Qualcosa di grosso è però già arrivato anche qui a Marine Parade, scopriamolo subito!
Tradizione 400 stile
Ogni nazione ha spesso una gara che la rappresenta più di altri: per esempio i 200 rana in Giappone, prova simbolo del più grande nipponico di sempre Kosuke Kitajima, che viene mantenuta ad alto livello costantemente negli anni da un susseguirsi di atleti. Discorso simile si può fare con i 400 stile in Australia. Vi dicono qualcosa i nomi di Ian Thorpe, Grant Hackett, Mack Horton ed Elijah Winnington? Ecco aggiungete a questa lista anche il diciannovenne Samuel Short: con 3’42’’46 stampa il miglior crono mondiale stagionale, il quarto tempo australiano di sempre e il decimo al mondo all-time. Ora gli serve vincere qualcosa per affiancarsi meritatamente ai nomi sopra citati!
Short vince anche gli 800 in un ottimo 7’42’’96 che per poche ore resta il miglior crono nuotato in stagione al mondo (dalla Russia Stepanov farà poco meglio) oltre a vincere i 1500 in 14’58’’90.
400 stile che ultimamente parlano meglio al femminile, visto che fino a poche settimane fa il WR era in mano ad una cangura. Ariarne Titmus non si fa prendere dalla fretta di rispondere alla McIntosh e vince in sordina la sua gara con 4’00’’49, terzo crono mondiale stagionale. Poi nuota in 8’20’’19 gli 800.
Donne spaziali
Da questa quattro giorni australiana arriva l’ennesima conferma: le donne d’Australia sono una vera e propria potenza. Considerando che il meglio in termini di tempi lo vedremo ai Trials, il roster femminile dei canguri è impressionante. Ho citato la Titmus nei 400, e la campionessa olimpica è protagonista anche ovviamente nei 200 dove è primatista nazionale. Trova però vita difficile: Mollie O’Callaghan è la rivelazione dell’ultimo anno in casa Aussie e lo dimostra ancora: primo tempo in 1’55’’15, davanti alla Titmus con 1’55’’28 e a Shayna Jack con 1’55’’37. Tre tempi che entrano nella top five mondiale stagionale, con la quarta piazza di Kaylee McKeown a 1’56’’88.
Donne show dicevo, e lo ritroviamo anche nella gara regina: nuovamente la O’Callaghan, velocissima in 52’’63, primo tempo al mondo in stagione, un centesimo meglio di Shayna Jack, mentre Emma McKeon appare ancora indietro, terza in 53’’22.
Ai soliti nomi vanno aggiunte le buone prove di Elizabeth Dekkers, che conferma il suo titolo dei 200 farfalla nuotando in 2’06’’55, secondo crono al mondo in stagione e Jenna Forrester, oro nei 400 misti in 4’35’’05, terzo stagionale mondiale.
Conferma McKeown
Dopo il botto del world record dell’ultima uscita stagionale, Kaylee McKeown si prende una settimana relativamente tranquilla.
Parte forte in realtà con un 200 misto di livello, vinto in 2’08’’16, nuovo record all-comers, migliorato il suo 2’08’’19 del 2021 e secondo crono mondiale in stagione, per poi scendere in acqua oltre che nei 200 stile, anche nei 200 rana, vinti in 2’24’’18. Con questo crono diventa la seconda donna al mondo a riuscire a nuotare i 200 dorso sotto ai 2’10’’ e i 200 rana sotto ai 2’25’’ (l’altra è Ye Shiwen).
Salta i 200 dorso, ma la rivedremo presto e si prende in scioltezza i 100 con 57’’90, nemmeno il personale in stagione.
Ancora in ritardo
Se la caccia ai posti per i Mondiali fosse stata in questi giorni, avremmo parecchie defezioni importati. Ancora indietro rispetto ai tempi limite e al meglio visto al mondo sono diversi big Aussie scesi in acqua nel Queensland.
Kyle Chalmers per esempio non scende sotto i 48’’00 nei 100 stile, vincendo comunque e sfiorando il tempo limite. Lento, rispetto ai suoi standard, anche il primatista nazionale della farfalla Matthew Temple, che si impone sia nei 100 in 51’’49 che nei 200 in 1’56’’96.
Ranisti ancora in affanno: Zac Stubblety-Cook vince 100 e 200 con il minimo sforzo in 1’00’’07 e 2’09’’03, mentre al femminile senza l’oro olimpico in staffetta Chelsea Hodges out per un infortunio all’anca (salterà anche i Mondiali) Jenna Forrester e Abbey Harkin vincono 50 e 100 senza clamori.
Super Ben!
Chiudiamo con il nome nuovo di questi Campionati. Ben Armbruster stampa un tempone nei 50 farfalla, siglando il nuovo record all-comers che prima apparteneva a George Huegill. Con 23’’05 cancella il 23’’11 datato addirittura 2009 e sigla il quinto crono mondiale stagionale.