Se tutti gli occhi erano puntati su Londra e su quello che hanno combinato in questi giorni gli europei ai rispettivi Campionati continentali, qualche giorno prima in America si erano scatenati. Tutti o quasi i big presenti in gara, ma non la stessa, sarebbe troppo facile!
Una parte era di scena a Charlotte, per la tappa dell’Arena Pro Swim Series (12-15 maggio), un’altra ad Atlanta, per l’Atlanta Classic Swim Meet (13-15 maggio). Con un programma pressoché identico le due manifestazioni si sono sfidate a colpi di tempi e nomi in acqua, e ne è uscito un bel duello che forse pende un po’ di più verso la meno conosciuta delle due gare.
Ad Atlanta partono avvantaggiati, grazie alla presenza di Katie Ledecky. La pluriprimatista mondiale gareggia nei 200 stile, e nuota per ben due volte sotto il muro dell’ 1’55”. Prima 1’54”85 in batteria, poi 1’54”82 in finale. Non regge il confronto Charlotte, che però può permettersi un 200 stile al maschile di livello superiore, grazie alla presenza di Conor Dwyer che stampa un buon 1’46”68.
La palla rimane all’Arena Pro Swim grazie alla sorprendente Lilly King: la diciannovenne arriva sulla bocca di tutti con un sorprendente 1’05”73 nei 100 rana, mettendosi alle spalle la più esperta Meili di quasi un secondo, tempo che “ammazza” le connazionali ad Atlanta, con Margalis e Hannis che nuotano sopra l’ 1’07” (davanti alla King al mondo in questo 2016 solo la Efimova).
Equilibrio sostanziale nella farfalla, con Dana Vollmer che regola la giovane promessa canadese Penelope Oleksiak nei 100: a Charlotte la statunitense si impone in 57”23 davanti alla primatista mondiale Junior che tocca in 58”25. Chi invece perde il duello con lo “straniero” è Tom Shields che ad Atlanta cede la vittoria all’atleta di Singapore Joseph Schooling, primo in 51”86 (vincerà anche i 200).
I 400 misti sono un tripudio a stelle e strisce, con Ryan Lochte che domina a Charlotte in 4’16”92 ed Elizabeth Beisel che si impone ad Atlanta con il quarto crono mondiale dell’anno di 4’33”55.
Interessante la sfida a distanza nella velocità: a Charlotte Ervin e Condorelli si dividono 50 e 100 stile con il primo che vince in 21”98 e il secondo che si impone nella gara regina in 48”41, mentre ad Atlanta Adrian domina con 21”93 e 48”29. Chi va velocissima è ancora la Oleksiak che in una Charlotte invasa da canadesi stampa nei 100 stile 53”41, a soli dieci centesimi dal suo WRJ, mentre nei 50 è la sua connazionale Chantal Van Landeghem a sfiorare il suo record canadese con 24”43.
A spostare di nuovo il calibro verso il “Classic Swim Meet” ci pensa Ryan Murphy con due ottime prove nel dorso: 53”08 nel 100 e 1’55”82 nel 200, per uno che ha già nuotato quest’anno abbondantemente sotto questi tempi ed è il candidato numero uno alla vittoria dei Trials. All’Arena Pro Swim ruggisce ancora il vecchio leone Arkady Vyatčanin che bissa 100 e 200 con tempi di circa un secondo più alti di quelli di Murphy.
La spallata decisiva a favore della gara di Atlanta la piazza prima Josh Prenot con un ottimo 2’09”49 nei 200 rana, mentre la King a Charlotte sia nei 50 (vinti in 30”35) che nei 200 non è all’altezza dei suoi 100 della prima giornata. Pensavate che la Ledecky ci lasciasse così? Assolutamente no, infatti gestisce con autorevolezza i 400 stile vinti in 4’00”31, ancora vicina a quel muro che per lei sembra davvero di carta.
Un punto esclamativo arriva però anche da Charlotte: non tanto l’1’58”97 di Ryan Lochte nei 200 misti, ma il nuovo record mondiale Junior ancora della solita Oleksiak che stampa 25”97 nei 50 farfalla vinti dalla Vollmer con dieci centesimi meno. Con questo tempo cancella il primato di Rikako Ikee di 26”17 della World Cup 2015 e lima anche il primato canadese di 26”05 di Katerine Savard del 2013.
Io mi son sbilanciato, forse tradito dai grossi nomi presenti, a favore di Atlanta, ma anche le prestazioni viste a Charlotte non sono state niente male. Mancava qualche big, su tutti per ovvie ragioni papà Phelps, ma li rivedremo presto a darsi battaglia per un posto in Brasile.
Per noi comuni mortali due manifestazioni di così alto contenuto nello stesso week end a 4 ore e mezza di distanza sono praticamente un sogno, ma ci siamo goduti comunque i Campionati Europei… e ancora un po’ di pazienza e li vedremo tutti contro tutti a Rio!