Quando nuotiamo, o più in generale quando facciamo esercizio fisico, utilizziamo (e liberiamo) energia. Dove la prendiamo? Come la prendiamo?
La troviamo in ciò che abbiamo mangiato, la estraiamo grazie a procedimenti chimici che avvengono all’interno del nostro organismo quando il muscolo, contraendosi, chiede carburante e di conseguenza, efficienza cardiaca e respiratoria.
A seconda della richiesta del muscolo e della velocità di contrazione della fibra muscolare, il carburante sarà principalmente di un tipo o di un altro. Ne abbiamo di tre differenti specie:
- Lipidico (estrazione energia attraverso ossidazione dei grassi)
- Glucidico (zuccheri)
- CP (Creatinfosfato)
Il primo è un carburante specifico per i lavori aerobici, a bassa intensità e lunga durata, il secondo è utilizzato per gli sforzi intensi e a bassa durata, mentre il terzo per gli sforzi massimali a durata brevissima.
Tuttavia, queste fonti di energia possono essere tra loro miscelate in modo da ottenere livelli di sforzo intermedi che, utilizzati nei giusti modi e tempi, sono fondamentali per la costruzione dell’atleta.
Quando facciamo richiesta di energia specifica al nostro corpo, bisogna saperla dare e, per farlo in modo corretto, è necessario usare specifici range di bpm (battiti per minuto) in modo da ricorrere al carburante corretto.
Per esser precisi, per guidare atleti e tecnici, la Federazione ha stilato una serie di sigle che corrispondono a una determinata richiesta energetica, vediamole nella tabella qui sotto.
A1
- Carburante: Lipidico
- Intensità: Molto bassa senza affaticamento respiratorio
- Durata Max: > 4h
A2
- Carburante: Lipidico
- Intensità: Bassa senza affanno
- Durata Max: 1h30′ ÷ 6h
B1
- Carburante: Miscela prevalenza lipidico
- Intensità: Media con lieve arrossamento delle guance per la maggior richiesta energetica – soglia anaerobica
- Durata Max: 35’-90’
B2
- Carburante: Miscela prevalenza glucidi
- Intensità: Intensa ma non massimale
- Durata Max: 8’-30’
C1
- Carburante: Glucidi con contributo lattacido
- Intensità: 8-10% inferiore al massimale
- Durata Max: 2’-8’
C2
- Carburante: Glucidi
- Intensità: Massima
- Durata Max: 45”
C3
- Carburante: CP
- Intensità: Massima
L’allenamento, inteso come processo di crescita fisica dell’atleta, richiede un’organizzazione ben precisa dei sistemi energetici da intaccare durante ogni singola seduta; le abbreviazioni diventano così di fondamentale importanza per la comunicazione tra atleta e allenatore.
Va specificato che i battiti per minuto indicati sono parametri non soggettivi e che un test ematico è sempre più preciso per individuare dove si trovino – in termini di bpm e concentrazione di acido lattico* – le zone allenanti di ogni atleta.
*Acido Lattico: Nei lavori molto intensi, una molecola di zucchero (piruvato), grazie a un enzima, viene ridotta a lattato. Se da una parte questa molecola aiuta a protrarre uno sforzo massimale per un periodo di tempo superiore ai 10”, dall’altra parte – essendo molecola acida – abbassa il PH cellulare. La cellula muscolare tende così a rilasciarlo nel torrente ematico e l’accumulo di questa molecola nel sangue, con il protrarsi dell’esercizio, fa comparire la fatica muscolare fino alla totale inibizione del movimento.
(foto copertina: Fabio Cetti | Corsia4.it)