Penultimo pomeriggio di gare a Copenaghen con moltissimi azzurri impegnati nella vasca della Royal Arena oggi più calda ed affollata che mai: dopo il pieno di podi di ieri le speranze di medaglie non mancano per un’Italia che, finora, si trova al comando della classifica a punti.

Si parte subito con la semifinale dei 50 dorso donne e con entrambe le azzurre impegnate alla ricerca di un posto tra le 8. Sono quasi tutte sulla stessa linea, ma le nostre ragazze chiudono in fondo: settima Silvia Scalia in 26”83, ottava Elena Di Liddo in 27”28. Katinka Hosszú vince la seconda semifinale in 26”26, ipotecando l’ennesimo oro, le italiane sono dodicesima e sedicesima.

Silvia Scalia: “Mi aspettavo di nuotare un pochino meno ma sono abbastanza soddisfatta della prestazione e del tempo fatto, anche in vista della staffetta di domani”

Elena Di Liddo: “Non sono contenta della prestazione, ero indecisa se fare o meno questa gara, ora penso ai 100 farfalla”.

Si passa ai 50 farfalla maschili, Piero Codia nuota 22”84 nella prima semifinale vinta dal serbo Sebastian Sabo, mentre Matteo Rivolta, fresco campione dei 100, non sembra così brillante come nella distanza doppia e chiude in 22”90. Entrambi fuori dagli 8, Codia per soli 4 centesimi, mentre Proud comanda il gruppo in 22”18.

Pero Codia: “È un vero peccato, ho nuotato il mio personale ma sono ancora un passo indietro agli altri in questa distanza. Devo ancora lavorare per aumentare il mio livello”.

Matteo Rivolta: “Non sono rammaricato, si è vista la mancanza di velocità pura nella quale sono un po’ carente in questa fase della preparazione”.

Prima finale di giornata, i 100 rana donne, vedono in acqua Arianna Castiglioni alla corsia 7. Parte fortissima Rūta Meilutytė e passa in 29”57, la Castiglioni sembra poter dire la sua anche per il podio. Ai 75 metri Arianna non demorde e si gioca il tutto per tutto allo sprint. La Meilutytė conferma il suo ritorno a buoni livelli vince in 1’03”79, argento per la finlandese Laukkanen e bronzo alla spagnola Vall Montero. La Castiglioni si ferma al quarto posto stampando il nuovo record italiano in 1’05”00 ma facendosi sfuggire la medaglia negli ultimissimi metri.

Arianna Castiglioni: “Ci ho provato fino alla fine, mi è mancato solo il finale, non ho nessun rimpianto. Sono contenta per il record italiano, anche se forse non mi piace abbattere i muri (dopo il 30”01 nei 50)”.

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Passiamo alle semifinali della gara regina: la prima non è velocissima ed è vinta da Duncan Scott in 46”92 davanti a Czerniak in 46”99. Nella seconda si tuffano in centro vasca (corsia 4 e 5) Luca Dotto e Lorenzo Zazzeri ed al parziale di metà gara sono in testa appaiati a 22”42. Dotto chiude primo dell’intero parterre con 46”82, mettendo un altro tassello mentre Zazzeri si perde inspiegabilmente negli utlimi metri e chiude in 47”29: fuori dalla finale per 2 centesimi.

Luca Dotto: “Ho nuotato bene senza spremermi più del dovuto, controllando gli avversari. Domani voglio dare di più, non penso agli altri ma a me stesso, affronto la gara con un ottimo stato di forma: ci sarà da divertirsi”.

Lorenzo Zazzeri: “Sono molto dispiaciuto e deluso, con il tempo di stamattina sarei entrato tranquillamente in finale. Non ho sentito la tensione perché nuotavo accanto a Luca, ma ho buttato via la gara per le virate sbagliate, forse per mancanza di lucidità”.

La finale dei 200 misti femminili vede una strana coppia a centro vasca: Katinka Hosszú ed Ilaria Cusinato, autrici del primo e secondo tempo nelle batterie. La Iron Lady va alla caccia del quinto oro e scappa subito al comando mentre la nostra azzurra è quinta a metà gara. Nella rana Ilaria recupera metri e posizioni e vira al secondo posto: lo sprint finale favorisce però Evelyn Verraszto ed Ilaria Cusinato si “accontenta” di un, ottimo, bronzo, condito dal record personale (2’08”19). Oro, neanche a dirlo, alla Hosszú in 2’04”43.

Ilaria Cusinato: “Ero stranamente molto concentrata nella gara, ho pensato solo alle parole del mio allenatore (Stefano Morini, ndr) ed a quello che dovevo fare. Non ci credo, sono senza parole, non volevo farmela scappare e ce l’ho fatta. Ho lavorato molto sulla rana, spero che i frutti del lavoro che iniziano ad arrivare si vedano anche più avanti. A Ostia c’è un bel gruppo nonostante le assenze di Greg e Gabriele, sono contenta della mia scelta e continuo su questa strada. La nostra generazione (quelli del 1999) è molto forte ma il mio idolo è da sempre Katinka”.

Dopo la premiazione dei 100 rana, torniamo a scaldare l’acqua con la gara più rappresentativa della vasca corta, i 100 misti. Nella prima semifinale ritroviamo Marco Orsi, che passa in 23”21 e chiude con sicurezza  al comando in 52”10, stampando anche il nuovo record italiano: domani lotterà per una medaglia. Nella seconda semi c’è Simone Geni, che nuota accanto a Fesikov: il russo si impone in 51”45, Geni centra la finale con il sesto tempo in 52”74, stesso tempo delle batterie.

Marco Orsi: “Volevo difendere il mio titolo europeo di due anni fa, sono dispiaciuto per i 100 stile e per il mancato ingresso in finale che era tranquillamente alla mia portata. Nei 100 misti ho nuotato un po’ contratto, soprattutto nella frazione finale: domani posso nuotare sotto i 52”, sono fiducioso perché fisicamente sto bene. Voglio prendermi una medaglia per me stesso”.

Simone Geni: “L’obiettivo principale era entrare in finale e l’ho centrato. Sono soddisfatto, domani voglio divertirmi..

La finale dei 200 stile, orfani di Federica Pellegrini e di Sarah Sjöström, potrebbe essere l’opportunità per Femke Heemskerk di vincere il suo primo, tanto atteso, oro individuale nella distanza ma Charlotte Bonnet non è d’accordo e va in fuga fin da subito. La francese gestisce anche il rientro delle rivali e vince in 1’52”19, Heemskerk seconda, Andrusenko terza.

Dopo la premiazione di una raggiante Ilaria Cusinato, è tempo di finale dei 100 rana maschi con la coppia MartinenghiScozzoli in acqua alla caccia di una super prestazione. La gara si gioca tra Peaty e Prigoda a centro vasca, con Fabio Scozzoli che cerca di inserirsi nella lotta e vira terzo ai 50 metri. Prigoda prova a scappare ma Peaty rientra alla grande e sfonda il muro dei 56 secondi: record europeo in 55”94. Dietro di lui è Fabio Scozzoli a vincere lo sprint ed aggiudicarsi uno splendido argento in 56”15, che significa anche nuovo record italiano. Bronzo a Prigoda (56”28), settimo Nicolò Martinenghi che centra l’ennesimo record del mondo junior, 57”27.

Fabio Scozzoli: “Sono contento anche perché fisicamente ho accusato le gare dei giorni precedenti. Ho aggiustato dei piccoli particolari ed è andata bene, il tempo che ho fatto era impensabile alla vigilia. La strada è quella giusta, sono molto fiducioso anche per la vasca lunga”.

Nicolò Martinenghi: “Sono maturato molto in questo europeo, non mi aspettavo un tempo così basso perché ho fatto qualche errore, c’è un buon margine per il futuro. Finisce qui il mio europeo con una grande esperienza, il mio idolo ed esempio è sempre stato Fabio Scozzoli, sono contento per lui”.

La prima semifinale dei 100 farfalla donne vede Ilaria Bianchi, in difficoltà nella prima parte di gara, chiudere al terzo posto in 56”70, con la danese Beckmann che vince per l’esplosione dell’Arena ed esulta neanche fosse la finale. Elena Di Liddo scivola al sesto posto in 57”64 e non riesce a centrare la finale, Bianchi qualificata col quarto crono. La Sjöstrström è un secondo avanti a tutte, domani questo oro non può sfuggirle.

Ilaria Bianchi: “Ho accusato la fatica del 200 di ieri, ero un po’ pesante in acqua. L’obiettivo era entrare in finale e l’ho raggiunto, spero di recuperare per domani”.

Elena Di LIddo: “Sono molto stanca, è la decima gara in 3 giorni e la fatica si fa sentire. Sono stati giorni molto emozionanti, sono contenta dell’esperienza e anche delle gare dei giorni precedenti”.

Lo strano podio dei 200 stile senza la Pellegrini precede la finale senza azzurri dei 50 farfalla maschi. Lo sprint si gioca al tocco finale, il podio è tutto in 2 centesimi: Popkov oro a 22”42, Govorov argento a 22”43, Sabo e Proud (che sbaglia la virata e butta la gara) bronzo ex-aequo a 22”44.

Paolo Barelli, presidente della LEN, premia i 100 rana maschi di un Fabio Scozzoli spettacolare argento, ed Adam Peaty regala il suo oro ad una bimba inglese che rischia lo svenimento per l’emozione.

Il programma individuale odierno si chiude con i 50 dorso donne, privi di italiane tra le 8. Katinka Hosszú aggancia il device al blocco con il nuovo dispositivo di sicurezza (introdotto dopo l’incidente occorso a Simone Sabbioni) e va a vincere il suo personale sesto oro, in 25”95, davanti alla polacca Tchorz, che le ha dato un buon filo da torcere (26”09).

Si chiude con la 4×50 mista stile libero, che ci vede impegnati ed ambiziosi con Dotto, Orsi, Pellegrini e Ferraioli. La Russia prende subito il comando con Morozov , Luca Dotto resta in lotta e Marco Orsi fa lo stesso. La Russia è prima fino all’ultima vasca, ma l‘Olanda effettua il sorpasso con Ranomi Kromowidjojo e stampa 1’28”39, nuovo record del mondo. L’Italia è di bronzo: 1’29”39, frazioni da 20”87 Dotto, 20”74 Orsi 24”19 Pellegrini e 23”65 Ferraioli.

Dotto: “Un europeo molto positivo finora, la medaglia era l’obiettivo e l’abbiamo raggiunto”.

Orsi: “Avevo ancora un po’ il 100 misto sulle gambe, ma è andata bene e possiamo festeggiare questa medaglia”.

Pellegrini: “Non è propriamente la mia gara ed è stato per questo molto divertente. I 200 stile li ho visti, tifavo per la Heemskerk ma la Bonnet è una mia degna erede. Non sono triste, rimane la mia gara del cuore ma non ho rammarico”.

Ferraioli: “Finalmente una staffetta andata bene, con molta tensione ma altrettanta gioia”.

Chiudiamo come avevamo iniziato: Italia prima nella classifica a punti e sesta nel medagliere, nell’attesa della giornata conclusiva.