Il day 6 dei Trials di Ohama regala una pagina storica non solo del nuoto statunitense ma mondiale. I due dominatori delle acque a stelle e strisce degli ultimi 10 anni, Michael Phelps e Ryan Lochte ancora una volta uno di fronte all’altro, probabilmente per l’ultima volta in suolo americano.

Scopriamo tutti i dettagli del sesto giorno degli U.S. Olympic Team Trials di Omaha.

La sfida finale l’avranno dove meritano, ovvero a Rio, con il detentore del record mondiale che proverà a strappare l’oro olimpico all’amico/nemico di infinite battaglie. In Brasile ci andranno a braccetto, un po’ come in questa finale dei 200 misti, con Phelps di poco più veloce in tutti gli stili e di poco sotto il muro dell’ 1’56” che gli vale il secondo crono mondiale dell’anno dietro ad Hagino. Lochte tocca in 1’56”22. Il resto è noia!

Se questo era il duello più atteso della giornata, tornando un passo indietro finiamo con il trovare colei che potrà rubare la scena a chiunque entrerà in acqua in quel dei Giochi. A Katie Ledecky non serve una finale, le basta la batteria. In quella degli 800 stile, a inizio mattina, stampa un 8’10”91 da brividi, nuotando in pratica due volte 4’05” e rotti, e azzerando i sogni di gloria delle avversarie. Si terrà il WR per Rio o lo stamperà già domani???

Il pomeriggio si era aperto con le semi dei 50 stile uomini, dove “nonno” Ervin conquistata la terza Olimpiade vuole anche la gara individuale, che con il 21”55 di questa sessione pare adesso più che probabile. E’ il terzo crono mondiale del 2016, ma in finale dovrà guardarsi da Adrian e Jones, anche loro sotto il 22” oltre a Dressel.

La prima finale in programma erano i 200 rana donne. Chi ferma più la regina Lilly King? Era dai Trials del 2004 che qualcuna non faceva l’accoppiata 100/200 rana, merito di una certa Amanda Beard. La giovane King non potrà ambire alle copertine patinate della celebre collega ma intanto vola ai Giochi con Molly Hannis in una finale tirata dove in quattro erano racchiuse in nove decimi.

Altra gara, altro 200, altre emozioni. I dorsisti USA sono quelli più in forma del momento, e dopo la sfida fratricida fra Plummer, Murphy e Grevers nei 100, arriva quella tra Clary, Pebley e lo stesso Murphy nella distanza doppia. Sono quest’ultimi, compagni di squadra della California Acquatics a strappare il pass per Rio: Murphy nuota in 1’53”95, cinque centesimi più lento del migliore al mondo di quest’anno Larkin che dopo i 100 avrà di cui preoccuparsi anche nei 200. Pebley rimane sull’ 1’54” alto mentre è out l’ennesimo oro olimpico in carica Clary, terzo e “rottamato” dai colleghi più giovani.

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Dopo i 200 misti con il tasso più alto di medaglie d’oro olimpiche in acqua che possa ricordare (23 tra Phelps e Lochte) via alle frecce dei 100 stile donne: a dir la verità è una delle gare meno entusiasmanti a livello cronometrico di questi Trials. Manca l’acuto ma non la quantità: in sette sotto al 54” con Abbey Weitzel che registra il crono più veloce mai nuotato sul suolo americano, migliorando con 53”28 il 53”30 di Cate Campbell nel 2008. Con lei a Rio ci sarà per la prima volta anche Manuel Simone, seconda in 53”52. La Ledecky non fa il miracolo e i 100 li guarderà dalle tribune.

L’atto conclusivo di questa giornata sono la semifinale dei 100 farfalla uomini. E’ andata male ai vari Cseh, Le Clos e compagnia che scorrendo i risultati non trovano Michael Phelps tra i primi tre. Il campione olimpico e primatista mondiale in carica entra con il sesto tempo, a due decimi dall’eliminazione in una semi di livello mostruoso! Avanti Seth Stubblefield con 51”26 (quarto mondiale annuale) tallonato da Phillips con 51”28 e Shields con 51”49. Domani sarà spettacolo con papà Phelps, già lo aspettiamo, piazzerà la zampata dalla corsia 7?!?

(foto copertina: www.telegraph.co.uk)