di Elisa Bellardi

Alla vigilia dell’apertura della stagione di nuoto master, MasterSwim ha intervistato Claudio Tomasi, uno dei membri della Commissione Master della Federazione Italiana Nuoto. Al centro della chiacchierata l’anno sportivo che sta per iniziare, tra conferme e (notevoli) rinnovamenti.

La stagione master sta per cominciare. Quali saranno i principali cambiamenti nel regolamento? 

La novità principale riguarda senza dubbio le staffette: tutte le 4×50, infatti, andranno a punteggio nel circuito Supermaster e si svolgeranno sempre in vasca da 25 metri durante i diversi meeting regionali. Abbiamo fatto questa scelta per dare ai comitati regionali (che dovranno indicare entro una certa data le manifestazioni a cui intendono appoggiarsi) la possibilità di organizzarle e perché i tempi siano omogenei.
Da questa stagione i risultati degli M25 “new entry”, cioè i nati nel 1990, saranno validi a partire dal 1 ottobre e non più dal 1 gennaio come in passato, in tal modo potranno contribuire da subito al punteggio di società e conseguire punteggi utili per il circuito Supermaster.
Nelle gare lunghe (800 e 1500 metri), contrariamente a tutte le altre, si è deciso di comporre le serie partendo dai tempi più veloci; infine nelle due stagioni successive a quella presente (2015/16 e 2016/17) il numero delle manifestazioni inserite a calendario, a livello regionale, non potrà essere superiore a quelle della stagione corrente.

Che cos’è che invece rimarrà invariato? 

Premettendo che dobbiamo ancora definire data e luogo dei Campionati Italiani e speriamo di farlo entro Natale, l’idea di fondo è quella di mantenere il contributo delle staffette per quanto riguarda il calcolo della classifica finale del campionato italiano. Premettendo che ai Campionati ogni squadra può iscrivere due formazioni per ogni tipo di staffetta, dobbiamo ancora decidere se anche le staffette B porteranno punti, perché dipende da dove si nuoteranno gli italiani e quanto spazio ci sarà a disposizione.

Pensa che si solleveranno delle polemiche? 

Polemiche è una parola forte, sicuramente la decisione di non nuotare più le staffette del circuito Supermaster in vasca da 50 farà parlare. Come sicuramente la questione degli atleti che partecipano alle staffette e non alle gare individuali, anche se va detto che sono davvero pochi e di solito abitavano vicino al luogo della manifestazione.

È soddisfatto della strada che sta prendendo il nuoto master? 

Direi di sì. Aver inserito le staffette, per esempio, ha portato grandi numeri, e quest’anno faremo un passo avanti introducendo le staffette invernali. In questo momento non ci possiamo permettere un campionato italiano invernale, mancano i fondi, e quindi stiamo spingendo perché i Campionati Regionali siano tutti nello stesso periodo, come surrogato. In altri Paesi, del resto, esistono i campionati invernali, ma hanno un programma ridotto, non in linea con quello che secondo noi è lo spirito master.

Quali sono i suoi obiettivi a lungo termine, diciamo da qui a dieci anni? 

Premettendo che spesso le previsioni sul lungo periodo si rivelano errate, la cosa più importante è verificare in tutte le manifestazioni ci siano quegli standard qualitativi garantiti nel regolamento ma di competenza locale. Molto importanti sono le riunioni dei comitati regionali con gli organizzatori delle singole manifestazioni, che in spesso già avvengono.

Che cosa ne pensa del fatto che molti più master si allenano in modo quasi semi professionistico? 

È un fenomeno non solo italiano, capita sempre più spesso che ci siano record del mondo nelle categorie M25 e M30 di gente che fino a ieri andava alle Olimpiadi.

Questa stagione, insomma, si inserisce nel solco dei cambiamenti iniziati lo scorso anno, con un occhio alla crescita e al cambiamento, ma allo stesso tempo l’attenzione a non stravolgere un percorso che sta dimostrando di funzionare.

Stay Master & Love Swim!

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