Rieccomi! Terza divertente, minuziosa e cervellotica puntata di “AcquaRIO, tutti i numeri dei Giochi”.

Dopo aver capito quanto lo stile libero, sia maschile che femminile, fosse in salute in quel di Rio, oggi mi occupo dei dorsisti e questa volta senza discriminazioni di genere, uomini e donne tutti insieme nella stessa occasione.

Ringraziando sempre Nuoto in Cifre, senza i quali questa rubrica sarebbe forse e se va bene, uscita alle Idi di marzo, buttiamoci a pancia in su per vedere come sono andate le cose nel dorso, provando a dare risposta alla domanda che mi son fatto sin dall’inizio: “è stata l’Olimpiade più veloce di sempre?”

DORSO UOMINI

Bisognerà iniziare a cambiare qualcosa: gli statunitensi dovranno per forza fare gara a parte, così da poter vedere qualcun altro vincere un oro sia nei 100 che nei 200.
Infatti è da Atlanta che gli atleti a stelle e strisce vincono entrambe le prove lasciando le briciole a tutti gli altri (1996 Rouse e Bridgewater, 2000 due volte Krayzelburg, 2004 due volte Peirsol, 2008 Peirsol e Lochte, 2012 Grevers e Clary) e anche a Rio riescono nell’impresa grazie alla doppietta di Ryan Murphy.

Se nei 100 Murphy ha stampato il WR solamente in prima frazione di staffetta, anche la gara individuale non era stata affatto lenta: bisogna faticare per entrare fra i primi 16, con 53’’99 che è il tempo più basso mai nuotato per la semifinale, prima volta sotto al muro dei 54’’.

 

Anche per la finale non si scherza, stando più bassi di quattro decimi giusti rispetto a Londra 2012, mentre il tempo per il bronzo, il 52’’40 di David Plummer, è il più veloce di sempre contando anche i Mondiali.

Doppia medaglia USA che certifica quanto forti siano gli americani in questa prova: dal 1936 sono sempre sul podio, eccezion fatta per il boicottaggio di Mosca 1980!

Striscia molto più breve quella dei 200, iniziata nel 1996, con Murphy che eguaglia le doppiette di Krayzelburg e Peirsol nel recente passato, mentre prima ancora c’erano riusciti Rick Carey a Los Angeles ’84, John Naber a Montreal ’76 e Roland Matthes a Città del Messico ’68 e Monaco ’72.

 

Lo fa in una prova con il miglior tempo di ingresso in semifinale di sempre, 1’57’’58 dell’israeliano Toumarkin, mentre sia per entrare in finale che per salire sul podio si è andati più piano di Roma 2009 (per il bronzo anche di Londra 2012).

Anche per vincere a Murphy è bastato il “minimo” visto che già a Kazan lo scorso anno, ma anche a Roma e Shanghai tra i campionati Mondiali e ai Giochi di Londra 2012 l’oro si era vinto con tempi inferiori.

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DORSO DONNE

Tutto diverso per le ragazze. Intanto l’Olimpiade brasiliana passerà alla storia per essere la prima in cui vincono le due distanze del dorso due specialiste dei misti. Cancellata la favorita e campionessa mondiale in carica Emily Seebohm, con Hosszú e DiRado che si spartiscono 100 e 200.

La magiara è protagonista della prova più breve, vinta ricalcando le orme della connazionale Krisztina Egerszegi che nel 1992 a Barcellona abbinò questa prova con il successo nei 400 misti, proprio come l’Iron Lady.

E questi 100 dorso sono stati, almeno a livello di accesso in finale e medaglia di bronzo i più veloci di sempre, ancor meglio di Roma 2009 quando furono riscritti i record mondiali di tutte e tre le distanze.
Per essere tra le migliori otto di Rio ci è voluto 59’’35 di Olivia Smoliga, tempo di un solo centesimo più alto di quanto utile per salire sul terzo gradino del podio a Pechino 2008. Bronzo che quest’anno invece è il più veloce di sempre!!!

Ma se la vittoria di Katinka, pur non essendo considerata proprio una specialista, non è una sorpresa, molto di più lo è il successo di Maya DiRado nei 200!

La statunitense, mistista pura con l’argento nei 400 e il bronzo nei 200, non era una favorita della vigilia, nonostante un buon crono nuotato ai Trials USA.

Con un finale bellissimo e incerto fino all’ultimo ha beffato la Hosszú che tutto sommato… l’ha presa bene!!!

Un 200 dorso che è stato molto competitivo a livello di batterie, con il sedicesimo tempo utile più veloce di Barcellona e Kazan e di poco più lento di Londra (e qui lo sa bene la Panziera). Stesso discorso per il 2’08’’84 del duo Ustinova-Gústafsdóttir valido per entrare in finale.

 

Gara per le medaglie che invece è risultata la più lenta del quadriennio, soprattutto per quanto riguarda il bronzo, abbondantemente sopra il 2’07’’.

E’ stata l’edizione dove si è visto il dorso più veloce???

Dico di no, anche se i numeri sono leggermente a favore del sì. I 100 sono stati velocissimi in entrambi i campi, soprattutto per l’ingresso in semi e in finale. Nei 200 turni di qualifica difficili, mentre il podio si è raggiunto con crono più alti rispetto ad altre volte.

Se guardiamo i tempi dei vincitori però un solo oro è stato più veloce rispetto ai rispettivi di Londra 2012: i 100 di Murphy, stessa discorso che vale per il bronzo, in questo caso nei 100 donne. Vero che il livello degli altri turni si è abbassato, ma forse a condizionare la mia decisione è l’assenza di una vera dominatrice tra le donne, come fu la Franklin a Londra o la stessa Seebohm a Kazan.

Al prossimo appuntamento si torna a pancia in giù, con lo stile più lento… anche se forse non sarà d’accordo Peaty… ovvero la rana!!!

(Foto copertina: Deepbluemedia.eu | Testo: A. Foglio)