Messaggi importanti in arrivo dalla terra dei canguri!

In Australia infatti sono andati in scena i rispettivi Campionati nazionali, direttamente da Gold Coast dal 17 al 20 aprile. Non era un evento di qualificazione olimpica – i Trials Aussie saranno a giugno – ma le prestazioni fatte vedere dai ragazzi oceanici hanno da che impressionare.

Conferme importanti arrivano dal mezzofondo maschile, dalla velocità femminile e dalla solita Kylee McKeown.

​“Semplicemente, meravigliosamente… McKeown”

Tocca scomodare paragoni difficili ma questa Kylee McKeown è davvero qualcosa di clamoroso. A pochi mesi dai Giochi si può tranquillamente dire, ma già lo si sapeva da tempo, che la primatista mondiale di tutte le prove del dorso è la favorita a stella delle Olimpiadi parigine. Potenzialmente la McKeown ha in canna almeno cinque ori (staffette comprese) tre di questi quasi sicuri. Ma vediamo cosa ha combinato in questi giorni, con le vittorie rispettivamente in:

♦ 200 misti, 2’06’’99, nuovo record australiano e oceanico (precedente Stephanie Rice 2’07’’03 del 2009) oltre che record all-comers (precedente suo in 2’07’’19 dello scorso anno). È inoltre il miglior crono mondiale stagionale e il terzo all-time.
400 misti, 4’28’’22, nuovo primato australiano e oceanico (precedente Stephanie Rice 4’29’’45 del 2008), oltre che record all-comers (prima sempre della Rice in 4’31’’46 del 2008). Firma così miglior tempo al mondo in stagione e quarto all-time.
50 dorso, 27’’06, nuovo record all-comers, che migliora il suo 27’’16 nuotato nel 2021, crono questo eguagliato in questa occasione dalla seconda classificata, Mollie O’Callaghan.
200 dorso, 2’03’’84, la migliore al mondo quest’anno non poi così lontana (solo sette decimi) dal suo record del mondo.

Rinuncia ai 100 dorso, dove è campionessa Olimpica in carica e che sicuramente le vedremo fare ai Trials. Insomma, la McKeown ha davvero l’imbarazzo della scelta!

Padroni del mezzofondo

La tradizione di grandi mezzofondisti è in buone mani in Australia: dopo i tempi di Thorpe e Hackett e la parentesi Horton, gli Aussie hanno da un paio d’anni due frecce decisamente pericolose. Trattasi di Elijah Winnington e Sam Short.

Protagonisti entrambi già dai 400, con il primo che stampa un pesantissimo 3’41’’41, appena due decimi scarsi meglio del compagno che tocca in 3’41’’64. Tempi da paura visto soprattutto al periodo dell’anno, ma che si adeguano a un livello che sta spingendo sempre di più (vedi quanto nuotato da Maertens in questi stessi giorni anche lui sul 3’41’’). Con questi due crono i canguri guidano il ranking mondiale stagionale, ma a conferma di un livello alto basti guardare il quinto crono che è a 3’42’’81. Pazzesco!

Appena più lenti negli 800: Winnington vince in 7’43’’08, poco più di quanto nuotato solo qualche giorno fa, e appena più veloce di Short che tocca in 7’43’’98.

Infine i 1500, vinti da Short in 15’03’’25 mentre Winnington lo vediamo impegnato nella stessa giornata nei 200, chiusi in 1’46’’56 alle spalle del 18enne Flynn Southam oro in 1’46’’11.

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Strada un po’ più spianata per la Titmus, che nei 400 stile è imbattuta nelle gare che contano ormai dal 2019. Qui li vince in 3’59’’13, la migliore al mondo fino ad oggi per questa stagione. Più difficile sarà il conto nei 200, e la concorrenza se la ritrova proprio in casa: Mollie O’Callaghan. La primatista mondiale infatti non ha pietà della Titmus, vincendo i 200 in 1’53’’57 proprio davanti alla compagna che tocca in 1’55’’38. Per la O’Callaghan oro anche nei 100 stile in 52’’27 e nei 100 dorso vinti in 58’09 (entrambi con il terzo crono mondiale in stagione).

Brillano anche Matthew Temple nei 100 farfalla vinti in 50’’80 ed Elizabeth Dekker, che nei 200 farfalla chiude in 2’05’’20 migliorando il suo record all-comers dello scorso anno di sei centesimi e salendo al secondo posto nel ranking stagionale. Restando a farfalla ribalta per Rikako Ikee, che beffa le padrone di casa nei 50 farfalla con un ottimo 25’’33.

Qualche punto debole

Una nazionale fortissima certo, una delle più forti della storia Aussie. Parleranno i risultati certo, ma le potenzialità sono sotto gli occhi di tutti. Certo anche a loro qualcosa manca, anche se il banco di prova finale saranno i Trials.

Pecca per esempio la rana, dove al femminile Jenna Strauch (qui oro nei 100 e 200 in 1’07’’37 e 2’23’’33) è certamente valida ma non da podio olimpico. Al maschile poco meglio, con il solo Zac Stubbley-Cook che è di livello nei 200 (2’07’’50 per il primatista nazionale) ma carente nelle due vasche (59’’85).

Anche il dorso maschile è lontano parente di quello femminile, e dopo gli anni di Larkin fatica a trovare una punta di diamante. Problemini questi che si potrebbero amplificare poi in chiave staffetta. Certo, difficoltà che qualunque Nazione vorrebbe avere!

Dall’Australia è tutto, save the date 10-15 giugno, Australian Trials!

Foto: Fabio Cetti | Corsia4