Tripudio azzurro nella quinta giornata di Universiadi a Taipei.

Se dall’altra parte del mondo impazzano i Mondiali Juniores con un Martinenghi campione e mai così veloce, in Taiwan fioccano medaglie per la spedizione azzurra.

Se la media fino a ieri era di un podio al giorno, il day 5 vede ben due volte il tricolore sventolare nella National Taiwan Sport University Arena!

Come succede da due giorni, prima gara timbrata d’oro per l’Italia: merito ancora una volta di Gregorio Paltrinieri, che dopo la mezza delusione (ma per lui era grande) degli 800 stile mondiali, si rifà al meglio mettendosi alle spalle la coppia ucraina Romanchuck-Frolov. Il primo è particolarmente insidioso, e la tattica di Gregorio è perfetta, con un piccolo allungo iniziale e uno strappetto ai 650, che lo mettono al sicuro da un rientro dell’ex compagno di allenamenti negli ultimi 50 metri. 7’45’’76 è comunque record delle Universiadi! Ora l’attesa per la 10 km!

Spazio ad un paio di semifinali: prima quella dei 200 stile donne, dove era presente Linda Caponi. Dopo essere entrata con l’ultimo crono disponibile di 2’02’’00, la toscana non riesce a migliorarsi e ad avvicinare quel personale (a dir la verità abbastanza lontano) che le avrebbe permesso di giocarsi una finale. Ci voleva 1’59’’ e mezzo, mentre in testa c’è l’oro dei 100 Siobhan Haughey con 1’58’’71. Fuori già dal mattino Erica Musso, 23ª in 2’03’’61.

Ci sono i 100 farfalla uomini, che promettono grandi cose. Purtroppo non per Giacomo Carini, che si ferma alle batterie nuotate in 53’’46, oltre ad aver dovuto nuotare anche lo spareggio come prima riserva, vinto contro l’australiano McCarthy. Ma in semi si viaggia forte, con l’ucraino Khloptsov davanti a tutti e unico sotto i 52’’ tallonato dal brasiliano De Souza Martins e dal giapponese Kobori. Out l’oro dei 200 Horomura, dentro Czerniak.

Si ritorna a giocarsi medaglie con la finale dei 200 rana donne. Sulla carta gara molto incerta, con cinque possibili pretendenti all’oro. Alla fine vince chi è sempre stata davanti sia dalla batterie che dalla semi, ovvero la nipponica Kanako Watanabe, nonostante il pressing dell’americana Brumbaum che per tre quarti gara le era davanti. La Watanabe vince in 2’24’’15, davanti alla sudafricana Tatjana Schoenmaker con 2’24’’61 e alla russa Mariia Temnikova n 2’24’’73.

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Finale della gara regina tutta da gustare, anche se non ci sono azzurri in vasca. Si laurea re dello sprint lo statunitense Ryan Held, primo al tocco in 48’’36, due centesimi meglio dell’impronunciabile Majchrzak, mentre il bronzo va al giapponese Nakamura che con 48’’63 beffa Gabriel Santos Da Silva.

Ci si gira sul dorso per ben due semifinali. Prima quella dei 50 al femminile, dove Zofkova e Scalia mancano la finale con un pizzico di rammarico. Carlotta è molto veloce già al mattino, e nonostante un leggero miglioramento nel pomeriggio (28’’72) chiude nona a tre centesimi dall’ottavo posto. Si migliora maggiormente Silvia, che scende sotto il muro dei 29’’ toccando in 28’’77, che le vale il decimo posto. Coppia americana al comando, con De Loof e Stevens sulla soglia del 28’’ netto.

In campo maschile ci sono i 200, e qui la fortuna sorride all’Italia. Sorride specialmente a Christopher Ciccarese che trova la finalissima con l’ultimo posto disponibile, nuotando in 2’00’’06 eliminando di fatto un osso duro come Gabor Balog. Non riesce nell’impresa Matteo Restivo, che non ritrova la forma di Riccione e non scende sotto il 2’01’’, tempo che lo tiene lontano dai migliori otto. In finale Chris se la vedrà con Rapsys (miglior crono), l’americano Katz e soprattutto Hagino.

Finale dei 100 farfalla donne ed ecco Elena Di Liddo. La forma è buona e le possibilità per l’oro ci sono, e il primo 50 di Elena dimostra appunto tutta la sua voglia di vittoria. Passaggio a 27’’17 davanti a tutte, mentre la seconda vasca rischia di diventare qualcosa di molto brutto, ma fortunatamente riesce a gestire la fatica e chiudere comunque seconda in 58’’81, tempo di quasi un secondo più alto di quanto nuotato ieri. Vince la Moffitt in 58’’75, e qui il rimpianto per un oro che era possibile aumenta. Bronzo a Rachel Kelly in 58’’90.

Si chiude con le semi dei 50 rana uomini: Andrea Toniato, che nel 2015 aveva stabilito il record delle Universiadi con 27’’06, fa bene in mattinata nuotando il secondo tempo di 27’’54, crono che non riesce a replicare al pomeriggio, dove tocca decimo in 27’’90. Primo tempo d’accesso in finale il bielorusso Ilya Shymanovich.

(foto copertina: screenshot streaming Taipei2017)