di Elisa Bellardi

Cinque ori, un argento e nove bronzi: si chiudono così, con quindici medaglie e la prestigiosa vittoria della classifica per Nazioni all’Italia, i Campionati Europei di nuoto di Berlino. L’edizione è stata ricca di soddisfazioni, con i consacrati protagonisti che non hanno deluso le aspettative facendo sognare i tifosi e un vivace vivaio di giovani talenti in piena forma.
Impeccabili, e anche qualcosa di più, sono state le prove di Gregorio Paltrinieri. L’implacabile mezzofondista di Carpi, non ancora ventenne, ha segnato una splendida doppietta di ori nei 1500 (con 14’39”93, nuovo record europeo) e negli 800 stile libero (il tempo è 7’44”98 , primato dei campionati). Sul podio gli ha fatto sempre compagnia l’amico e compagno di allenamenti Gabriele Detti, in entrambe le gare al terzo posto (con 14’52”53 nei 1500 e 7’49”35 negli 800). Il segnale è chiaro: nuotare insieme, confrontarsi e spronarsi quotidianamente per chi è specializzato nelle stesse distanze non può che far bene ai  due mezzofondisti allenati da Stefano Morini.

La regina della disciplina Federica Pellegrini dimostra per l’ennesima volta di essere in grado di imprese grandiose. Vincitrice per la terza edizione consecutiva degli Europei della sua gara preferita, i 200 stile libero (con 1’56”01 davanti all’olandese Femke Heemkserk, gara su cui comunque ha pesato l’assenza della svedese Sarah Sjoestroem, avversaria numero uno dell’azzurra), Fede è da urlo nella staffetta 4 X 200 stile libero. Qui nuota in ultima frazione e trascina le compagne di squadra Alice Mizzau, Chiara Masini Luccetti (alla sua miglior prestazione stagionale) e Stefania Pirozzi sul gradino più alto del podio, recuperando sull’avversaria svedese un vantaggio di circa cinque secondi (il tempo è 7’50”53). Va detto, però, che le svedesi non potevano adottare una peggior tattica di gara, consentendo alla Pellegrini di nuotare contro un’avversaria troppo facile. Niente podio, invece, per Federica nei 400 stile libero, dove finisce solo quarta con il tempo di 4’04″42.

Grande soddisfazione della squadra femminile anche nella staffetta 4 X 100 stile libero (Federica Pellegrini, Alice Mizzau, Giada Galizi, Erika Ferraioli, terze con 3’37”63), risultato bissato anche dalla formazione maschile (Luca Dotto, Marco Orsi, Luca Leonardi, Filippo Magnini, bronzo con 3’12”78). La rivelazione di Berlino è senza dubbio Arianna Castiglioni, giovane ranista classe 1997. Ad appena 17 anni, dopo una stagione in crescendo, conquista la medaglia di bronzo nei 100 rana (1’07”36). Stesso risultato per la reatina Martina Rita Caramignoli, 23 anni, che sale sul gradino più basso del podio nei 1500 stile libero (16’05”98). Andrea Mitchell D’Arrigo, 19enne di papà italiano e mamma americana, si piazza secondo nei 400 stile libero con 3’46”91. Un bel risultato, che sa anche un po’ di rivincita, per lui che, andando controcorrente, aveva fatto parlare di sé prima dell’inizio delle gare per il proprio rifiuto al tradizionale taglio di capelli riservato alle matricole. Una vicenda in cui D’Arrigo, come suo solito, aveva smorzato le polemiche, mantenendo un atteggiamento schivo e preferendo concentrarsi sulle gare. Tra i velocisti il migliore tra gli azzurri è Luca Leonardi, terzo nei 100 stile libero con 48”38. Un plauso va senza dubbio a Silvia Di Pietro, 21 anni, che centra un doppio primato italiano nei 50 stile libero (24″84, prima azzurra a scendere sotto il muro dei 25″) e nei 50 farfalla (25″78).

Nel fondo brilla alta la stella di Martina Grimaldi, che stravince la 25 chilometri, gara madre della disciplina, con il tempo di 5h19’14”01, mentre il compagno di squadra Edoardo Stochino è bronzo nella stessa distanza con 5h08’51”08. Medaglia di bronzo, invece, per l’esordiente Aurora Ponselé nella 10 chilometri in acque libere con 1h56’08”05. Il nuoto italiano, insomma, c’è ancora e le speranze per le Olimpiadi di Rio non mancano, anche se in terra brasiliana i nostri si dovranno confrontare con avversari ben più temibili.

Nei tuffi l’ormai collaudatissima coppia Tania Cagnotto – Francesca Dallapé si prende l’oro nel sincro da 3 metri, con Tania anche prima da un metro e seconda da 3 metri, mentre dalla piattaforma da 10 metri l’argento è dell’italo ungherese Noemi Batki.