione è buona per riflettere sul nuoto e sullo sport in generale. ...

Fatti di nuoto Weekly: 10 nomi dai Mondiali Junior 2025

Nonostante agosto sia alla fine, e si intraveda settembre col suo ghigno satanico dietro l’angolo, Fatti di nuoto weekly non vi molla di sicuro, anzi. Questa settimana vi da una bella lista di dieci nomi da segnare con l’evidenziatore, direttamente dai Mondiali Junior...

Otopeni 2025 | il Recap dei Mondiali Junior di Nuoto

La decima edizione dei World Junior Swimming Championships si è tenuta dal 19 al 24 agosto 2025 a Otopeni, in Romania. L'Italia chiude al sesto posto nel medagliere con un totale di 12 medaglie: 3 ori, 2 argenti e 7 bronzi.Semi e finali day 1 400 stile libero maschiSi...

Otopeni 2025 | Guida ai Mondiali Junior di Nuoto

I World Junior Swimming Championships si svolgeranno dal 19 al 24 agosto 2025 a Otopeni, in Romania: sarà la decima edizione della più importante manifestazione giovanile del nuoto in corsia.  Con la novità della collocazione intorno alla metà di agosto (e non più ai...

Chianciano 2025 | Italiani di Nuoto, il Recap di Junior, Cadetti e Senior

Dopo la categoria Ragazzi, la stagione del nuoto in Italia si chiude con Junior, Cadetti e Senior, tutti in diretta da Chianciano Terme per i Campionati Nazionali Estivi.Juniores Femminile Una dominatrice su tutte, la classe 2009 dell’In Sport Rane Rosse Caterina...

Fatti di nuoto Weekly: le 7 storie che forse vi siete persi da Singapore 2025

Parliamo per l’ultima volta di Mondiali, ok?Denis Petrashov bronzo nei 100 rana per il Kirghizistan È stata la prima medaglia nel nuoto ai Mondiali per il Kirghizistan. Non è un nome così nuovo, visto che nel 2018 è salito sul secondo gradino del podio alle Olimpiadi...

I flop di Rio 2016

Florent Manaudou: i cugini francesi riponevano in lui le speranze di un oro olimpico in piscina. Non avevano fatto i conti sul ritorno di fiamma di Ervin. Rimane comunque il più grosso di tutti.

Le sorelle Campbell: non solo papi e mami, ma anche il mondo del nuoto in generale si aspettava di più dalle due sorelline australiane. Soffrono probabilmente il problema di preparazione in avvicinamento ai giochi come tutta la nazionale e alla fine il bottino è misero rispetto alle aspettative: un oro in staffetta a testa e l’argento di Cate nella 4×100 mista.

Mitch Larkin: vale più o meno lo stesso discorso fatto per le sue connazionali qui sopra. Una delle certezze della vigilia crolla sotto i colpi di Ryan Murphy. Addirittura fuori dal podio nei 100 dorso. La velocità con cui cambiano i personaggi di questa storia lo costringe a rimboccarsi le maniche e ricercare una preparazione interamente dedicata ai giochi di Tokyo.

Cameron McEvoy: inutile presentarsi con 47”04 se poi chiudi in settima posizione. Fare copia e incolla di quanto scritto per gli australiani di cui sopra.

Missy Franklin: da cinque a un solo oro in soli 4 anni la fanno entrare di diritto nella lista dei flop. Torna in cima solo nella staffetta 4×200, ma i tempi degli ori nel dorso sono roba lontana.

Dániel Gyurta: un tonfo secco. Abbiamo sentito da qui il momento in cui ha mollato i 200 rana cedendoli alla fame della concorrenza. Il principe ungherese torna a casa ridimensionato e costretto a rimettersi in acqua da domani con una nuova mentalità.

Luca Dotto: almeno la finale nei 100 dall’azzurro ce l’aspettavamo. Aveva nuotato quel 47”96 in aprile che rimane il settimo tempo assoluto dell’anno anche dopo le gare di Rio. Da mangiarsi le mani? Probabilmente sì.

Rūta Meilutytė: il nuoto lituano ha un grosso problema da risolvere. La ragazzina prodigio non va nemmeno a spingerla: la nuova conformazione fisica, preparazione sbagliata? Qualunque sia la causa è un peccato che il nuoto europeo abbia perso una reginetta della rana.

(foto copertina: Giorgio Scala | Deepbluemedia.eu)