Sono al Mondiale di Budapest!

Il vostro bierre, dopo 23 anni, torna a un mondiale. Il motto è #rotturediscatolezero. Non voglio che nulla e nessuno turbino la mia proverbiale calma olimpica (???) per nessun motivo. Dopo un anno di lavoro in ospedale, allenamenti in piscina e campionati, finalmente sono alla Duna Aréna.

Mentre scrivo c’è la finale piattaforma da dieci metri, il sabato pomeriggio… che seguo con la mia solita passione per gli sport con i voti, come il sincro o la ginnastica ritmica. Nel mentre mia moglie, che non so come si è introdotta nella tribuna del pubblico nel punto più alto possibile, mi saluta da sotto la bandiera dell’Iran…

Come risaputo l’aereo mi è inviso, per cui la decisione di andarci in auto è stata presa parecchio tempo fa. Il giorno della partenza, come da programma, mia moglie scopre che l’impianto elettrico della nostra Yaris è stato taroccato: dal lavoro quindi ho instaurato una febbrile contrattazione con il meccanico per consentirci di partire come programmato.

Neanche ai box della miglior Ferrari del mondiale un impianto è stato smontato e rimontato così bene. Ma questo ci ha consentito di essere ai box alle 12 e a Maribor, Slovenia, alle 22.00.

La foto dell’autogrill sloveno lo conferma.

Grazie Slovenia, terra di tanti forumisti di Corsia4, per l’accoglienza.

Che dire del paesaggio… tanti boschi, tanta campagna, tanta guida. E tanto esercito!!! E dire che in un primo momento ho pensato che i folgoratori dell’impero austroungarico fossero in giro per eliminare tutti gli autoveicoli senza contrassegno di circolazione, la tassa automobilistica obbligatoria. Ma tranquilli, non è così. L’esercito è riunito qui, a Budapest, per controllare i siti mondiali. Tutto sotto controllo, quindi.

La casa che ci accoglie, è in classico stile 800… avete presente la reggia della principessa Sissi? Uguale.

Pure la signora, nonna dell’amica di mia moglie – sembro Fantozzi ma vi giuro è così – proviene da quell’epoca. In perfetto ungherese ci spiega tutto quello che c’è da sapere, e noi in perfetto italiano rispondiamo. E poi via per fare i nostri semplici accrediti.

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Semplice? Insomma, mica tanto. Per farli, un accidente di giro dell’oca: circa un’ora per arrivare all’ufficio accreditamento, un’altra ora… per fare l’accredito: che dura tre minuti. Tutto perché noi con l’auto abbiamo dovuto accreditare prima noi stessi… poi l’auto.

Venite a piedi!!! Sempre detto io. Ma finalmente siamo dentro.

L’impianto è fantastico, la sala stampa grandissima ma… nello scantinato della piscina. Per entrarci bisogna andare nella sala macchine. E che non mi si venga poi a dire che i mezzi di informazione sono trattati come i VIP.

Intanto mi becco la Nazionale italiana che fa riscaldamento, il venerdì pomeriggio, mentre è in corso la finale dai 3 metri maschili. Saluti, abbracci e qualche scambio di battute.

E qualche foto al riscaldamento del nostro Gregorio… riscaldamento finito… piscina chiusa.

Le gare partono domenica io e mia moglie siamo già caldi.

(Foto: M. Romanenghi | Corsia4)