Con le squadre che si alternano tra ritiri in altura e collegiali al caldo, con la stagione in corta alle porte e con il profumo dei Mondiali australiani all’orizzonte, Fatti di nuoto Weekly parla questa settimana di alcuni movimenti di mercato natatorio, gli ultimi assestamenti prima della partenza definitiva.

Anastasiya Shkurdai ha lasciato la sua allenatrice storica, Olga Yasianovich, che la seguiva in vasca dal 2010. Non è ancora chiaro con chi si allenerà in futuro, ma è possibile che Skhurdai stia valutando diverse vie, tra le quali quella di trasferirsi negli Stati Uniti per entrare nel circuito collegiale, scelta tra l’altro coerente vista la sua ancora giovanissima età (è del 2003)

La bielorussa è solo una delle ex Energy Standard che decide di cambiare guida tecnica. Il capitano del team vincitore della ultima stagione di ISL, Chad Le Clos, ha deciso di affidarsi a Dirk Lange, spostandosi di base a Francoforte. Lange, che è già stato capo allenatore del Sudafrica, preparerà Le Clos per le Olimpiadi di Parigi 2024, le quarte del campione olimpico di Londra 2012.

Si sposta alla corte di Luka Gabrilo la stileliberista Barbora Seemanova, campionessa europea dei 200 stile nel 2021 e militante del Team Iron nella ISL. La ceca raggiunge nelle filippine il tecnico svizzero e Kayla Sanchez, e con loro si preparerà ai Giochi del 2024.

Un altro ex Team Iron che cambia allenatore è il nostro Marco Orsi, che ha deciso di aggregarsi al gruppo torinese di Antonio Satta, per allenarsi con Alessandro Miressi e Alessandro Bori. Per il bomber si prospetta un’ultima parte di carriera arrembante, con precisi obiettivi, come il confermarsi protagonista in corta, e ambizioni importanti, tornare a dire la sua anche in proiezione staffetta.

Il gruppo livornese di Stefano Morini accoglie tra le sue fila Anna Egorova, la stileliberista russa compagna del francese Damien Joly, già aggregato a Detti e Lamberti da qualche mese. Con l’approdo della mezzofondista, che ha passato qualche settimana alle filippine con il gruppo di Gabrilo, Morini ha quindi una schiera di quattro faticatori da preparare in vista del prossimo biennio.

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Chi si ricorda di Ahmed Hafnaoui? Il tunisino campione olimpico a sorpresa nei 400 stile, ha ottenuto un argento nei 1500 ai Mondiali in corta per poi sparire dai radar delle competizioni. Dalla sua Università americana arriva la notizia della sua ineleggibilità per il circuito NCAA, comunicata dal coach di Indiana Ray Looze. Hafanoui perderà quindi il secondo anno consecutivo di gare universitarie, ma continuerà ad allenarsi negli States in previsione di debuttare nell’autunno 2023. Chissà se nel frattempo lo rivedremo in acqua.

È invece al palo il campione di Rio 2016 Joseph Schooling, deferito dalla federazione di Singapore per aver assunto cannabis all’estero, mentre era in collegiale per allenarsi. Schooling, che si è detto dispiaciuto dell’accaduto, non riceverà più congedi dall’esercito nazionale né sussidi per la sua carriera sportiva, e verrà sottoposto a periodiche analisi di sangue ed urine. Va detto che a Singapore l’assunzione di droghe è punita con ammende e carcere fino a 10 anni, e che l’esercito è ancora meno tollerante in questo senso. Il delfinista ha ammesso di essere caduto in un momento di debolezza e di volersi impegnare per rialzarsi, assumendosi le responsabilità di quanto fatto.

Negli States la fanno da padrone i due SuperTeam universitari, quello in Arizona di Bob Bowman con Hubert Kos, Simone Manuel, Leon Marchand, Chase Kalisz, Jay Litherand, Regan Smith, Olivia Smoliga, Hali Flickinger e Allison Schmidt, e quello in Florida di Anthony Nesty con Katie Ledecky, Bobby Finke, Kieran Smith, Caeleb Dressel, ma non sono gli unici spostamenti di rilievo.

Infine, sempre a proposito di nuoto mercato, dalla stagione 2023-24 non esisterà più il vincolo sportivo. Ogni atleta sarà quindi libero di cambiare squadra senza dover richiedere – e spesso non ottenere – lo svincolo dalla società di provenienza. I pareri a proposito sono contrastanti e divisivi, è scoperchiano la problematica del costo del cartellino che in molti sport, non solo nel nuoto, è rilevante. Si tratta di un passo verso la libertà di scelta?

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Foto: Fabio Cetti | Corsia4