di Alessandro Foglio

Sole, caldo, mare, una struttura da favola in un’ isola dell’Oceano Atlantico. No, non stiam parlando delle nostre vacanze estive, ma del collegiale di inizio anno che un gruppo di azzurri sta seguendo dal 9 gennaio. Sono 14 gli atleti impegnati al largo delle coste del Marocco, sotto i rigidi allenamenti dei tecnici federali Claudio Rossetto, Tamas Gyertyanffy e dal neo-coach di Matteo Rivolta (e di tanti altri) Mirko Nozzolillo, con il quale abbiamo parlato e che ci ha raccontato il “dietro le quinte” di questi giorni lontano dall’Italia!

Ciao Mirko e grazie per la disponibilità! Siete ormai a metà strada (rientro previsto per il 25 gennaio), come procede il collegiale e come stanno i ragazzi?
Ciao! Benissimo, la location è fantastica, davvero all’altezza, abbiamo tanti spazi, sono veramente ben organizzati. E difatti non ci siamo stati solo noi in questi giorni ma anche mezza nazionale russa, la squadra dei velocisti francesi di Marsiglia, i tedeschi… insomma davvero un bel centro, con il caldo che ai ragazzi fa davvero piacere.

In che modo state lavorando e qual è la vostra giornata tipo?
Stiamo caricando molto, è un periodo così. La mattina sveglia alle 7.00, colazione, poi per le 8.00 si va in piscina dove prima di nuotare i ragazzi fanno tre quarti d’ora circa di attivazione con il preparatore fisico (Andrea Scattolini o Alessandro Conforto) per poi entrare in acqua fino alle 11.00. Si torna in albergo, si  mangia, c’è giusto il tempo per un riposino poi alle 16.00 sono nuovamente in acqua, finendo intorno alle 18.00. In tutto questo c’è spazio ovviamente anche per la parte in palestra, mentre al mercoledì pomeriggio e al sabato viene data la giornata libera.

Hai con te quattro ragazzi del tuo gruppo. Segui solo loro o vi allenate tutti insieme?
Esatto, con me ci sono Silvia Di Pietro, Elena Gemo, Erika Ferrarioli, Flavio Bizzarri e Matteo Rivolta, ai quali si è aggregata la velocista Paola Biagioli della Florentia. Avendo tutta la vasca a nostra disposizione, riusciamo a essere molto più settoriali, nel senso: Tamas segue in particolare i ranisti (Martina Carraro, Luca Pizzini, Andrea Toniato e Fabio Scozzoli) e quindi spesso anche Flavio Bizzarri, mentre Rossetto ha i velocisti uomini (Dotto, Santucci e Vendrame) e capita dunque di confrontare il lavoro con le mie ragazze. Comunque programmiamo il lavoro a inizio settimana, tutti insieme, siamo in un ambiente ideale, tre tecnici, un impianto tutto per noi, fisioterapista, medico… va tutto bene!

Proprio i tuoi ragazzi son partiti fortissimo quest’anno. Come stanno e quali sono i loro impegni futuri?
La stagione è partita alla grande, ora siamo in carico estremo, soprattutto febbraio e metà marzo saranno pesanti, continuerò comunque a lavorare sulla qualità. Prima degli Assoluti, che sono il primo obbiettivo stagionale, gareggeranno a San Marino a fine mese, a Marsiglia al Golden Tour (4-6 marzo) e a Milano a metà marzo, tutte prove in vasca lunga, intervallate da qualche manifestazione in corta per spezzare un po’ la monotonia e avere uno stimolo diverso.

Gli Assoluti come primo obbiettivo, ma come si prepara una stagione con così tanti appuntamenti importanti?
L’obbiettivo primario ovviamente è andare a Rio ma anche fare bene agli Europei. Ma quello che dico tutti i giorni ai ragazzi è che devono pensare “all’allenamento di domani mattina”. Dobbiamo lavorare giorno per giorno, ora per ora, è ovvio sentire questi grandi appuntamento man mano che ci si avvicina ma bisogna stare tranquilli e godersi ogni minuto. Ci faremo trovare pronti!

Chi pare già pronta è Katie Ledecky. Avete seguito le gare dell’Arena Swim Pro e che ne pensate?
Sulla Ledecky, sì, ci si può impressionare. E’ giovane, in una fase di crescita, è mostruosa ma non mi sorprende. E’ davvero fuori ogni logica. Però con gli altri tutto normale. Phelps e Lochte hanno nuotato 1’58” nei 200 misti ed è gente che nuota quattro secondi meno quando conta. Anche la Sjostrom che si è andata forte è pur sempre la primatista mondiale in carica dei 100 farfalla quindi ci sta. Poi ci sono atleti che anche in carico sono brillanti e chi invece fa molta fatica, Lochte è uno di questi. Noi comunque non dobbiamo preoccuparci di quello che fanno gli altri, non dobbiamo convincerci di dover andare forte solo perché gli alti lo fanno. Lo faremo quando sarà il momento.

Più ci si avvicina a Rio e più si parla del problema, se di problema si tratta, delle gare in serale. Voi come lo affronterete?
Guarda vorrei smitizzare questa cosa: noi siamo comunque abituati a fare tardi, finiamo gli allenamenti alle 20.30, non si va a letto presto. Il problema sarà più che altro per chi ha tante gare, che tra antidoping, interviste, massaggi e cena rischia di andar a dormire alle 2.00 per poi esser già in acqua poche ore dopo. Per gli altri non è un problema. Mi son già messo d’accordo anche con Butini per fare qualche test, giusto per capire i bioritmi in particolare di qualche atleta ma la cosa non ci spaventa e non penso sarà un problema.

A Tenerife si continuerà a lavorare duro ancora per qualche giorno, con la spiaggia e qualche uscita nel tempo libero ad allietare il soggiorno dei ragazzi al collegiale. Dal 25, rientro in Italia, cambieranno il clima e la compagnia ma gli allenamenti saranno ancor più duri!!!