Non sono serviti semidei o eroi improvvisati per eliminare i Titani al 4° Grand Prix d’Italia di San Marino. Degli dei più antichi di sempre, forze primordiali che regolavano il cosmo prima dell’avvento dell’Olimpo, non c’è ombra nella due giorni in terra romagnola all’ombra del monte Titano, primo vero appuntamento clou italiano del 2017.
Con i mostri sacri azzurri a svernare al caldo dei collegiali o a metabolizzare il rientro nel febbraio nostrano, a San Marino rimanevano tanti giovani di belle speranze e vecchie glorie da riprogrammare per l’obbiettivo ungherese di quest’estate.
Se Budapest è il lontano miraggio, per molti, anzi direi tutti i presenti al Meeting del Titanio l’obbiettivo principale saranno i Campionati Assoluti di Aprile, veri e propri Trials per le porte del paradiso magiaro. Che si è visto allora di buono??
Ragazze affamate
Senza le tre dame del nostro movimento, Federica Pellegrini e le ranocchie Castiglioni-Carraro, le altre si scornano mostrando le prime armi del 2017. Poche sorprese e tante conferme, con qualche teenagers terribile come Costanza Cocconcelli che continua a farsi vedere tra le più grandi.
Le raniste sono falcidiate, e non basta la doppietta della Celli per fare clamore. Meglio a pancia in su, dove c’erano tutte le migliori, Zofkova esclusa (negli States con Pellegrini, Magnini e Pizzini). Già dai 50 ci si diverte con il trio Scalia-Barbieri-Quaglieri che sale sul podio in quest’ordine tutte sotto il muro dei 29’’. Il 100 sono ancora la nota dolente azzurra, mentre sulla doppia distanza si rivede una buona Margherita Panziera che tocca in 2’11’’44. La sua supremazia in territorio nostrano è evidente, il 2’09’’ basso che serve per Budapest è da raggiungere ad ogni costo.
Altro mal di pancia estivo è stata la 4×200 stile: le staffettiste azzurre sono guarite?? Presto per dirlo, non certo dopo i 200 in questione. Solo Alice Mizzau scende sotto i 2 minuti di mezzo secondo, le altre galleggiano abbondantemente sopra il 2’01’’, mentre le classe 2000 ci provano dalla finale B come Anna Pirovano (buon 2’02’’71) ma troveranno la strada in salita. Non che per le altre sia meglio: il muro da scalare tra Assoluti e Sette Colli è 1’58’’68, ovvero il tempo utile per far parte della 4×200 magiara.
Stefania Pirozzi e Martina De Memme si spartiscono 400 e 800 stile senza temponi, mentre i misti vedono la conferma delle new age come Sara Franceschi buon 2’13’’48 nei 200 e Carlotta Toni che vince i 400.
Titanica è stata un tempo anche Ilaria Bianchi, e le speranze che possa ritornare ai tempi di una volta le abbiamo tutte, anche perché di delfiniste del suo calibro al momento non ce ne sono. In particolare sui 100, dove nuota un ottimo 58’’58 che per essere a inizio anno tanto male non è piazzandola al terzo posto nel ranking mondiale del 2017 dietro a Ikee e Sjöström.
Ragazzi e veterani, chi la spunta?
In campo maschile si è assistito a un bel duello generazionale: se i big come detto erano tutti impegnati nei vari collegiali e li rivedremo solamente al Trofeo Città di Milano, nella vasca di Serravalle è andata in scena quello che sarà uno di tanti confronti tra la vecchia e la nuova generazione!
Esempio perfetto i 50 dorso: tra il vincitore Mirco Di Tora e il terzo Thomas Ceccon ci sono 15 anni di differenza e soli 18 centesimi di distacco. E tra i due si infila un altro nato negli anni ‘80 come Matteo Milli. Lo stesso atleta della SMGM Team Lombardia avrà poi la meglio nei 100 sempre su un indomabile Di Tora e su Ceccon che nuotando la finale nella categoria Ragazzi stampa comunque il terzo tempo assoluto. I “vecchietti” non mollano, ma i giovani – in questo caso giovanissimi essendo Ceccon 2001 – sono alle porte.
Anche a rana un po’ di gioventù prova a farla da padrona: nei 50 il primatista italiano Andrea Toniato regola in 28’’15 i ragazzacci Alessandro Pinzuti e Federico Poggio, che ci prova poi nella doppia distanza arrendendosi questa volta ad un altro vecchio lupo di mare come Mattia Pesce che lo mette dietro nuotando in 1’03’’16.
Nella rana ancor più evidente sembra essere l’imminente cambio generazionale: con Scozzoli e Toniato ultimi baluardi dei nati intorno agli anni ‘90 e questi teen, tra cui ovviamente anche Nicolò Martinenghi – occhio anche ad Andrea Castello, vincitore qui dei 200 rana – pronti a buttarli giù dal trono.
A stile continua il buon momento di Lorenzo Zazzeri dopo gli Assoluti Invernali. Vittoria nei 50 e 100 ad un passo dal muro del 50’’ (50’’24 in finale ma 50’’15 in batteria) mentre Megli e Ciampi elettrizzano 200 e 400 regalando una bella sfida Firenze-Livorno con lo stesso Megli che chiude davanti in entrambe le occasioni.
Delfino e misti regalano poco, solo la presenza di un olimpionico come Federico Turrini dice la sua, nonostante la vittoria dei 200 misti con un crono lontano dai suoi migliori.
Per vedere tempi da urlo, meglio aspettare qualche giorno quando al 7° Trofeo Città di Milano (10-11 marzo) scenderanno in acqua tutti i big azzurri. Rimanete collegati!
(foto copertina: Fabrizio Fogliani | Corsia4.it)
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Dai crono direi che Ceccon impressionante sulla vasca singola:
23.06 sui 50 stile e 26.37 sui 50 dorso sono tempi clamorosi, curiosissimo di vedere cosa farà a Riccione.