di Roberto Voce

peppinoNovembre, lo stivale si mette cuffia e occhialini e si tuffa in acqua. Rotto il ghiaccio a Verolanuova, Rovigo e Firenze, la nuova stagione Master ha in programma questo mese ben 21 meeting. A farla da padrone, con 3 appuntamenti a testa, Liguria (Genova, Albenga e Rapallo) e Lombardia (Milano, Saronno e Gorgonzola), seguite, a quota 2, da Lazio (Civitavecchia e Roma), Emilia Romagna (Bologna e Forlì), Piemonte (Novara e Casale Monferrato), Campania (Napoli e Giugliano) e Sicilia, con entrambi i trofei ospitati dal suo capoluogo.

E Palermo, oltre ai campionati italiani del 2008, mi fa venire subito in mente… “Giovanni Falcone e Paolo Borsellino?” Questo è scontato, ma anche… “Giuseppe Tomasi di Lampedusa e Natalia Ginzburg?” No, no, la letteratura non c’entra… “Allora Ficarra e Picone!” Sì, certo, oppure Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, Lando Buzzanca e Luigi Lo Cascio, e, perché no, “Furia” Furino e Totò Schillaci! Ovviamente mi riferivo al campo della musica. “Ah, ho capito, pensi immediatamente a Giuni Russo, Francesca Alotta e Giusy Ferreri”.

Come no, pure a Grazia, Graziella e grazie a…! Magari se mi fai finire di parlare! Mi vien subito da pensare ad un gruppo che non è assolutamente siciliano, ma che evidentemente con Palermo ha un forte legame, i Modena City Ramblers, autori della canzone “I cento passi”(2004), quelli che separavano la casa del boss Tano Badalamenti da quella di Peppino Impastato, interpretato, nell’omonimo film di Marco Tullio Giordana (2000), dal già citato Luigi Lo Cascio che, alla sua prima prova, venne subito premiato con un David Donatello come miglior attore protagonista («Mio padre, la mia famiglia, il mio paese! Io voglio fottermene! Io voglio scrivere che la mafia è una montagna di merda! Io voglio urlare che mio padre è un leccaculo! Noi ci dobbiamo ribellare. Prima che sia troppo tardi! Prima di abituarci alle loro facce! Prima di non accorgerci più di niente!»).

I MCR, in precedenza (1996), avevano composto “La banda del sogno interrotto” che inizia così: “A Palermo nel cuore del centro, c’è un’antica focacceria davanti alla chiesa di San Francesco, si ritrovano sempre lì seduti al tavolo, che fu di Sciascia, a bere Heineken e caffè, sono la banda del sogno interrotto di una Sicilia che non c’è”. E tra le specialità locali di quella focacceria, capofila tra gli esercenti palermitani nella lotta alla pratica mafiosa del pizzo, troviamo anche il “pani ca’ meusa”, una pagnotta al sesamo (vastedda o guastedda) farcita da pezzetti di milza di vitello soffritta (versione schietta o nubile) con aggiunta, talora, di caciocavallo grattugiato o ricotta, versione questa cosiddetta “maritata” perché il formaggio ricorda il velo della sposa… giuro, non è una cassata! (lo so, questa ve la potevo risparmiare, ma a volte è più forte di me, non riesco proprio ad autocensurarmi del tutto!).

I ricordi gastronomici della Kalsa mi porterebbero troppo lontano, per cui svestiamo i panni unti e bisunti di Chef Rubio e torniamo a parlare di musica. A cosa associo novembre? Ça va sans dire, ad un tormentone degli anni ’90, la ballata “November Rain” (1992) dei Guns N’ Roses dal celeberrimo video in cui un innamoratissimo Axl Rose prima si sposa e, dopo un lunghissimo assolo di Slash in mezzo al deserto (al n. 6 nella lista dei “100 migliori assoli di chitarra” di tutti i tempi secondo la rivista musicale statunitense “Guitar World”), poi assiste alla tragica morte della compagna (non c’è gioia senza dolore, Yin senza Yang, Lendl senza Chang, per non parlare del “gelato al cioccolato, dolce un po’ salato”!). “Non può piovere per sempre”: lo dice Brandon Lee (prima di morire durante le riprese) nel film “The Crow” (1994), lo hanno detto invano a luglio albergatori e agricoltori.

madonnaSta di fatto che la pioggia è citata in tantissime canzoni del passato, più o meno recente. C’è chi sotto la pioggia canta (Singin’ in the rain”, il celebre musical del 1952 diretto da Stanley Donen e Gene Kelly), chi, come Gianni Morandi, non se ne preoccupa (“Scende la pioggia, ma che fa…”, 1968), chi guarda oltre (“E’ la pioggia che va, e ritorna il sereno…”, The Rokes, 1966), chi ne constata il ritorno (“Here comes the rain again”, Eurythmics, 1984) e chi se ne lamenta insistentemente (“Piove, senti come piove, Madonna come piove, senti come viene giù”, Jovanotti, 1994). Nel cast di “Purple Rain” (1984), troviamo, nel ruolo del giovane cantante di colore “The Kid”, Prince (del resto quale colore è più principesco del viola?) che ne cura anche la colonna sonora, vincitrice di 13 dischi di platino (21 milioni di copie vendute in tutto il mondo).

Sempre in tema di pioggia, 4 anni dopo uscirà il pluripremiato (Orso d’oro e 4 Oscar) “Rain Man”, interpretato, tra gli altri, da Dustin Hoffman, Tom Cruise e Valeria Golino, e musicato dal tedesco Hans Zimmer che, dopo aver suonato tastiere e sintetizzatori per Ultravox, The Buggles (quelli di “Video killed the radio star”, 1979) e per il duo italiano Krisma, passa a comporre le musiche di film di grande successo (v. “Thelma & Louise”, “Il Re Leone”, “Mission: Impossible”, “Il gladiatore”, “L’ultimo samurai”, “Pearl Harbor”, ecc.). Chiudiamo citando una delle canzoni più famose di Gigliola Cinquetti (1969) il cui ritornello (“La pioggia non bagna il nostro amore quando il cielo è blu. La pioggia, la pioggia non esiste se mi guardi tu…”) è stato cantato poi a cappella, per propiziarla, da uno dei suoi autori, Daniele Pace, componente degli Squallor, nel film “Arrapaho” (1984) nelle vesti del Grande Capo indiano Palla Pesante.

Concerti. Tanti meeting, tanti concerti da poter associare alla competizione. Ne citiamo uno, a mo’ di esempio: nel weekend del 12° trofeo “De Akker Team Asi” (Bologna) l’Unipol Arena di Casalecchio di Reno ospiterà, sabato 8 novembre, il live del canadese Michael Bublé (posticipata invece al 15 maggio 2015 l’esibizione del maestro Ennio Morricone, prevista inizialmente per la sera successiva).

Prossime uscite. Da segnalare infine l’uscita, il prossimo 7 novembre, dell’album dei Pink Floyd “The endless river”, anticipato il 9 ottobre dal singolo “Louder than words”. Rivisitazione, prevalentemente strumentale, del materiale registrato durante le molteplici sessioni di “The Division Bell” (1993), ultimo album prodotto in studio, “The endless river”, a detta del frontman David Gilmour, sarebbe l’ultimo LP della storica band londinese.