Al ritorno della “Copa Latina”, dopo sei anni di assenza, si parla decisamente in italiano. E non solo perché la lingua latina è quella parlata da tutte le nazioni partecipanti (13 in totale) ma perché la spedizione azzurra ha dominato in lungo in largo la tre giorni di Santiago de Cali, in Colombia.

Per capire bene il valore di questa competizione, riservata alle sole nazionali di origine latina (per l’Europa erano presenti Italia e Spagna), facciamo un passo indietro al 2010, quando si svolse la XXIV ed ultima edizione.
I nomi della delegazione azzurra diventeranno quasi tutti, nell’immediato futuro, pezzi da novanta della Nazionale come Silvia Di Pietro, Elena Di Liddo, Stefania Pirozzi, Alice Mizzau, Chiara Masini Luccetti, Giada Galizi, Michela Guzzetti, Alex Di Giorgio, Lucio Spadaro o Andrea Toniato. Ma anche sfogliando tra gli stranieri salta all’occhio qualche presenza di prestigio: i brasiliani Henrique Rodrigues e Leonardo De Deus, di recente protagonisti al “Troféu Maria Lenk” (vedi LINK utili) di Rio o il velocista argentino Federico Grabich.

Non si sa se i protagonisti della XXV edizione della Coppa Latina avranno una carriera come quella dei loro ultimi predecessori ma quello visto in acqua fa ben sperare, considerando l’arrivo post-Assoluti, un periodo dove non è facile essere ancora brillanti.
Lo è stato però Mattia Zuin, classe 1996 delle Fiamme Gialle/Nottoli Nuoto che ha ritoccato tutti i suoi personali e viaggiato più forte di quanto fatto la settimana prima a Riccione. Nella fascia B (atleti dal 1996 al 1999 per i maschi e dal 1997 al 2000 tra le femmine), dove l’Italia schierava tutti i suoi rappresentanti, Mattia vince i 100 stile con il nuovo record della manifestazione di 50”23, aggiungendo i successi nei 100 farfalla (54”53) e 200 farfalla (2’02”34) chiudendo secondo nei 50 stile in 23”39 alle spalle dello spagnolo Alejandro Migueles Arroyo primo in 23”18.

L’altra “primatista” è Martina Rosa, atleta del 1998 del Tiro a Volo Nuoto, che pur nuotando più lenta di quanto fatto a Riccione in occasione della finale B dei 400 misti, vince con tanto di record della manifestazione in 4’52”94. Nei 100 rana e nei 200 dorso si arrende alle spagnole Martinez e Dominguez, mentre vince i 200 misti in 2’21”55 e ritocca il suo personale dei 200 rana con 2’35”82 (seconda ancora dietro alla Martinez).

Impossibile poi trovare un azzurro fuori dai primi tre. Se non erano sul gradino più alto del podio li troviamo a ridosso: Matteo Ciampi (Nuoto Livorno) è secondo sia nei 200 che nei 400 stile (1’51”78 e 3’55”28), mentre Riccardo Cervi, del Team Veneto, si impone nei 100 rana e 200 rana in 1’03”83 e 2’17”57, nei 200 misti in 2’06”96 e nei 100 dorso con 56”25. Protagonista anche Emanuel Turchi (Vela Nuoto Ancona), oro nei 200 dorso con il tempo di 2’01”98.

Anche le ragazze dominano la scena: Linda Caponi (Team Nuoto Toscana Empoli) fa suoi 200, 400 e 800 stile pur rimanendo lontanissima dai suoi migliori (2’01”46, 4’19”24 e 8’50”61). La giovane velocista del Circolo Canottieri Aniene Rachele Ceracchi, tocca davanti a tutte nei 50 stile vinti in 26”27 e nei 100 con 56”61. Doppietta anche per Aurora Petronio (RN Torino) che vince 100 farfalla in 1’00”23 e 200 farfalla con 2’17”19.

Lo strapotere azzurro si vede nelle staffette: tris di vittorie sia in campo maschile con Zuin, Ciampi, Turchi e Cervi che in qualunque frazioni li metti, portano a casa il successo nella 4×100, 4×200 stile e anche nella mista. Stesso discorso per Ceracchi, Caponi, Rosa e Petronio: nessuno riesce a mettere la mano davanti alle azzurre nelle tre staffette.

La classifica finale parla decisamente azzurro: nella fascia B vittoria sia per i maschi con 331 punti che per le femmine con 332, mentre nella generale siamo secondi dietro alla Colombia con 663 (ma senza atleti della fascia A, ovvero 2000 maschi e 2001 femmine). Anche il medagliere parla chiaro, con 23 ori, sette argenti e un bronzo.

(foto copertina: Federnuoto.it)