Gennaio freddissimo e infinito sembra ormai al termine, mentre il nuoto inizia a riscaldare le acque del 2025, con i primi risultati internazionali, e chiudere quelle del 2024 con gli ultimi premi.
Tra idee nuove e storie vecchie, Fatti di nuoto weekly non vi lascia soli: pronti?
Primi risultati
Dal Giappone arriva uno squillo di Murasa Tatsuya, 17 anni e un bel 1.45.84 nei 200 stile alla Kitajima Cup, mentre negli States impazza il circuito NCAA, con Luca Urlando che fa il record nei 200 farfalla in yards, 1.37.17.
Mentre Razzetti è in tribuna a Melbourne insieme a Marchand a vedere la finale degli Australian Open (e poi entrambi in spiaggia con Ceccon), per i colleghi italiani c’è stato il meeting di Ginevra, una delle storiche prime uscite per i big azzurri.
Prima i giovani: Carlos D’Ambrosio fa 49.93 nei 100 stile (e anche 23.14 nei 50 e 1.49.77 nei 200), Sofia Morini 54.88 nei 100 stile (davanti a Curtis e Tarantino) e Sara Curtis 28.41 nei 50 dorso e 25.19 nei 50 stile. Ma il risultato più interessante riguarda Federico Burdisso, 1.56.72 nei 200 farfalla (battuto il record del meeting che apparteneva a Laszlo Cseh) oltre a un 52.86 nei 100 e 23.86 nei 50. Primi passi per un gran ritorno del lombardo ad alti livelli.
Da domani c’è l’Euro Meet in Lussemburgo, con una sfilza di nomi interessanti, dai francesi Gastaldello, Grousset, Joly e Ndoye-Brouard, l’ucraino Bukhov e diversi italiani: Sofia Morini, Chiara Tarantino, Leonardo Deplano, Simone Stefanì, Giacomo Carini e Nicolò Martinenghi, al debutto in gara dopo il cambio di allenatore.
Awards
Un’informata di premi, diamone notizia:
Pan Zhanle è nuotatore dell’anno per quanto riguarda i Paesi sul Pacifico, davanti a Cameron McEvoy e Kyle Chalmers.Tra le donne, nella stessa categoria ha vinto Kaylee McKeown, davanti a Ariane Titmus e Mollie O’Callaghan.
Bobby Finke è il nuotatore dell’anno in America.
Sharon van Rowendaal e Kristóf Rasovszky sono atleti europei dell’anno nelle open water, con Ginevra Taddeucci e Domenico Acerenza che si piazzano alla seconda posizione.
I World Aquatics Awards li avevano vinti Leon Marchand e Summer McIntosh, che aveva vinto anche gli European Aquatics Awards insieme a Sarah Sjöström.
Vi piacciono questi nomi? Vi piacerebbe vedere tutti riuniti in un’unica serata, magari vestiti bene e con una location di classe?
Questa fioritura di premi mi fa pensare, ancora una volta, alle occasioni sprecate del nuoto.
Visto che ognuno di questi premi vale pochissimo, forse ad esclusione del premio di World Aquatics, perché continuare a perdere valore in questo modo? Non sarebbe meglio valorizzare tutto e renderlo più appassionante, magari con una cerimonia e una premiazione in grande stile? Non è che sia un’idea così nuova e rivoluzionaria, ma potrebbe essere un altro modo per far crescere il nuoto.
Forse servirebbe un governo illuminato, come quello che propone Kirsty Coventry, candidata alla presidenza del CIO e paladina dell’Africa, della parità di genere e dei diritti femminili.
Brema
Ricordando l’anniversario della tragedia di Brema con le parole di Cristiana Scaramel, ricordiamo anche come ormai la Coppa Brema sia un vecchio ed impolverato ricordo nel panorama del nuoto italiano.
Nel rinnovamento quadriennale olimpico, e quindi anche della Federnuoto e delle sue regole, sarebbe bello poter finalmente ripensare alla competizione che per anni ha appassionato il nuoto “di squadra”, una delle poche cose per le quali valeva la pena andare in piscina ad esclusione degli Assoluti.
È così impensabile dare nuova vita al nostro Campionato a Squadre?
See you later!
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Foto: Fabio Cetti | Corsia4