Torna Fatti di nuoto weekly la rubrica che, come voi, non si è ancora ripresa dalla sbornia Mondiale.

Vi mancano già batterie e finali ogni giorno, risultati su risultati da leggere e commentare? Ho una buona notizia per voi: tra due giorni iniziano i Giochi del Mediterraneo!

Nel frattempo, chiudiamo i conti in sospeso

Siccome da queste parti siamo di parola, come di consueto al termine di una grande manifestazione è arrivato il momento di mettere alla prova il metodo di previsione dei tempi Mondiali e verificare come sono andate le cose.

Quindi, impavidi come William Wallace, ecco a voi le previsioni verificate!

Nella colonna tempo trovate il tempo effettivamente nuotato a Budapest, da confrontare con la previsione.

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Devo ammettere che mi aspettavo molti errori da questo Mondiale, per due motivi: le numerose assenze, che rischiavano di falsare molto i tempi (soprattutto quelli di qualificazione), e la distanza dall’ultimo Mondiale, 3 anni, che rendeva i tempi passati più lontani del solito e quindi probabilmente meno affidabili.

Il risultato è stato invece molto soddisfacente: come si può constatare, i tempi delle previsioni sono in linea con quelli verificati, ed il margine d’errore è sempre inferiore al 2%.

Ci sono alcune differenze più ampie di altre, e sono soprattutto nei tempi di qualificazione alle semifinali: in alcune gare il basso numero di partecipanti ha fatto sì che il passaggio del primo turno fosse un pò più semplice di quanto non lo fosse in passato.

Poi ci sono i grandi tempi dei vincitori, che in alcuni casi sono molto più bassi di quanto previsto, ma è una logica conseguenza di alcune grandi prestazioni, tra le quali anche vari record.

Ed infine, il momento narcisista: la previsione perfetta è arrivata due volte, per il tempo che ha consegnato l’oro a Kristof Milak nei 100 farfalla (50.14) e per quello che ha coronato Sarah Sjöström campionessa dei 50 stile (23.98).

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Foto: Fabio Cetti | Corsia4