Sarebbe molto semplice parlare di questo evento rivolgendosi all’emotività di voi lettori, magari lodando un risultato, una singola prestazione e ricamarci su a mo’ di libro cuore… ma ho deciso di parlarne in modo obbiettivo e soprattutto dopo essere stato un giorno insieme a questi atleti per poterli osservare con i miei occhi. La conclusione è: i Trisome Games sono una gran bella manifestazione sportiva che nulla ha da invidiare agli eventi di atleti normodotati!
Tanti i paesi coinvolti, come abbiamo scritto in precedenza (leggi QUI) come erano varie le discipline dove gli atleti erano impegnati: atletica, ginnastica artistica, ping pong, nuoto, nuoto sincronizzato, calcetto e altri ancora.
Firenze ha ampiamente offerto le migliori strutture sportive della città, forse è mancata una adeguata promozione della manifestazione o forse un po’ troppo in ritardo, ma non voglio parlare di questo, ma di quello che sono stati i Trisome Games.
(Foto atletica: Trisome Games event su Facebook)
Prima di entrare nella piscina olimpionica Paolo Costoli, ho guardato anche qualche gara di atletica nell’adiacente impianto Ridolfi e il primo particolare che mi ha colpito sono state l’espressioni dipinte sui volti, erano sempre le stesse!
Non mi riferisco alla inconfondibile fisionomia della sindrome di Down ma l’espressione di ogni atleta prima di una gara, quella della concentrazione e della tensione, quella della determinazione e dello sforzo da riscaldamento.
I ragazzi seguivano attentamente le direttive che i loro allenatori gli passavano, erano molto concentrati prima e durante la gara, senza tante distrazioni, erano determinati a fare bene.
C’è molta ignoranza su cosa sia la sindrome di Down e quali sono in effettivo le conseguenze fisiche e cognitive sulle persone che ne sono affette, spesso, anzi, troppo spesso c’è la tendenza a considerarli “incapaci di capire“ o “non abbastanza in grado di comprendere“. Francamente è assolutamente il contrario, capiscono, ascoltano, accettano le critiche, si fanno autocritiche, si arrabbiano, gioiscono, ridono e scherzano, una delle poche caratteristiche in cui differiscono dai “normo-dotati” è la grande e sincera genuinità e la lealtà, pregi che nello sport dovrebbero essere tra le doti principali in ogni atleta, ma come ben sapete non è proprio così.
Le gare in acqua sono state davvero molto belle, vissute, combattute, emozionanti, sentite e soprattutto con un tifo esagerato! Ho ancora il mal di testa per tutte quelle “grida” di incitamento tra compagni di squadra e non!
Ragazzi e ragazze si sono dati battaglia in acqua con uno spiccato senso agonistico aggiungerei, ci sono state delusioni e gioie, come normale che sia e anche la giuria ha svolto il suo compito con rispetto verso gli atleti, senza chiudere gli occhi ma giudicandoli negli errori come viene e deve esser sempre fatto, loro meritano rispetto e il rispetto si misura anche in questo.
Potrei dilungarmi ancora e parlare di tante altre cose che ho visto e vissuto ma voglio invitarvi a viverle in prima persona, guardandole con i vostri occhi, creandovi un vostro giudizio perchè i Trisome Games non sono giochi “speciali” come è facile da definire.
I Trisome Games sono speciali nei numeri, ma i loro partecipanti sono talmente normali che i “diversi”, spesso e volentieri, siamo noi.
(Foto: Corsia4.it)
Vero. Tutto vero. Complimenti per l’articolo
Grazie Francesco, cerchiamo sempre di scrivere in modo obbiettivo e alternativo.
La Redazione.