Au revoir français!

No, non è un addio ma un arrivederci. Chi ha avuto modo di seguire i Campionati francesi di nuoto di Strasburgo, non può non aver notato le grandi difficoltà dei cugini d’oltralpe.

Dopo anni di gloria culminati con i Giochi di Londra, già in estate a Rio si vedeva l’eclissi dello squadrone che fu, sigillato dalla sconfitta del suo simbolo di invincibilità per eccellenza Florent Manaudou.

Priva dell’Hulk delle piscine, la nazionale francese deve ripartire da poche certezze e qualche speranza, ma ritornare a spaventare le piscine di tutto il mondo sarà utopia ancora per un bel po’.

Vi ricordate dei 9 primati nazionali stampati dai cinesi ai rispettivi campionati? Qui siamo all’esatto opposto, con zero primati e tanti rimpianti a guardare i tempi che furono solo lo scorso anno.

Ma non tutto è da buttare. Senza i più carismatici avversari, Mehdy Metella si prende il ruolo di protagonista maschile di questi Trials di Francia. Il primatista nazionale dei 100 farfalla domina la sua gara principe nuotando il quarto tempo mondiale stagionale di 51″36, bissando così la qualificazione ottenuta nei 100 stile qualche giorno prima, con un 48″3 non clamoroso ma comunque onesto. Peccato che debba viaggiare da solo, perché la 4×100 stile è a forte rischio (lo vedremo dopo).

La risposta al femminile è tutta nelle braccia di Charlotte Bonnet!

La 22enne è già da qualche anno nel giro internazionale e vanta anche un bronzo olimpico con la 4×100 stile a Londra, ma solo in questi giorni a Strasburgo ha fatto il definitivo salto di qualità. In particolar modo grazie all’ 1’55″80 nuotato nei 200 stile, PB e terzo crono mondiale annuale del 2017, per pochi centesimi davanti a Federica Pellegrini. E dopo i 200, anche i 100 le sorridono, con un 53″6 che le basta per volare con due gare a Budapest.

Buone notizie anche per le donne di tutto il mondo: ok, Camille Lacourt ha annunciato il ritiro dopo Budapest (leggi QUI) ma il tempo lo doveva ancora fare: ci riesce nei 50 dorso vinti in 24″60 davanti a Jérémy Stravius (24″73) anche lui qualificato e ripescato per questo mondiale dopo una stagione davvero complicata.

La freschezza arriva dai 200 dorso, con il giovane 1997 Geoffroy Mathieu a 1’57″04, crono utile per i suoi primi campionati iridati.

Ma chi beffa tutti è un infiltrato dalla Svizzera, Jérémy Desplanches che nuota a Nizza ma ha passaporto elvetico. Sia nei 200 che nei 400 misti umilia gli specialisti di Francia nuotando due nuovi primati svizzeri in 1’57″40 e 4’13″11, crono che iniziano a essere interessanti anche a livello mondiale.

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Ma arriviamo alle note dolenti: come già raccontato qualche mese fa (leggi QUI ) la rana transalpina non se la passa bene, e le vittorie di Bussiere e Deberghes non sono certo di spessore.

Gli altri pass per Budapest arrivano da Anna Santamans nei 50 stile, da Béryl Gastaledello (foto sotto) con 58″03 nei 100 farfalla e appena sopra il minuto nei 100 dorso, in coppia con Mathilde Cini. Il resto arriva da distanze non olimpiche, come il pass di Mélanie Henique nei 50 farfalla o quello della fondista Aurélie Muller nei 1500, che fa meglio del suo compagno di acque libere Marc-Antonie Olivier, primo sia negli 800 che nei 1500 davanti al fantasma Damien Joly, ma non abbastanza veloce per la vasca ungherese.

E le staffette??? Ecco il grande buco di questi campionati francesi!

Come evidenziato anche nell’articolo degli amici di Swim Swam, c’era il richio che nessuna staffetta transalpina ottenesse il tempo limite richiesto, e così è stato!

Alla 4×100 stile donne è mancata una prova da 54″ basso della Gastaldello, con il tempo limite avvicinato di un solo paio di decimi. Discorso simile per la 4×200, con l’assenza di una quarta sotto i due minuti che alza inevitabilmente il tempo, di quasi un secondo sopra quello richiesto.

Nella mista donne non bastano le buone prove di Gastaldello a farfalla e Bonnet a stile, il dorso da 60″5 della Cini e soprattutto la rana da 1’09” della Deberghes non permette la qualifica del quartetto per meno di un secondo.

Anche la mista maschile è in difficoltà: dorso e rana balbettano, e senza Manaudou e con uno Stravius non in forma non basta lo stile a salvare capra e cavoli. Ci vorrebbe un Metella da 51″ netto, ma è arrivato qualcosa di più. Niente tempo per la mista!

La 4×200 è quella messa peggio, con i quattro crono delle finali che sommati portano a più di quattro secondi dal tempo richiesto! Ah quanto manca Agnel!

Infine la la veloce, il fiore all’occhiello della Nazionale francese: incredibile ma vero il crono limite non è arrivato per circa mezzo secondo! Metella e Stravius non bastano, e se anche Mignon è in tutt’altra forma rispetto ad un anno fa, uscire dal range richiesto è un attimo!

Difficile pensare a una Francia senza staffette ai Mondiali. Personalmente credo che l’unica che davvero salterà sarà la 4×200 maschile, perché tutte le altre sono molto vicine ai limite richiesti e con tre mesi ancora davanti qualcuno sicuramente potrebbe migliorare quanto fatto a Strasburgo.

La Francia quest’anno ha spostato i suoi Trials un mese abbondante più avanti, avvicinandosi a quanto fanno in America (anche se ancora lontana anni luce) e i risultati non sono stati dei migliori. Vedremo come se la caveranno in Germania, anche loro rimbalzati a inizio giugno! Di certo questo è un anno di esperimenti un po’ per tutti!

Ci si rivede a Budapest… Au revoir!