Siamo arrivati all’ultima edizione prima di Natale e, un pò come tutti, Fatti di nuoto weekly cerca di districarsi tra brindisi e panettoni (che è meglio del pandoro, prove me wrong).

Rimanere sempre sul pezzo nonostante le giornate, in questo periodo, sembrino avere meno ore a disposizione non è semplice, ma la vera domanda è: come siete messi con i regali di Natale?

Il nuoto ce ne ha lasciati alcuni, vediamoli.

Russi a Parigi

Il 2024 si avvicina e stiamo per arrivare alla resa dei conti sulla questione russi e bielorussi alle Olimpiadi. Come ben sappiamo, da circa due anni le Federazioni sportive e il CIO non ammettono atleti provenienti dalle due Nazioni in guerra con l’Ucraina, e si è molto discusso sulla possibilità di trovare un compromesso per far sì che lo sport, come idea e messaggio, possa trionfare su situazioni che con lo sport in sé centrano poco.

Da parte sua, il CIO avrebbe proposto una soluzione: ammettere gli atleti che accetteranno di dichiararsi super-partes impedendogli di usare bandiere e inni nazionali. Un’opzione che ha fatto storcere il naso e non poco alle Nazioni in questione e che è già stata scartata da due pesi grossi del nuoto come Evgeny Rylov e Kliment Kolesnikov. Tramite delle note ufficiali, i due dorsisti si sono detti assolutamente contrari, ufficializzando di fatto la loro assenza a Parigi 2024.

C’era da aspettarselo, quantomeno per questioni di coerenza, che gli atleti che hanno sempre sostenuto Putin e le sue scelte (e che oltretutto fanno anche parte dei gruppi sportivi dell’esercito) non siano disposti a rimangiarsi tutto improvvisamente e al solo fine di fare le Olimpiadi.

Non è un bel regalo di Natale, questo. Lo sport ci perde, e ci perderemo anche una possibile finale stellare dei 100 dorso, nella quale Thomas Ceccon avrebbe dovuto sconfiggere entrambi per mettersi al collo l’oro Olimpico. Peccato.

Nel frattempo, i russi ed i bielorussi nuotano alla grande nella manifestazione di casa che sta sostituendo gli Europei in vasca corta, la Salnikov Cup, in cui si sono riproposti in grande forma Ilya Shymanovich, Evgeniia Chikunova, Andrei Minakov e lo stesso Kliment Kolesnikov.

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Europei 2024

È ufficiale: i Campionati Europei in vasca lunga si disputeranno dal 10 al 23 giugno a Belgrado, con le acque libere in testa ed il nuoto in vasca che partirà dal 17. La notizia era molto attesa e si è a lungo parlato della collocazione temporale con il preciso timore che le gare facessero fatica ad incastrarsi in un calendario già bello denso e complicato.

Le cose sono andate anche peggio, perché European Aquatics ha deciso di collocare l’evento in precisa concomitanza con il Settecolli, individuato dalla FIN come l’evento conclusivo per stilare la Nazionale Olimpica e guardato finora da diverse altre nazionali come tappa utile nella strada verso Parigi. Che il regalino di Natale della LEN faccia più o meno parte di una strategia politica è per noi solamente ipotizzabile, ma ciò che è certo è che ci sarà da fare una scelta, soprattutto se la FIN deciderà di lasciare il Settecolli in quella collocazione temporale.

Se teniamo buono quanto detto da Cesare Butini a margine degli Europei di Otopeni (“agli Europei in lunga manderemo i giovani”), per l’Italia dei grandi l’evento da scegliere rimarrà il Settecolli, che però potrebbe essere un pò meno internazionale del solito. Roma o Belgrado?

Coppa Brema

Come già successo nella scorsa stagione, anche quest’anno la Coppa Brema si è disputata su base regionale, e la classifica nazionale verrà semplicemente stilata, pubblicata e mandata agli annali. I vincitori saranno così decretati a tavolino, creando un hype pericolosamente vicino allo zero. Credo sia nel pensiero di tutti, anche di chi ha organizzato e deciso l’attuale regolamento, che la storia della Coppa Brema è altra rispetto a questa triste versione a distanza.

Si spera che, superata questa impasse di accavallamenti, si possa ritornare ad avere un Campionato a squadre degno di questo nome, l’unica vera manifestazione italiana che faceva trasparire un pò di appartenenza a tutti i livelli. La Coppa Brema è sempre stata bella da seguire e anche da nuotare, e nonostante le posizioni di vertice (soprattutto la prima) siano da anni abbastanza scontate, è sempre stata una gara con dei valori morali e tecnici. Era una trasferta gravosa per le società, impegnativa per gli atleti, complicata da incastrare, ma sicuramente emozionante.

Confidiamo che si possa trovare una quadra, magari anche cambiando qualcosa nel regolamento, per tornare a vivere quelle emozioni: come regalo di Natale per il 2024 non sarebbe male.

See you later… and Merry Christmas!

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Foto: Fabio Cetti | Corsia4