Rispetto alla prima giornata, con i big Pellegrini e Paltrinieri e i 100m stile libero uomini che aiutano sempre il programma, la seconda è stata un po’ più fiacca, forse perché non c’erano le stelle di prima grandezza. Meno briosa, la definirei così. Però attenzione: record agli Italiani non se ne vedono di solito, quindi siamo nella media.

Però a fare notizia ci sono i pass per i Mondiali, questa volta tre. Federico Turrini ha dominato i 400 misti, con un ottimo tempo (4’13”20) che lo porta con pieno merito a Kazan. Là troverà anche Aurora Ponselè, che prende due piccioni con una fava: fa il personale nei 1500m stile libero (16’12”89) e strappa il pass per i Mondiali con sicurezza.

Matteo Rivolta, con il suo 52”05 sfiora la qualificazione alla competizione iridata per soli cinque centesimi nei 100m farfalla (va in Russia con la 4×100 mista), ma vince finalmente con determinazione e sicurezza, in una giornata molto positiva che l’ha visto pimpante anche la mattina (52”54) ed è andato vicino al suo personale (51”64). Mi viene da dire: finalmente! Lui ha un talento immenso, nuota in maniera fantastica, però ha un’età in cui deve cominciare a dare il massimo, perché nel pieno della maturità.

Per il resto, nei 100m rana ci aspettiamo sempre Fabio Scozzoli, ma è spuntato Lorenzo Antonelli (1’00”92) che vince e fa il suo personale. Nei 200m rana sono felice per Ilaria Scarcella (vittoria con 2’26”61), che dopo la fase dei costumoni gommati ha fatto un periodo di stallo: ora si è ripresa e si vede.

Mi dispiace invece per Lisa Fissneider: devo essere onesto, mi aspettavo qualcosa in più, invece è stata lontana dalle prime. Tra l’altro è stata più veloce in batteria (2’30”21) rispetto alla finale (2’34”41). Lei però punta sulla velocità, quindi il vero banco di prova deve ancora arrivare e in questi casi sono i 100m a dire la verità. Nel frattempo ho notato una cosa: i due mesi a Charlotte, negli Stati Uniti, le hanno fatto bene almeno da un punto di vista di potenziamento fisico, che mi pare abbia raggiunto. Ha fatto bene ad andare negli USA: era il momento giusto per farlo, in più con il suo tecnico, cosa che all’atleta dà sicurezza. Un pizzico di delusione anche da Erika Ferraioli, che sì vince i 100m stile in 54’90” ma è lontana dal tempo limite per i Mondiali (54”20).

Ora, come di consueto in questo mio spazio, voglio dire qualcosa sui ragazzi di Arena Swim Your Best, il progetto/talent di Arena e Federazione Italiana Nuoto, di cui sono orgogliosamente tutor insieme a Gregorio Paltrinieri e Lisa Fissneider. Oggi Arena Swim Your Best era rappresentata solo in veste femminile, perché sui blocchi c’erano soltanto Rachele Ceracchi e Simona Quadarella.

Per loro voglio fare un discorso comune: non devono sentirsi giovani (anche se la carta d’identità, che dice 1998, non dice certo il contrario…), ma nuotatrici che devono pensare da grandi. Mi spiego: le manifestazioni internazionali giovanili sono appuntamenti di cui andare fieri, ma l’obiettivo deve essere puntato su quelli assoluti. Simona Quadarella è stata bravissima, perché ha conquistato il pass per i Mondiali Juniores di Singapore, ma sia lei sia Rachele devono mirare in alto. Per intenderci: devono sognare Rio de Janeiro, le Olimpiadi, i cinque cerchi. E lo dico perché, prima ancora di migliorare i tempi, serve essere consapevoli del proprio potenziale.

In particolare, Simona sui 1500m ha fatto un bel secondo posto (16’28”75) che appunto le vale i Mondiali Juniores, però credo che la sua gara siano gli 800m stile. Lì lei non può sognare, ma deve: non è un diritto, ma un dovere. Rachele Ceracchi, nei 100 stile libero, è stata un po’ più lenta in finale rispetto alla mattina (56”74 contro 56”40): da lei, che è la mia pupilla, da buon tutor voglio di più.

Vorrei concludere facendo una considerazione sul progetto Arena Swim Your Best: credo dia una grande carica ai ragazzi selezionati. Prima un atleta metteva una foto su Facebook e aveva due like, ora vede che la sua foto ne guadagna centinaia: è normale che ti sproni a fare sempre meglio!