I Campionati del Mondo di Nuoto, giunti quest’anno alla 17ª edizione, si sono disputati per la prima volta a Belgrado nel 1973. Da allora, eccezion fatta per il 1978, il nuoto in corsia ha sempre regalato almeno una medaglia ai colori azzurri, rendendo spesso l’Italia protagonista di imprese che l’hanno, col tempo, consacrata a nazione di rilievo nel panorama acquatico mondiale.

Novella Calligaris, Giorgio Lamberti, Massimiliano Rosolino, Alessio Boggiatto, Filippo Magnini, Federica Pellegrini, Alessia Filippi, Gregorio Paltrinieri: questi sono i nomi, in rigoroso ordine cronologico, degli 8 atleti italiani capaci di salire sul gradino più alto del podio nella storia dei mondiali. Ognuno di loro ha provato l’impagabile emozione di sentire l’inno di Mameli risuonare in proprio onore: vediamo il medagliere storico degli italiani ai mondiali.

Sono 35 i medagliati italiani ai Mondiali, 28 maschi e 7 femmine, per un totale di 42 medaglie individuali e 6 staffette salite sul podio. I 12 ori sono distribuiti su 8 atleti, due di loro sono stati capaci di riconfermarsi campioni del mondo: Filippo Magnini, con la storica doppietta nei 100 stile (2005-2007) e Federica Pellegrini, con l’altrettanto storica doppia-doppietta 200-400 stile (2009-2011).

Tutti gli ori provengono dallo stile libero, eccezion fatta per l’edizione del 2001 che ci portò due titoli nei misti grazie a Massi Rosolino (200) ed Alessio Boggiatto (400). Nessun italiano è riuscito a conquistare una medaglia mondiale nella farfalla, da sempre punto debole della nostra Nazionale.

Vediamo la suddivisione delle medaglie secondo gli stili.

Dopo lo stile libero, che ci ha portato ben 25 medaglie (10 ori, 8 argenti, 7 bronzi), vengono i misti, settore dove vantiamo un’ottima tradizione soprattutto in campo maschile, nel quale l’Italia ha guadagnato 8 podi (2, 1, 5).

Segue a quota 7 la rana (4 argenti, 3 bronzi) mentre il dorso si ferma a 2 (1 argento, 1 bronzo).

Le 6 staffette da podio sono tutte a stile: 3 volte la 4×100 maschile (1 argento, 2 bronzi), 2 volte la 4×200 maschile (1 argento ed 1 bronzo) ed 1 volta la 4×200 femminile (1 argento a Kazan 2015).

Che l’Italia sia una nazione che dice la sua anche in campo mondiale lo testimonia il numero totale dei finalisti: per 140 volte un atleta azzurro ha disputato la finale iridata individuale (o si è piazzato nei primi 8 laddove si gareggiava a batterie) mentre sono state 39 le staffette finaliste.

Il mattatore di questa classifica, che tiene conto delle finali (o piazzamenti nei primi 8) disputate sia nelle gare individuali che nelle staffette, è Massimiliano Rosolino: per ben 16 volte, dal 1998 al 2007, il Cagnaccio è sceso in acqua nel gotha del nuoto mondiale, spesso per giocarsi anche una medaglia.

Lo segue a ruota la Divina Federica Pellegrini che, salvo cataclismi, raggiungerà la vetta di questa graduatoria a Budapest, lei che dal 2005 al 2015 è salita sempre sul podio dei 200 stile libero (RECORD). Terzo a quota 13 finali è Filippo Magnini, che a Budapest parteciperà al suo personale ottavo mondiale per dare man forte nelle staffette.

Fatti di nuoto Weekly: Finalmente

Finalmente tra una settimana si torna a nuotare seriamente, con la prima tappa della World Cup, e quindi si potrà tornare anche a parlare di nuoto in acqua, di prestazioni e di tempi. Nel frattempo, con il calendario FIN finalmente ufficiale, facciamoci un giro delle...

Fatti di nuoto Weekly: consigli per il Dissing

Da quando siamo diventati così mediocri da guardare sempre e solo il lato negativo delle cose? Come possiamo migliorare come movimento se ciò che ci piace di più è cercare nuove occasioni per criticare? In Fatti di nuoto Weekly non troverete un’altro gancio per...

Fatti di nuoto Weekly: Meravigliosi… rientri

Meravigliosi rientri e meravigliose serate: nell’attesa che la vasca torni a far parlare di tempi e gare, il nuoto si ammira e si specchia, si riorganizza e si riassetta, costruisce le fondamenta per arrivare con solidità a Los Angeles 2028. Il percorso è lungo ma i...

Fatti di nuoto Weekly: Motivazioni

C’è chi le trova guardandosi dentro, chi ha bisogno dei riflettori e chi le perde, momentaneamente o definitivamente. Le motivazioni sono qualcosa di più di una scintilla che innesca il fuoco, sono la legna che continua ad ardere anche a distanza di tempo, che...

Fatti di nuoto Weekly: Ripartenze

La stagione 2024-2025, quella post Olimpica, è alle porte, ed è bello vedere i vari modi di iniziare, così peculiari per ogni movimento sportivo in giro per il mondo. C’è chi riparte con un’elezione politica e chi con una lista di atleti da convocare: Fatti di nuoto...

Parigi 2024 | Abbiamo guardato davvero le Paralimpiadi?

Scrivere qualcosa sulle Paralimpiadi, qualcosa di non scontato e banale, è complicato. Il rischio di esprimersi per frasi fatte, di diventare eccessivamente retorici, di sconfinare nel patetico, è altissimo. Per esempio, vale la pena sottolineare con fiumi di parole...

Se per 179 volte in 15 edizioni dei Campionati Mondiali un atleta (o staffetta) italiano ha raggiunto la finale, significa che la nostra media finali per anno è maggior di dieci: vediamo come sono suddivise nelle varie edizioni.

Fukuoka 2001 fu un’edizione storica per l’Italia (leggi Fukuoka 2001 Quando il mondo stava per cambiare ma noi non lo sapevamo) reduce dai successi olimpici di Sydney 2000: le 18 finali raggiunte in Giappone rappresentano il numero più alto nella storia dei mondiali. Da allora, l’Italia non è mai scesa sotto le 10, circa una finale ogni 3 su un programma gare che prevede 40 finali totali (42 dal 2015). Ed anche il medagliere è andato di pari passo.

Oltre che nel 2001, anche a Perth 1991 e a Melbourne 2007 il bottino azzurro fu di 6 medaglie, mentre a Shanghai 2011 e a Kazan 2015 furono 5.

Sarà possibilie riconfermare il medagliere di due anni fa? Diamo uno sguardo alla Nazionale convocata da Cesare Butini per Budapest: accanto alla gara individuale trovate il relativo piazzamento in graduatoria mondiale.

Le certezze si chiamano Paltrinieri, Detti e Pellegrini, le speranze Quadarella e Martineghi: la Nazionale 2017 è un bel connubio di giovani aitanti, veterani esperti e campioni all’apice della carriera.

Di seguito vedete, gara per gara, il piazzamento in graduatoria mondiale del migliore azzurro convocato per Budapest.

Abbiamo 2 primi posti (Detti 800, Paltrinieri 1500), tre secondi posti (Detti 1500-400, Paltrineiri 800), un terzo posto (Quadarella 1500) ed altri 6 nella top 8 (Martineghi 50-100 rana, Di Pietro 50 farfalla, Quadarella 800 stile, Detti 200 stile, Pellegrini 200 stile).

A oggi, graduatoria alla mano, sarebbero 11 finalisti individuali, perfettamente in linea con quanto fatto a Kazan 2015.

Non ci resta che tifare per i nostri ragazzi: appuntamento a Budapest!

(Foto copertina:  )