Mai la Nazionale azzurra aveva vinto 5 ori, mai aveva conquistato 9 medaglie – ad un certo punto erano addirittura 10, poi Ress è stato reinserito come vincitore dei 50 dorso e Ceccon rimesso al quarto posto – e mai aveva ottenuto una così alta posizione nel medagliere, il terzo posto dietro USA e Australia.
Nel computo totale medaglie, l’Italia è quarta, dietro USA (45), Australia (17) e Canada (11).
Nel medagliere al maschile, l’Italia è addirittura al secondo posto, dietro solamente agli imprendibili Stati Uniti, che qualche medaglia in meno l’hanno vinta a causa dell’improvvisa e misteriosa rinuncia alle gare di Caeleb Dressel (che comunque ha portato a casa l’oro nei 50 farfalla).
Il bottino azzurro di Budapest 2022 supera quello di Gwangju 2019, che già era stato il miglior mondiale italiano di sempre, confermando quindi la tendenza alla crescita del nostro movimento.
Non dimentichiamo che, per l’Italia, era il primo Mondiale senza una medaglia che negli ultimi 8 era stata sempre sicura, cioè quella di Federica Pellegrini.
Il terzo posto italiano è confermato anche nel medagliere staffette, grazie alla vittoria nella 4×100 mista maschile che spezza l’egemonia USA–Australia, nazioni che si sono spartite tutte le restanti medaglie d’oro a disposizione.
34 passaggi di turno su 41 gare individuali, 19 piazzamenti in finale: non è solo la spedizione con il miglior medagliere ma anche quella con la maggiore conversione tra partecipazione e presenze in semifinale (83%).
È un dato che desta interesse ma è la logica conseguenza della selezione effettuata ai Campionati Assoluti di aprile, durante i quali i criteri di qualificazione richiesti dalla FIN erano molto stringenti. Sono stati portati in Ungheria quasi esclusivamente atleti che avevano grandi possibilità di ben figurare e di avere quindi un tempo che li posizionasse almeno tra i primi sedici al mondo.
A questo va aggiunto il dato delle staffette convocate, tutte in finale eccezion fatta per la molto deludente 4×200 stile uomini, incappata in una brutta controprestazione nella batteria.
Il Mondiale delle prime volte storiche per l’Italia
- Thomas Ceccon ha vinto il primo oro nel dorso, in precedenza solo un argento ed un bronzo nei 200 (Battistelli 1991 e Vigarani 1995).
- Thomas Ceccon è il primo uomo italiano a vincere i Mondiali con il record del mondo, solo Federica Pellegrini ci era riuscita, nei 200 e nei 400 a Roma 2009.
- Benedetta Pilato ha vinto il primo oro femminile che non fosse nello stile libero.
- Nicolò Martinenghi ha vinto il primo oro nella rana, in precedenza Minervini, Fioravanti, Facci e Scozzoli erano andati a podio.
- La 4×100 mista maschi è la prima staffetta italiana sul gradino più alto del podio.
- Gregorio Paltrinieri è il primo uomo italiano a vincere tre ori nella stessa distanza, in precedenza Filippo Magnini ne aveva vinti 2 nei 100 stile libero.
- Gregorio Paltrinieri è il primo uomo al mondo ad andare a podio per 5 volte consecutive nei 1500.
- Per la prima volta, l’Italia vince 5 ori con 5 atleti diversi, 4 individuali ed una staffetta.
- Budapest 2022 è per l’Italia anche record di atleti diversi sul podio, 5 individuali e 2 staffette.
Il Campione dei Campioni
Nella classifica del Campione dei Campioni, che si calcola paragonando il tempo del vincitore a quello del record del mondo, c’è un’altra prima volta per l’Italia.
Tra tutti i partecipanti, solo in due hanno vinto l’oro con il world record nella finale, Kristof Milak nei 200 farfalla e Thomas Ceccon nei 100 dorso, l’Italiano è anche l’atleta che ha totalizzato il miglior punteggio (100.48), vincendo così il premio (virtuale) di Campione dei Campioni di Budapest 2022.
Tra le donne, è invece Torri Huske ad avvicinarsi di più, in proporzione, al record del mondo, a 16 centesimi dal primato di Sarah Sjöström nei 100 farfalla.
Dietro di lei, Katie Ledecky con la sua ennesima spaventosa prova negli 800 stile. Ledecky è anche l’unica atleta che esce dal Mondiale con quattro ori al collo, tre individuali ed uno nella staffetta 4×200.
Foto: Fabio Cetti | Corsia4