Mesi di duro allenamento, ore e ore in piscina eppure il miglioramento non arriva. La buona notizia è che non sempre la colpa è della scarsa preparazione fisica perché spesso la differenza viene fatta da una mentalità vincente e da pensieri da vero campione.

Quali sono?

1 – Battere i record ti emoziona

Ti sei allenato per mesi e proprio quel percorso ti ha reso più forte, più capace di comprenderti e di capire dove puoi arrivare.

Già, perché è importante raggiungere i tuoi obiettivi ma ciò che più conta è la strada per arrivarci. Il vero campione riesce a capire l’importanza dei propri errori e dei vari step che lo hanno condotto fino al giorno della gara o del momento di battere un record. La competizione diventa quindi una verifica o un’occasione per confrontarsi con la propria meticolosa preparazione.

2 – Sei in grado di rialzarti dopo un fallimento

La resilienza è la capacità, ben radicata negli atleti professionisti, di saper far fronte in maniera positiva agli eventi traumatici e di riorganizzare le proprie priorità in caso di difficoltà. Il vero campione riesce a fare di occasione virtù; la gara non porta il risultato sperato? Nessun problema, il fallimento lo aiuterà a capire meglio dove sta sbagliando, dove migliorare e da dove, quindi, dovrà riprendere gli allenamenti.

3 – Scegli obiettivi realistici

Un traguardo troppo facilmente raggiungibile può annoiare mentre uno irraggiungibile può causare senso di frustrazione. Il processo di scelta dell’obiettivo non va sottovalutato ma il vero campione sa esattamente in che momento della sua preparazione si trova e dove vuole arrivare.

4 – Non sei chiuso in te stesso

Il vero campione sa che il confronto può risultare fondamentale: le parole del coach, quelle di un nuotatore più anziano o di un altro atleta non faranno la differenza ma aiuteranno a comprendere meglio i propri difetti ed i propri punti di forza.

5 – Presti attenzione ai dettagli

Il nuoto è uno degli sport dove occorre una maggiore consapevolezza del proprio corpo. Per questo motivo ogni singolo segno, positivo o negativo, può e deve essere letto nell’ottica di un continuo miglioramento della performance.

(Foto copertina: Gian Mattia D’Alberto | LaPresse)