I nuotatori sono tutti numeri primi. Indistruttibili, malleabili solo dalla propria volontà e quella del numero uno: il loro allenatore.

Ancora uno.

Avrò detto un’infinità di volte “basta”, “non ce la faccio più” in una marea di situazioni diverse.

Ma poi sai cosa fai? Ne fai ancora uno.

Un ultimo 50 forte, un’ultima ripetizione, un ultimo capitolo, un’ultima gara, un giorno in più, un’altra visita.

E lo fai perché in realtà sei consapevole che arrendersi sarebbe una scelta molto più dolorosa che riprovarci ancora una volta, lo fai perché sai che trovare dentro di te la scintilla per non arrendersi ti renderà più forte, anche se il passo successivo dovesse abbatterti è proprio quello che ti farà rialzare più forte.

I nuotatori sono quasi indistruttibili. Sono come i numeri primi, hai solo una possibilità per spezzarli: togliergli la possibilità di nuotare.​

Ho sempre odiato i numeri dispari.

Quindi forse è per quello che faccio fatica a tornare ad essere una nuotatrice. Perché nonostante la quantità dei numeri primi sia immensa solo uno è pari. Ed io voglio essere proprio quello, allora ci vuole tempo per far combaciare mille variabili e valutare infinite possibilità. Quindi aggiungo giorni a questa attesa. Ancora uno… e poi un altro…

I nuotatori sono numeri primi.

Foto: Fabio Cetti | Corsia4