Qualcuno diceva: “E’ un mondo difficile”.

Succede che a Doha, durante la  quinta tappa delle coppa del mondo di nuoto, l’organizzazione decida di rimuovere dall’impianto la Bandiera di Israele. La risposta della Fina si è fatta attendere ed è stata una risposta un po’ sterile (clicca qui per leggere il comunicato FINA)

La notizia, diffusa  da “Doha News”,  è stata accolta con entusiasmo dalla popolazione qatarina da sempre ostile alla partecipazione di eventi  non solo sportivi da parte di Israele.

Ora c’è da chiedersi se verrà applicata questa censura a tutti gli eventi sportivi in programma nel paese a partire dai mondiali di calcio del  2022, che,  essendo mondiali,  dovrebbero essere aperti a tutti i paesi del mondo.

A Novembre il Qatar discuterà l’introduzione di una legge che impone un test all’immigrazione per rilevare omosessuali e trans e vietare loro di entrare nel Paese. Ora ci si chiede se  un paese con idee non molto tolleranti  si meriti  eventi sportivo di visibilità mondiale  proprio quando le più grandi federazioni di calcio internazionali, leggi Fifa e Uefa, si fanno promotrici di forti messaggi antirazzismo.

Chissà come avrebbe commentato il Barone De Coubertin; Lui che la bandiera invece di bandirla la creò. Una per tutti, senza differenze di razza e di religione.