Federica c’è! Ledecky e Sjöström sono avvisate!

Il cinese Sun torna a illuminarsi nei 200 stile, mentre gli australiani del dorso favoriti alla vigilia si arrendono all’americano Murphy e all’IronLady che fa doppietta.

La rana ha una nuova regina, la 19enne Lilly King che ci risparmia l’inno russo!

200 stile libero femmine
Consapevoli del predominio della Ledecky, il sorriso di Federica Pellegrini ci consola e ci fa stare tranquilli. Non tanto perché precursore di metalli pregiatissimi, quanto per il confronto con il resto delle prestazioni degli atleti azzurri in piscina.

(Foto Gioia.it)

1’56”37 in batteria (57”26 a metà gara) e 1’55”42 (56”25) nella seconda semifinale nella notte proiettano l’azzurra al terzo posto nella finale della distanza. La differenza tra le due prestazioni sta essenzialmente nel passaggio forzato del primo cinquanta nella semifinale: da una parte necessario per rimanere nel salotto ristrettissimo delle più forti, dall’altra propedeutico a testare le proprie capacità fisiche. La tenuta di Federica nei rimanenti 150 metri è forse la notizia più bella per l’Italnuoto.
Il resto è facilmente commentabile: Katie Ledecky sembra imprendibile. Rimane da capire quanto l’americana classe 1997 si sia risparmiata fino a questo momento. Un’informazione che interessa soprattutto a Sarah Sjöström: la svedese toccando per prima nella seconda semifinale (che somigliava molto ad una finalissima) si è aggiudicata la corsia 4 per l’appuntamento di stanotte. Con i tempi fatti registrare dalle due appena citate (1’54”65 e 1’54”81) si stravinceva nel mondiale russo dello scorso anno, e si conquistava l’argento a Londra. In finale si entrava con 1’57”82.
Un promemoria per il futuro: Ai Yanhan, seconda dietro a Federica in batteria, e alla fine 11ª e fuori dalla finale, ha mostrato uno stile libero impeccabile. È nata il 7 febbraio del 2002. Decidete voi su quanti podi delle prossime edizioni olimpiche metterla.

200 stile libero maschi
Abbiamo scoperto cosa è successo prima dei 1500 stile libero di Kazan. Sun Yang non si presentò al blocchetto accanto a Greg Paltrinieri a causa di un sequestro di persona. Portato di forza dalla Russia a piedi fino in Tibet, Sun Yang è stato restituito al mondo del nuoto come una persona nuova, solare, amico di tutti e con una certa propensione ad accarezzare le schiene altrui, soprattutto quella di Chad le Clos (a quel punto potevano insegnargli a fare anche virate e partenza).
Sono loro due i protagonisti principali della finale dei 200 stile libero: la partenza a razzo del sudafricano ha riempito di entusiasmo il cuore di tutti gli appassionati, facendo sperare nell’impresa romantica dell’oro olimpico. Il primo passaggio a 23”39 ha rotto gli equilibri della gara, esponendo i vari interpreti a farsi vedere subito. Alla fine l’ha spuntata Sun Yang: 1’44”65, non proprio un tempo da urlo, ma comunque sotto il muro dell’1’45”. Terzo Conor Dwyer, 1’45”23, che tiene fuori dal podio Guy e Biedermann.

100 dorso femmine
Il mostro a due teste Shaninka Hosszup si prende un altro oro. Una nuova figura mitologica ha ormai preso il controllo della piscina olimpionica e il mondo del nuoto sembra ostaggio della mostruosa creatura, i cui lunghi tentacoli hanno toccato la piastra prima fermando il tempo a 58”45. Eccolo che esce di nuovo dall’acqua per andarsi a prendere anche la semifinale dei 200 misti. Podio a quattro con l’argento dell’americana Baker (58”75) e il doppio bronzo ad un solo centesimo della canadese Masse e cinese Fu, la favorita Seebhom dopo una partenza a razzo crolla al 7° posto.

Fatti di nuoto Weekly: Talenti in movimento

Per quanto il nuoto sia uno sport fatto di obiettivi molto concreti, come un tempo, una qualificazione o una medaglia, cercare nuovi stimoli personali è uno dei modi più efficaci per mantenere alta la voglia di raggiungerli. Non si tratta solo di cambiare aria, ma a...

Manuel Bortuzzo protagonista agli Italian Sportrait Awards 2025

È stata una settimana molto importante e ricca di grandi emozioni quella vissuta dal 25enne nuotatore azzurro, bronzo paralimpico a Parigi, Manuel Bortuzzo: prima la nomina di ambasciatore dello sport italiano nel mondo e poi l’Oscar degli sport inclusivi per la...

Swim.Mi.Cup Night Edition 2025, lista degli Ammessi e Riserve

Mancano due settimane alla quarta edizione della Swim.Mi.Cup Night Edition 2025 che il 15 marzo ci regalerà un’intensa serata nella splendida cornice della piscina Aquamore Bocconi Sport Center a Milano. Un appuntamento ormai irrinunciabile, dove gli atleti possono...

Fatti di nuoto Weekly: Notizie e Non Notizie

Se leggete i siti di nuoto di tutto il mondo, in questi giorni, scoprirete che ci sono notizie e non notizie. Poco male, perché la pausa invernale è lunga e silenziosa in qualche modo il tempo va riempito. Ed ecco che arriviamo noi: Fatti di nuoto Weekly è qui per...

22° Meeting del Titano, buone prove a San Marino

Consueto appuntamento di fine inverno a San Marino, per il Meeting del Titano, giunto alla sua ventiduesima edizione. Trofeo importante quello che si svolge nella piscina di Serravalle, che da anni ormai funge da tappa fondamentale nella programmazione delle stagioni...

Fatti di nuoto Weekly: si inizia a fare sul serio

Siamo stufi del freddo e delle foto di collegiali e allenamenti? Di set centrali e di stacchi in sala pesi? Di integratori e sedute massaggi? Assolutamente sì, e allora iniziamo a parlare di gare, iniziamo a inserire risultati nella Fatti di nuoto Weekly. Perché, in...

OW World Cup 2025, il nuoto di fondo riparte da Soma Bay

La Open Water Swimming World Cup 2025 riparte da Soma Bay, come nella stagione scorsa le acque cristalline del Mar Rosso ospiteranno, il 21 e 22 febbraio, la prima 10 km della 19ª edizione della Coppa del Mondo targata World Aquatics. Cinque le tappe a calendario, la...

Speciale Master, la Coopernuoto si conferma ai Regionali Emilia Romagna 2025

Archiviati i Campionati Regionali Emilia Romagna che si sono svolti domenica 9 e 16 febbraio 2025 presso lo Stadio del Nuoto di Riccione che si conferma uno dei migliori impianti natatori a livello di ospitalità e logistica per le manifestazioni natatorie. Sei i...

Fatti di nuoto Weekly: Legacy

I mesi invernali del nuoto sono meno freddi di quanto non sembrino. Sia per chi è dall’altra parte del mondo ad allenarsi (ma non disdegna comunque di far uscire qualche foto bomba), sia per chi cerca il caldo in location meno lontane (è il caso dell’Aniene in Egitto,...

Swim.Mi.Cup Night Edition 2025, pronti per la quarta edizione!

Manca poco più di un mese alla quarta edizione della Swim.Mi.Cup Night Edition 2025 che il 15 marzo ci regalerà un’intensa serata nella splendida cornice della piscina Aquamore Bocconi Sport Center a Milano. Un appuntamento ormai irrinunciabile dove gli atleti possono...

100 dorso maschi
Pensando alle gare maschili di questi giochi olimpici avevo un’unica certezza: il dominio di Mitch Larkin nelle gare del dorso, soprattutto dopo il bel mondiale di Kazan. La finale di stanotte ha dato uno schiaffo in faccia a me, ma soprattutto a lui, ribadendo il dominio a stelle e strisce in questa gara. A toccare per primo è stato il classe 1995 Ryan Murphy, stabilendo un nuovo record olimpico e scendendo per primo sotto i 52” dai tempi dei gommati, e dunque dai tempi di Aaron Peirsol. 51”96 è un tempo che non fa rimpiangere il campione olimpico in carica Matt Grevers e che soprattutto legittima i Trials come modalità di selezione perfetta per il contesto americano. Italia prendi appunti. Dietro Murphy ecco il cinese Xu Jiayu con 34 centesimi di ritardo, poi bronzo per David Plummer, che trova la qualificazione e il podio olimpico all’età di 31 anni.
Fuori dal podio non solo Larkin, ma anche il francesone Lacourt. A tal proposito, una curiosità: nessuno degli atleti saliti sul podio a Kazan lo scorso anno è riuscito ad andare a medaglia a Rio, sintomo di quanto velocemente questa distanza cambia padroni.

100 rana femmine
Se le batterie e la semifinale potevano essere segnale della sconfitta di Rūta Meilutytė, difficilmente avremmo potuto prevedere addirittura un settimo posto in finale per la campionessa in carica. La spiegazione del tracollo è un compito che non spetta a noi, ma i cambiamenti fisici molto evidenti dell’atleta lituana rientrano certamente nei fattori da prendere in considerazione. La ripescata Efimova tocca al secondo posto, con 1’05”50, dietro alla nuova campionessa olimpica, Lillia King, americana classe 1997 (che annata per il nuoto americano), che nuota la distanza in 1’04”93, stabilendo anche il nuovo record olimpico. Terza un’altra americana, Katie Meili. Aspettando i 200 sembra che si sia aperto un nuovo ciclo di vittorie a stelle e strisce anche nella rana femminile.

200 farfalla maschi
Avete presente le belle rimpatriate tra amici? Quelle che “oh dai, non invitiamo nessun’altro, stiamo tra noi tre intimi”, ecco. Poi arriva Tamás Kenderesi a pretendere un posto nel podio della gara più attesa di questi giochi olimpici. Il giovane ungherese ha toccato davanti a Phelps nella seconda semifinale (1’53”96) aggiudicandosi la corsia 4. Poi, appunto babbo Michael, László Cseh e Chad le Clos. La sveglia di stanotte vale solo per i due minuti scarsi di questa distanza.

200 misti femmine
Rimbalzando dal podio dei 100 dorso, riecco in acqua Katinka Hosszú (sì, la creatura mitologica di prima): questa volta controlla, sceglie di non strafare e partirà dalla corsia 5 nella finale di stanotte. Accanto a lei ci sarà la O’Connor. L’inglesina ha un unico obiettivo: far smettere di saltellare sugli spalti il cercatissimo dalla regia internazionale Shane Tusup.

(foto di Katinka Hosszú Facebook)