Ecco, Karate è stessa cosa. Se tu impari Karate va bene. Se non impari Karate va bene. Se tu impari Karate-Speriamo, ti schiacciano come uva.
Ma il clou sono le proposte di matrimonio. Inizia Matt Grevers, a un meeting vattelapesca. Poi Ruffini a Kazan (pessima idea) e l’apoteosi, con la proposta in mondovisione olimpica di Qin Kai a He Zi la tuffatrice col cognome da raffreddore.
Speriamo stavolta finisca meglio, lui comunque ci ha messo due minuti quindi si è preparato bene, non ha usato foglietti. Chissà, forse una boutade teatrale per far vedere che anche i robotuffatori cinesi hanno un cuore umano?
Restiamo al nuoto con alto tasso di commozione. Come detto piangono un po’ tutti sul podio, il pianto è un po’ come lo sbadiglio, contagioso. E così sul podio della 4×100 mista femminile la Danimarca parte in testa e gli USA, che per commozione si sa vanno a nozze (non esiste nuotatrice USA che quando vince non si metta la mano sulla bocca, vi sfido a trovarla), subito dietro con la Vollmer. Neanche lì vogliono perdere la sfida. Infatti piange anche Ledecky, e se lo fa lei anche la Hosszú una lacrimina la deve mettere, lei che non è seconda a nessuno neanche a ramino.
Ma le emozioni forti arrivano anche dai problemi. Commozioni non sono solo quelle del cuore ma anche in testa. E così l’olandese Van Vleuten si ritrova all’ospedale quasi paralizzata, come Nibali e lo spagnolo Henao e tanti altri caduti in quel punto. Questa è una delle cose che non sono andate dell’Olimpiade: ma una strada così, con quel marciapiede, può far parte dei Giochi? Avete visto il masso vicino a dove sono caduti?
Gli infortuni fanno parte dell’Olimpiade e restano nel cuore dei tifosi…come il francese dalla gamba sgretolata. Ma gli atleti devono rialzarsi, e a tutti auguriamo la pronta guarigione, pronti questa volta a farsi seriamente prendere in giro, alla prossima Olimpiade.
(foto copertina: from FINA | Giorgio Scala | Deepbluemedia.eu)