Si chiudono i giochi ed escono i nomi dei due vincitori di Coppa, ma l’appuntamento finale regala anche un record del mondo e uno di manifestazione, oltre a parecchi primati nazionali. Una tre giorni nuovamente di alto livello, che spalanca le porte per il finale di stagione che si concluderà con gli appuntamenti clou di corta, ovvero i play off della ISL a Eindohven e il Mondiale in corta di Abu Dhabi.
Regina Emma!
Dopo un’ultima tappa tiratissima, la spunta la campionessa olimpica Emma McKeon per soli 9 decimi di punto rispetto a Kira Toussaint. Un testa a testa apertissimo, dato che dopo due giornate a sorpresa era avanti Madison Wilson, capace di fare punti grazie ai piazzamenti e alla vittoria nei 200 stile (1’53’’63).
Kira Toussaint, che chiuderà la classifica con 227.4 punti e 107.500 dollari di incasso, fa il suo, vincendo il treble del dorso con un ottimo 50 in 25’’87 a soli 6 centesimi dal WC record, e l’accoppiata 100-200 nuotati rispettivamente in 55’’42 e 2’03’’51. Non basta però perché alla fine succedere a Cate Campbell nell’albo d’oro dei campioni della Coppa del Mondo sarà proprio l’australiana McKeon, grazie a 228.3 punti e 144.000 dollari guadagnati. A Kazan le “basta” infilare il bis 50-100 stile (23’’53 e 50’’67) oltre a prendere punti pesanti nei 100 farfalla vinti in 55’’63.
Re Matthew!
Nessuna sorpresa in campo maschile, dove a Vlad Morozov succede il diciottenne Matthew Sates. Se un mese fa per molti (o tutti) era uno sconosciuto, dopo quattro tappe di WC porta a casa meritatamente la classifica finale con 227 punti e 140.000 dollari di incasso. Merito della sua poliedricità, (ben 18 medaglie, con 13 ori, 4 argenti e 1 bronzo) confermata anche a Kazan con le vittorie nei 200 – 400 stile (1’41’’73 e 3’38’’28) ma anche i piazzamenti nei 100 misti, dove è terzo in 51’’96 e 200 misti, dove chiude secondo in 1’52’’32.
Punti guadagnati ma anche punti persi dai diretti concorrenti: è il caso di Tom Shields, che chiude secondo a 224.4 punti e 103.500 dollari guadagnati. L’americano vince sì 100 e 200 farfalla, ma si trova beffato nei 50 da un sontuoso Szabó con 21’’97, mentre da forfait nei 100 dorso (vinti da Kolesnikov in 49’’47) che gli avevano regalato punti pesanti nelle scorse tappe. Chiude il podio Arno Kamminga, con 224.1 punti, anche lui “privato” di qualche punto da Seto nei 200 rana, ma capace di trionfare nei 50 e 100 dove stampa il nuovo record nazionale di 55’’82 migliorando il suo personale di 17 centesimi (6° crono all-time).
Chalmers show: WR!
Record del Mondo! Quando si pensa a un WR, quello della gara regina è l’iconico per eccellenza! A maggior ragione se dura da 13 anni ed è di un era gommata che sembrava fino a un anno fa qualcosa di ancora lontanissimo da replicare. Ma si vedeva quanto Chalmers fosse in forma, dato che la sua scalata al mondiale è stata lenta e progressiva.
A Budapest 45’’50 a pochi centesimi dal primato nazionale, poi a Doha 45’’03 e infine a Kazan ecco crollare il 44’’94 di Amaury Leveaux datato 2008 grazie al 44’’84 che lo vede nuovo uomo più veloce di sempre. Il tutto dichiarato prima della finale. Crono che gli regala ovviamente anche il primato australiano e quello oceanico. Tanta roba!
Unica pecca? Non vedremo la super sfida al mondiale di dicembre, dato che Dressel non sarà presente.
Male per noi spettatori, bene forse per l’americano, perché Chalmers si dimostra velocissimo anche nei 50 dove stampa il nuovo personale in 20’’68, nuovo nazionale e oceanico, a due decimi dal record di coppa e 10° all-time!
Seto risponde!
Altro big in evidenza è sicuramente Daiya Seto, fresco di professionismo (leggi qui la news). Il nipponico stampa il nuovo record di Coppa nei 200 misti, vincendo in 1’50’’66 migliorando il suo 1’51’’09 del 2018, che gli vale il terzo crono mondiale all-time alle spalle di Lochte e di Kōsuke Hagino.
Meglio del campione olimpico riesce a fare però nei 100 misti, dove Seto nuota 51’’29 limando di un centesimo il record nazionale ed asiatico proprio di Hagino, inserendosi al 16° posto nella classifica all-time. Per chiudere porta a casa anche i 400 misti in 3’57’’85 a sei decimi dal suo WCR e i 200 rana in 2’01’’49.
Pioggia di primati nazionali… e tanto altro
Non mancano altri crono di tutto rispetto, che portano in molte occasioni a record nazionali.
Holly Barratt ci va vicino a dirla tutta, vincendo i 50 farfalla in 24’’75 non lontana dal primato australiano gommato di Marieke Guehrer di 24’’69. Con questo tempo la cangura entra in top ten mondiale della distanza con il decimo crono.
Si rivede David Popovici. Il teenagers rumeno non sbaglia, dimostrandosi valido avversario anche in vasca corta: due i record nazionali siglati. Nei 100 stile con 46’’77, quasi un secondo meglio del 47’’70 di Marius Radu del 2015, e nei 200, nuotati in 1’43’’58, meglio dell’1’45’’27 datato 2009 di Catalin Cosma.
Doppio primato anche per Viktoria Güneş, che migliora i suoi primati turchi nei 200 e 400 misti portandoli a 2’06’’72 e 4’32’’64. Misti che sorridono anche a Maria Ugolkova, che oltre a migliorare quello dei 100 con 58’’47 (prima suo in 58’’81) eguaglia quello dei 200, sempre suo, con 2’06’’59. Per la svizzera anche la soddisfazione di essere l’atleta femminile più medagliata di questa World Cup con ben 16 medaglie, di cui 8 ori, 5 argenti e 3 bronzi.
Grande crescita anche per il tedesco Fabian Schwingenschlögl, bravo a migliorarsi ancora nei 100 rana, avvicinando il muro dei 56 secondi chiudendo solo alle spalle di Kamminga in 56’’16 mentre sfiora il colpaccio anche nei 50, fermandosi a un centesimo dal suo record nazionale con 25’’88.
La Swimming World Cup 2021 si chiude qui! Un’edizione che noi appassionati di nuoto avevamo probabilmente un po’ messo in secondo piano, oscurata dallo spettacolo della ISL, ma che incastrata in questo periodo di pausa dalla competizione di Grigorishin, ha ricordato a tutti il suo valore, confermati tempi alla mano!
Foto: FINA