di Alessandro Foglio
In attesa di grandi conferme ai Mondiali di Kazan, per Missy Franklin arrivano già importanti affermazioni anche al di fuori dell’ambito sportivo. Come dal 2010 il magazine britannico SporPro ha nominato i 50 atleti “most marketable” ovvero più “vendibili”, più commerciabili al mondo.
Una classifica stilata in base all’età, al mercato che hanno nella propria nazione, ai guadagni , al carisma, alla capacità di essere commercializzati e all’appeal. Il tutto considerato in un arco temporale di tre anni. Triennio nel quale proprio la campionessa americana ha fatto il vero e proprio salto di qualità. Nella classifica del 2015 la Franklin si trova al quarto posto, alle spalle del golfista Jordan Spieth, del calciatore Neymar e della tennista Eugenie Bouchard.
Per Missy Franklin è un’ulteriore salto in avanti, dopo l’ottavo posto dello scorso anno e il ventesimo del 2013, primo anno in cui era entrata in classifica. Inoltre è l’unica nuotatrice in tutta la lista, la sola a rappresentare la categoria, guidata invece dai tennisti che schierano ben sei atleti (ma non Roger Federer).
Il perché della sua presenza per il terzo anno in questa classifica è presto detto. A soli vent’anni ha già al collo quattro ori Olimpici conquistati a Londra 2012 e nove medaglie d’oro ai campionati Mondiali che è già un record in campo femminile. Inoltre detiene il record mondiale dei 200 dorso in vasca lunga e nella 4×100 mista con la Nazionale americana sia in corta che in lunga. In attesa di quel che farà a Kazan, la Franklin ha contribuito in questo 2015 nel portare al successo del campionato nazionale la squadra, i “Golden Bear”.
Ma non è sicuramente solo il lato sportivo ad averla portata così in alto: la giovane statunitense è anche un personaggio al di fuori dell’acqua come testimoniano le diverse apparizioni nelle tv americane oppure il video che l’ha resa famosa al mondo ancora prima delle sue vittorie a Londra, quel “Call me maybe” cantato e ballato con i compagni della Nazionale a pochi giorni dalle Olimpiadi londinesi.
E dati i soli vent’anni non ci stupiremmo di vederla presto al primo posto tra gli atleti “most marketable”!!