I 50 stile libero sono apparsi per la prima volta ai Giochi nel 1988, a Seoul, e hanno quindi una storia Olimpica abbastanza breve.

Nonostante ciò, lo sprint puro della vasca rimane una tra le gare più attese e spettacolari dell’intero programma, e proprio per questo la sua storia è già ricca di nomi e di spunti interessanti.

7 dei 18 ori disponibili sono degli Stati Uniti, nazione leader della velocità – e del nuoto in generale – che nei 50 stile ha trionfato sei volte con i maschi e una con le donne. Ad inseguire c’è l’Olanda con 3 ori, mentre a quota 2 è ferma la Germania. Le nazioni a podio sono ben 15, anche se va detto che la Russia è presente in ben 3 versioni, URSS, Russia e EUN (la squadra Unificata presente a Barcellona 1992).

Purtroppo per l’Italia non c’è nemmeno una medaglia in questa disciplina che in realtà ci ha visto tra i protagonisti solo raramente nella storia del nuoto mondiale. Il miglior risultato per gli azzurri è il quarto posto di Lorenzo Vismara, che a Sydney 2000 si è fermato a soli 8 centesimi dal bronzo di Pieter van den Hoogenband, mentre a Tokyo Lorenzo Zazzeri si è piazzato al settimo posto. Per Parigi 2024 abbiamo già tre qualificati, Lorenzo Zazzeri, Leonardo Deplano e Sara Curtis.

Il primo campione olimpico dei 50 stile fu Matt Biondi, americano leader della velocità anni ’80, che è anche l’unico uomo in grado, finora, di battere il record del mondo in finale. Una gara perfetta, quella di Seoul ’88, nella quale Biondi riuscì a mettere la mano davanti all’eterno rivale e connazionale Tom Jager. Quattro anni più tardi, però, i due si ritrovarono un gradino più in basso, battuti entrambi da Alexander Popov. Il bis del campione russo arrivò nell’Olimpiade successiva, ad Atlanta, quando gareggiò sotto la bandiera della Russia e non più della Squadra Unificata.

A Sydney 2000 avvenne un evento raro: un giovanissimo (all’epoca diciannovenne) Anthony Ervin riuscì ad imporsi pari merito con il grande favorito della vigilia, l’altro americano Gary Hall Jr, in una gara tiratissima. Gary Hall Jr si confermò quattro anni più tardi, ad Atene, questa volta in solitaria, raggiungendo Popov a quota due ori nella distanza. A Pechino fu il brasiliano Cesar Cielo a trionfare mentre il francese Florent Manaudou, vincitore a Londra 2012, si è fatto sfuggire il bis d’oro per un solo centesimo, battuto a Rio dal rientrante Ervin, che è salito così a quota due ori.

Il campione in carica è Caeleb Dressel, che a Tokyo ha stabilito anche il record Olimpico, e che da poco è rientrato alle competizioni proprio in vista dei Trials Olimpici.

Fatti di nuoto Weekly: Ripartenze

La stagione 2024-2025, quella post Olimpica, è alle porte, ed è bello vedere i vari modi di iniziare, così peculiari per ogni movimento sportivo in giro per il mondo. C’è chi riparte con un’elezione politica e chi con una lista di atleti da convocare: Fatti di nuoto...

Parigi 2024 | Abbiamo guardato davvero le Paralimpiadi?

Scrivere qualcosa sulle Paralimpiadi, qualcosa di non scontato e banale, è complicato. Il rischio di esprimersi per frasi fatte, di diventare eccessivamente retorici, di sconfinare nel patetico, è altissimo. Per esempio, vale la pena sottolineare con fiumi di parole...

Fatti di nuoto Weekly: La tradizione delle mististe Olimpiche

C’è una piccola tradizione, nella tradizione Olimpica che ogni quattro anni riunisce tutti i migliori atleti del mondo alla ricerca del miglior risultato possibile e dell’ingresso nella storia dello sport. La tradizione nella tradizione consiste nel fatto che la...

Fatti di nuoto Weekly: If Paltrinieri stops, we riot

Ne avete sentite e lette di tutti i colori, in questi giorni, su Paltrinieri e sul suo presunto e ipotizzato ritiro dalle gare, e lascio a voi la possibilità di ricercare e selezionare i pezzi migliori. Visto la portata dell’atleta è anche normale, logico, che ci sia...

Fatti di nuoto Weekly: le migliori letture sulle Olimpiadi

Finita la settimana Olimpica, la domanda è: ne avete abbastanza di nuoto? Se la risposta è no, Fatti di nuoto Weekly vi lascia una selezione dei migliori temi e dei migliori contenuti che magari, nell’oceano di materiale che ogni giorno è uscito, vi siete persi.La...

SwimStats, le Olimpiadi di Parigi 2024 in 10 punti

Ultimo approfondimento Olimpico del nuoto in vasca con 10 numeri da ricordare direttamente da Parigi 2024.Le medaglie totali alle Olimpiadi di Caeleb DresselDressel l’atleta con il quale mi piace iniziare questa analisi. Da Parigi porta a casa 3 medaglie, gli ori...

Nel 1988, in piena era DDR, Kristin Otto si è laureata prima campionessa olimpica dei 50 stile libero, mentre quattro anni più tardi, la cinese Yang Wanyi è stata l’unica finora in grado di battere il record del mondo in finale.

L’unica vittoria a stelle&strisce è del 1996, firmata da Amy Van Dyken, che in quelle Olimpiadi ha scalato il podio fino all’oro per ben quattro volte. L’unica donna ad aver vinto due ori in questa specialità è l’olandese Inge De Bruijn, che negli anni 2000 era la regina indiscussa della velocità mondiale.

A Pechino, invece, Britta Steffen ha fatto valere la sua potenza trionfando in una finale nella quale tolse a Dara Torres il sogno di vincere di nuovo un oro Olimpico all’età di 41 anni. A Rio 2016, la danese Pernille Blume ha tolto per 2 centesimi la possibilità a Simone Manuel di portare a casa l’accoppiata 50-100. La campionessa in carica è Emma McKeon, dominatrice delle Olimpiadi di Tokyo con ben sette medaglie.

La Curiosità

La storia dei 50 stile è particolarmente ricca ed ha al suo interno diversi atleti dalle storie interessanti e particolari, tanto da farli sembrare, in qualche modo, dei predestinati dello sport.

Tra questi c’è sicuramente quella di Gary Hall Jr, rampollo di una famiglia americana di grandi nuotatori e protagonista a sua volta del nuoto ad alto livello. Il nonno fu campione americano, lo zio olimpionico nel 1976 e il padre, Gary Hall Sr, a sua volta olimpionico e medagliato in tre edizioni dei giochi (argento a Città del Messico nei 400 misti, argento a Monaco nei 200 farfalla e bronzo a Montreal nei 100 farfalla). Gary Jr è riuscito a far meglio di ogni suo predecessore, si è specializzato nella velocità ed è riuscito a raccogliere medaglie in tre edizioni dei Giochi, proprio come suo padre: due ori e due argenti ad Atlanta, due ori, un argento ed un bronzo a Sydney, un oro ed un bronzo ad Atene.

La storia di Gary Hall Jr è legata a doppi filo quella di un altro predestinato, Anthony Ervin, che detiene il record assoluto di distanza tra due ori olimpici individuali. Ervin, talento natatorio incredibile dotato di un galleggiamento e di un’efficacia poco comuni, era stato oro insieme a Hall Jr a Sydney 2000, quando aveva solo 19 anni. Pochi anni dopo aveva deciso di abbandonare il nuoto ed era finito in una spirale negativa, fatta di droghe ed alcool, durante la quale aveva vissuto in maniera sregolata e ben distante da quanto richiesto ad un atleta professionista. Nel suo primo rientro olimpico, a Londra 2012, era già riuscito a stupire il mondo arrivando quinto all’età di 31 anni, dodici anni dopo il suo oro di Sydney. Ma è stato a Rio che Ervin ha compiuto l’impresa, riuscendo a battere il campione in carica Manaudou per un solo centesimo e riconquistando il primo posto dopo ben sedici anni ed all’età di 35.

Foto: Fabio Cetti | Corsia4