Il nuoto ci fa ricchi???

Non è il freddo di febbraio e il lungo miraggio dell’estate ancora lontana che mi fa delirare facendomi questa domanda.

Chiunque abbia a che fare con il nostro tanto amato sport sa che fare avanti indietro in vasca per giorni, mesi, anni o anche una vita intera, magari passando anche dall’altra parte del bordo vasca, difficilmente ti porterà soldi a palate, portafogli stracolmi, macchine e ville di lusso come il vostro migliore amico che si è dato al pallone.

E non basta vantarci di quanto il nuoto, e come lui anche gli altri sport acquatici, sia più sano, più pulito e più costruttivo.

Se il tuo obbiettivo è quello di ingrassare il conto in banca, meglio cambiare sport/lavoro.

Ma noi malati di cloro, che non vogliamo rinunciare ai nostri sogni, abbiamo ancora qualche possibilità di vedere trasformate le fatiche in acqua in altrettanta moneta sonante?

Forse, dopo decenni in cui il mondo acqua restituiva ben poco rispetto a quello che pretendeva, in questi ultimi anni sono iniziati a circolare un po’ di assegni a doppi zeri, utili quanto meno a rientrare nelle spese.

Senza andare a intrufolarmi in ambiti spinosi, come sponsor e contributi diretti da parte delle società – e in Italia per lo più corpi militari – ho guardato semplicemente i “prize money” delle principali gare nazionali e internazionali del biennio 2015-2016, con un occhio anche a quello che sarà nel 2017.

In primis c’è da fare una divisione tra meeting e manifestazioni internazionali organizzate da LEN o FINA, cioè i vari campionati Europei, Mondiali e Coppa del Mondo.

Le forze in gioco sono impari, con i premi messi in palio dai vari trofei o meeting che arrivano direttamente dalle società tramite sponsor, o da magnati sperperatori – eh si! parlerò dell’Energy Stantard Cup – mentre la lega europea e mondiale hanno a disposizione ben altri capitali per ovvie ragioni.

Iniziamo con i Meeting…

Ho analizzato per esempio i meeting italiani più importanti nel 2016:

  • Meeting del Titano di San Marino
  • il Trofeo Città di Milano
  • il Trofeo Nico Sapio di Genova
  • il Sette Colli di Roma
  • l’Energy Standard Cup di Lignano Sabbiadoro

Notevole la differenza tra i primi tre, che sono meeting organizzati dalle stesse società – ovvero Nuotatori Milanesi e Genova Nuoto, mentre il “Titano” vive dell’accordo tra la Federazione di Nuoto Sanmarinense e quella Italiana. In entrambe le manifestazioni, che ospitano annualmente tutti i migliori atleti italiani e parecchi big europei e mondiali, vediamo come siano le “migliori prestazioni” ad essere premiate, con un montepremi che non supera i 500 euro.

Si dà più riconoscimento agli allenatori, e di conseguenza alle società, con un contributo economico che varia dai 200€ per il coach della terza squadra classificata ad un massimo di 800/500€ alla prima.

Sette Colli ed Energy Cup… con sponsor

Diverso il discorso per il Sette Colli e l’Energy Standard Cup. Federazione Italiana con annessi vari sponsor – nel 2016 il main sponsor fu Clear – e il magnate ucraino Konstantin Grigorishin foraggiano senza risparmi gli atleti migliori del meeting.

A Roma “solo” vincere la prova individuale frutta 500€ ai quali se ne possono aggiungere altri 500€ in caso di primato della manifestazione battuto e ben 7.500€ se si ottiene anche il miglior punteggio tabellare FINA assoluto. Sono proprio le dieci migliori prestazioni a ricavare più quattrini, con il decimo che porta a casa ben 2.450€.

A Lignano bisogna sudarseli un po’ di più, dato che per strappare l’importante assegno del proprietario dell’Energy Standard, è necessario gareggiare almeno in quattro gare. I 5 migliori punteggi ottenuti con le somme di tali gare portano al fortunato vincitore ben 18.000€!

Se poi ha la bravura di stampare anche un WR ne mette in tasca altri 30.000€, 20.000€ se è “solo” ER.

Premi succulenti è vero, che ripagherebbero le fatiche di migliaia di chilometri in vasca, ahimè però difficili da conquistare tanto quanto nuotare con le vaschette, dato i nomi presenti nel 2016 in queste prove: Hosszú, Di Pietro, Detti e Sabbioni, che si sono aggiudicati i montepremi più alti a Lignano. Oppure Federica Pellegrini che agli Internazionali d’Italia dello scorso anno ha portato a casa rispettivamente miglior prestazione, vittoria e record della manifestazione ( 7.500€ + 500€ + 500€ ) nei 200 stile, oltre al secondo posto nei 100 ( altri 300€ ). Anche Gabriele Detti ha rimpinguato il portafogli con tre vittorie e due primati della manifestazione ( per un totale di 2.500€ ) più la seconda prestazione assoluta con i 400 stile ( altri 5.500€).

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Londra e Windsor 2016

Ma per parlare di grosse somme bisogna puntare agli eventi organizzati da FINA o LEN. Nel 2016 protagonisti sono stati in primis gli Europei di Londra, con la lega europea che per la prima volta dava premi in denaro oltre che le consuete medaglie.

Il cachet non è stato magro, con bigliettoni a partire da 2.000€ per il primo classificato, 1.500€ per il secondo e 500€ per il terzo, oltre a premiare adeguatamente anche le staffette.

Nulla a che vedere però con l’assegno messo in tasca da chi entrava nei primi otto ai Mondiali di Windsor: dal campione mondiale ( 8.000$ ) all’ottavo classificato ( 500$ ) tutti avevano buoni motivi per andare forte, e anche chi ha steccato, ha avuto trovato un buon modo per consolarsi.

Mondiale in corta che però rimpicciolisce in confronto alla maestosità di quello in lunga: a Barcellona 2013 premi dal primo al sesto con l’oro che incassava 15.000$, mentre a Kazan 2015, gloria a tutti i finalisti con il campione arricchito di ben 20.000$ per un incremento totale rispetto a due anni prima del 50%.

World Cup… dalle uova d’oro!

Manifestazioni che impallidiscono nel confronto con la Swimming World Cup. Vincere o arrivare in finale a Mondiali o Europei arricchisce sì, ma devi essere un top swimmer per guadagnarteli, non certo il primo che passa.

Più semplice, ma non così scontato, fare soldoni nella World Cup.

Ok, ne devi spendere anche tanti, perché in circa tre mesi si gira mezzo mondo, con trasferte lampo di pochi giorni, aerei, alberghi e via dicendo.

Ma il possibile incasso che ti può portare la Coppa del Mondo è davvero mostruoso. Intanto vengono premiati i primi tre di ogni gara, e ad ogni tappa ci sono tutte le prove in programma. 1500$ a chi vince, 1000$ al secondo, 500$ al terzo.
Già questo non è poco.

La questione si fa bella se partecipi anche alle staffette – novità del 2016 – ma soprattutto se hai la costanza e la bravura di fare tanti punti e chiudere il Cluster ( ovvero tre tappe dello stesso raggruppamento ) tra i primi sei.

Solo il primo intasca 50.000$, ma non va male nemmeno al sesto che torna a casa soddisfatto con 5000$.

Se sei proprio volenteroso da farle tutte, non saltare un cluster e arrivare fino alla fine della SWC, allora meriti ancora di più: il Campione del Mondo chiude la stagione di Coppa con un assegno da 100.000$, al secondo 50.000$ e al terzo 30.000$.

E se stampi un WR, ecco altri 10.000$.

Giusto ricordare che Katinka Hosszú grazie alla World Cup si è messa in tasca 386.750$, ma anche il suo corrispettivo al maschile Vladimir Morozov può far festa con 332.500$.

Ok, qui si parla dei migliori al mondo, ma scavando un po’ più in basso nelle gerarchie vediamo che per esempio Pavel Sankovič, atleta di tutto rispetto con qualche medaglia a livello internazionale ma non lontanamente paragonabile ai due sopra, chiude la SWC con 27.000$ in saccoccia.

E Rio 2016?

L’anno appena passato, non dimentichiamolo, era anche quello Olimpico. Ai Giochi non esistono “prize money” che andrebbero senza dubbio contro il pensiero decubertiano, e dunque ori, argenti e bronzi vengono premiati dalla rispettive Federazioni, mentre eventuali WR non sono finanziati poichè la competizione non è organizzata dalla FINA ( che premia solo ai Mondiali e nella World Cup ).

Giusto per curiosità, Singapore è lo Stato che dava di più, e ne ha ben goduto Joseph Schooling che oltre alla gloria eterna si è intascato 753.000$. Va male a Peaty, che stravince i 100 rana con record mondiale ma rimane a bocca asciutta, perchè la Gran Bretagna non cosegnava premi in denaro.

E gli States? L’oro valeva 25.000$ , tanto da stimare che Michael Phelps abbia gudagnato grazie al Comitato Olimpico USA qualcosa come 640.000$, senza contare quello che offre la USA Swimming, ovvero 75.000$ per la vittoria e 50.000$ per il primato mondiale. In quattro Olimpiadi Phelps ha racimolato solo di premi quasi tre milioni di dollari!

Numeri che fanno senza dubbio ingolosire, soprattutto per quei due o tre nomi che al maschile e al femminile nel corso del 2016 hanno preso parte a tutte le maggiori competizioni, vincendo e guadagnandosi una bella paghetta per passare un felice Natale.

Ma il 2017???

Una rapida occhiata all’anno in corso: già a fine gennaio all’Euro Meet in Lussemburgo è girato qualche assegno mica male: 300€ a chi vinceva e anche a chi stampava il record della manifestazione, mentre i 2.000€ e 3.000€ per record Europeo e record Mondiale non sono stati assegnati.

Volando negli negli States invece, la prima tappa dell’Arena Pro Swim Series beneficiava il vincitore con 500$. Tornando in Italia il Meeting del Titano è un po’ meno generoso rispetto al 2016 con 600€, 300€ e 200€ in premio ai coach delle prime tre società classificate, mentre al Trofeo Città di Milano le buonuscite saranno le stesse dell’anno prima.

Ma il grande appuntamento di questa stagione saranno i Campionati Mondiali di Budapest!

Ancora non si sa di preciso a quanto ammonterà la somma per vincitori e finalisti, ma a rigor di logica dovrebbe seguire e quanto meno uguagliare quello visto a Kazan. A fine anno poi Europeo in vasca corta a Copenaghen, che già a Netanya 2015 portava il suo bel guadagno grazie ai 20.000€ dati in premio alla miglior prestazione maschile e femminile, scalando fino alla dodicesima con 2.000€.

E quindi???

Quando invece di far lo sciolto finale tagli alle bandierine in barba al tuo coach – per avere ottimi consigli in questo campo chiedere ai ragazzi di Cento Sciolto! – pensaci bene… un giorno potresti davvero pentirtene!

Foto copertina: One Dollar Michael Phleps | Vincent-The-Artist