Rieccomi dalla capitale magiara.
Approfittando dei potenti e moderni mezzi di Budapest si può facilmente arrivare alla Duna Aréna.
Certo magari bisogna orientarsi un attimo nella città, ma poi i cartelli ci sono eccome.
Qui a Budapest è tutto enorme: palazzi enormi, porte enormi, scale enormi, ponti enormi. Si vede che siamo nel vecchio impero. Un giorno secondo me incontrerò il fantasma dell’imperatore nello scalone del palazzo dove abitiamo.
Le gare sono certo importanti ma l’occasione di giocare si trova sempre.
E quale migliore occasione per giocare a pallone dell’intervallo fra una gara e l’altra? Per inciso, la ragazza molto meglio del ragazzo a giocare.
Non è certo un caso che siamo nella patria della Hosszú.
Quindi andiamo a vedere il suo stand Iron Nation, nel FINA Fan Park.
I fumetti li avrei anche presi, ma sono in ungherese. Invece molto carini i pupazzini di lui e lei. Subito acquisiti da mia moglie.
Anche qui hanno il loro salottino in tribuna (vedi foto copertina).
Di sicuro il marito della conduttrice è trattato meglio di me, durante le interviste. A meno che il suo posto non sia sul cubettino T rosa.
Io intanto ne approfitto per girellare un po’ per l’impianto e conosco David, guardia giurata che mi blocca gentilmente mentre curioso nelle camera di chiamata dei 50 metri (lato tabellone). Andrà in Italia come turista finiti i mondiali per cinque settimane. Gli suggerisco, a Roma, di andare a vedere il Foro Italico. Tanto i soliti monumenti li vanno a vedere tutti. Ciao David.
Gli ungheresi non è che hanno tutto sotto controllo, però si impegnano questo è certo.
Intanto la piscina va tenuta ben pulita, e quindi bisogna darsi da fare.
Le gare incombono, noi ce le abbiamo nel sangue. Visto il mio lavoro, nel DNA!
Il turista sta finendo, sta per iniziare il cronista. Vedremo che succederà.
(Foto: M. Romanenghi | Corsia4)