Vivere e cercare di commentare una rassegna iridata senza essere sulla scena del crimine è come andare a donne mandando avanti un altro…
Senza esser sulle tribune e senza riprese in streaming, non si vede, non si soffre, non si vive l’intensità del gesto, non si urla, non si capisce. Si può solo giudicare, quindi se va bene… bene, altrimenti si può solo essere antipatici.
Da Torino con furore: Federico Gilardi e Rossella Fimiani
Inizio giudicando e sembrando antipatico direttamente con la gioia del mio cuore, la luce dei miei occhi, la mia concittadina, una delle mie bimbe, ovvero Silvia Meschiari. Nei 200 ostacoli che hanno aperto la rassegna non mi aspettavo effetti speciali, ma visto che in alto nel foglio appare il suo nome come detentrice del RE qualcosa di meglio ci poteva stare. Qualcosa che poteva essere meglio dell’8° posto, ma soprattutto meglio del 2.11 registrato. La preparazione non sarà stata finalizzata sulla velocità del gesto ma spero sia solo un passo falso determinato dalla vasca con profondità inusuale. In ogni caso Cina e l’inossidabile Sam Lee hanno riempito il podio. Fimiani fuori al mattino con il 19° tempo.
Gilardi con il Presidente della sezione Salvamento FIN Vincenzo Vittorioso
Meno male che Federico Gilardi (entrato con l’8° tempo in finale A) con lo strepitoso 1’53.56 sigla il nuovo record europeo, che migliora quanto già gli apparteneva, e vince il titolo bruciando il kiwi detentore del R.M. Steve Kent e il cinese Ling. Per Daniele Sanna finale B e 15ª posizione.
(Foto G. Emili)
Ma il duo con Pinotti e Bonanni non formano la staffetta dei fantastici 4, quelli sono i francesi che vanno al RE. Noi ci restiamo di legno. A 48/100 dal bronzo kiwi, a 6/10 dagli emergenti jappi, a un secondo e mezzo da quelli che non sono mai stati nostri cugini d’oltralpe
Il motore delle ragazze, quando vede gli ostacoli, gira piano anche in staffetta, tra l’altro vinta con WR (sempre) dalle cinesi. Se per andare a podio serviva un 50 nuotato mediamente in 27 e mezzo le nostre sono da 29 e valgono la settima posizione. Meno male che le jappe sono state squalificate altrimenti era a rischio anche quella posizione.
Nono solo a livello continentale, ma anche a livello mondiale, nel line-throw vige la regola dell’outsider. Acciuffano corda e titolo le femmine mandorlate di Hong Kong con un nome già da premiare di suo: Hock Wing Winnie Wong – Chui Wa Ng. Gli zoccoli di legno olandesi diventano d’argento e le infradito sudafricane di bronzo. Bevono birra per dimenticare il legno, le ceche.
La classifica maschile va al Regno Unito che sale sul podio con la prevedibile Germania e l’inaspettato Belgio che nega un’incredibile podio alla Malaysia. In finale A ancora Hong Kong. con 2 junior.
Purtroppo il trend azzurro si conferma anche nel 100 misto. Il recordman della specialità Danny Wieck sega il duo neozelandese McMillan e Kent e lascia di legno Federico Pinotti con Mattia Ponziani vincitore della finale B quindi nono. “Smortini” anche gli aussie.
Un’altra coppia all-black, questa volta Samantha Lee e Laura Quilter dominano la specialità femminile. Terza la aussie Gillett e 4ª la Fabre. Settima Meschiari e 10ª Cristina Leanza seguita da una squagliata Rousseau.
Meno male che il “dulcis in fundo” lo abbiamo inventato noi, cioè i romani, anche e se il dolce alla fine è torinese. La specialità della casa è il manichino con pinne e torpedo.
(Fimiani – Pinotti – Gilardi | Foto G. Emili)
E’ doppio bronzo. Con Gilardi che risale sul podio a fianco del teutonico Schirmer vincitore in 50.70 troviamo il francese Thos, con Andrea Niciarelli 5°. L’altro dolcetto torinese è Rossella Fimiani (1’00.04) che sorride dal gradino basso del podio vicino alla campionessa spagnola Luengas e opposta alla kiwi Peat (59.65). Sesta la nostra Federica Volpini. Tempo sufficiente per vincere tra le donne e da tenere a mente 59.59.A parte il risultato che esce chiaramente dai partenti qualificati dalle eliminatorie, alcune cose balzano agli occhi, purtroppo da un file ‘.pdf’ e non dal dannatissimo streaming mancante.
– azzurre first: Rossella qualificata con il miglior tempo del mattino (59.60) non è riuscita a replicare o a fare meglio al pomeriggio che le avrebbe potuto regalare qualcosa di decisamente più prezioso. In antitesi con quanto le nostre orecchie, frantumate da scuse olimpiche e non solo che il mattino qui , il mattino là.. sono abituate a sentire, la Caporale non c’è e non ne sentiamo la mancanza: il pdf mi basta.
– seconda nota. Premesso anche un animale ignorante quanto il sottoscritto si rende conto che nei passaggi tecnici, anche se effettuati da un professionista, esiste un margine di errore (indichiamolo con E) e una percentuale di sfiga (S), se unita alla cautela (C), parola usata nelle batterie in antitesi all’irruenza, può creare delle situazioni strane.
Probabilmente quando la variabile C si unisce sia ad E che S crea condizioni sfavorevoli per tutti, ma difficili da distinguere.
Se però, le situazioni che si possono immaginare, ripeto solo immaginare, capitano a Justine Weyders, detentrice del WR stabilito a Milano questa primavera e al mattino precipitata in finale B con il 10° tempo, tutto cambia. Il turpiloquio pare inevitabile, ma il pdf non lo replica, inutile lo sbattimento pomeridiano per spiegare che con 59.00 la francesina avrebbe potuto fare un sol boccone di Luengas e finale A intera.
– nota germanica per la declinazione maschile. L’esuberante Kevin Lehr classe 91 dopo la qualifica chiusa con il 12° tempo in 54.30, ha nuotato e vinto la finale B chiudendo per la prima volta under50 che non è una categoria Master! Con 49.87 realizza il nuovo WR e cancella il 50.17 di Jacopo Musso stabilito agli ultimi assoluti al Foro. Chiudiamo la tendina ringraziando il biondino (visto che immaginiamo pure il colore molto tedesco dei capelli) e (forse) il suo bioritmo basso al mattino che ci ha “regalato” in questo modo una medaglia.
Nel frattempo i giovani se la “spassano” al mare
Martina Repetto e Bruna Pesole al mattino si qualificano tra le 24 della semifinale tavola ma nel dominio down-under che ne mette 4 su 4 ai primi posti con una francese quinta (e poi è Sudafrica) le nostre non passano. Bastava una piazzamento migliore del 9°.
La coppia funziona decisamente meglio nella staffetta accedendo alla finale A anche se chiusa poi in ottava posizione che portano alla causa 10 punti.
Anche al maschile Barbati–Pirola funzionano solo insieme ma se inizialmente siamo felici per la finale B, la freddezza del pdf alla fine recita che in finale i ragazzi sono “dsq full” e senza punti. Cosa è successo non si sa. Avranno recuperato un clandestino e in avvicinamento al continente probabilmente sono stati fermati dalla guardia costiera.
…ma nella surf ski race si vola? “Io le ali non le ho!” dicono i nostri ragazzi che partecipano alle qualifiche e poi guardano gli altri come fanno .
(Foto: SHe Fotografie | Suzanne Heikoop)
Nello sprint disputato sulla pista di 90 metri in sabbia va invece forte in tutte le fasi di avvicinamento Gianluca Fontana che voce solista della giornata azzurra è 5° nella finale A vinta dall’aussie Rychvalsky.
Ma se Fontana va, le ragazze no. Non dico che possano avere il culetto più pesante oppure le gambe che non girano a dovere ma siamo ai mondiali e c’è chi è venuto solo per queste cose sabbiose. Finale B per entrambe le staffette con le ragazze quarte (quindi 12° posto) e terzi i ragazzi per l’11ª posizione tanto per raccogliere qualche punto .
Nel frangente ottave posizioni per Brian Clocchiatti e Bruna Pesole con 15ª Sara Palmisano. Sono punti come le staffette torpedo dovrebbero portare… Se la giocano al meglio le ragazze in finale A con Pesole, Cappelletti, Palmisano e Pezziardi che concludono al 6° posto di una classifica dominata dalle “solite note” mentre Clocchiatti, Fontana, Mattei e Pinzuti squalificati in semi portano a casa 0 punti.
E’ male sperare che finisca presto per contare qualche soddisfazione in vasca? Non so.
What is SERC?
Non potevo dimenticare l’aperitivo della manifestazione: la nebulosa SERC.
Hanno vinto la classifica della prova acronima i campioni d’Europa della Francia. Come ho avuto modo di polemizzare l’altra sera su vaporidicloro.corsia4.it gli azzurri non hanno fatto tesoro dell’esperienza che era stata messa a disposizione lo scorso anno dalla Sportiva Sturla e con l’evento da loro organizzato a Genova. La Mixed, Simulated Emergency Response Competition richiede occhio ed esperienza, ma nessuno dei nostri rappresentanti era presente e non so, sempre per polemizzare gratuitamente, se la posizione raggiunta (15ª) sia figlia, oppure no, anche di questo. Di certo alle nostre spalle, delle nazioni di un certo peso quanto noi ci riteniamo, abbiamo solo la Germania. Altrimenti si parla di Hong Kong, Polonia, Argentina, United States e Malaysia…
L’angolo del Mago Oronzo
Siccome la scrittura procede a blocchi, un po’ su poi giù, poi in mezzo, poi riparto… chiamiamola scrittura dislessica, Vi preannuncio, alle ore 17.25 di giovedi 7, quindi anticipando la chiusura della prima giornata, che saranno gli all black a fare il colpo grosso.
Felce alla mano prenderanno a frustate gli stinchi di tutti, anche tra i giovani visto che in mare valgono gli aussie e in piscina sono forse più duri a morire dei vicini in giallo.
Chiudo con la speranza. Che almeno oggi i nostri rappresentanti possano rifarsi e subiscano meno la profondità 3 metri della piscina e scalare la classifica parziale che ci vede (già) fuori dal podio.
Se devo parametrare l’andamento, per assurdo, siamo messi meglio al mare con i ragazzini: classifica.
(Foto copertina: SHe Fotografie | Suzanne Heikoop)