Quante volte ci è capitato di dare un’occhiata ad un’iniziativa, magari ben presentata ed organizzata, ed avere la sensazione che si tratti di un’operazione puramente commerciale? Chiariamoci subito: non c’è nulla di male nel voler ricavare un profitto da un qualsivoglia prodotto, è esattamente quello che ognuno di noi fa per vivere. Ma in alcuni ambiti, la differenza la fa il cuore, l’anima del progetto, quello che realmente c’è dietro, il motore che spinge in avanti il tutto.

Luca Dotto non ha bisogno di presentazioni, ma giusto in caso ve le faccio comunque: più di dieci anni di militanza in Nazionale maggiore, quattro medaglie mondiali, venti medaglie europee, due Olimpiadi alle spalle, colonna portante della 4×100 stile che tante soddisfazioni ci ha regalato, primo uomo italiano a scendere sotto i 48” nei 100 stile. Uno dei volti più noti e riconosciuti del nostro nuoto.

Qualche anno fa, ha deciso di fondare un’accademia di nuoto con lo scopo di trasmettere ai giovanissimi tutta la sua esperienza in questo sport, per farli innamorare dell’acqua come lui ha fatto tanti anni fa. In questi giorni ha lanciato la nuova edizione della Luca Dotto Swim Academy, così ne abbiamo parlato insieme cercando di raggiungere il cuore del progetto.

Come si sviluppa la Swim Academy?

È una settimana molto intensa, nella quale curiamo la tecnica natatoria con lezioni di gruppo sia a secco che in vasca, clinic private, riprese subacquee, consigli individuali. I ragazzi che vi partecipano ne escono arricchiti, con molte esperienze stimolanti ed incoraggianti, un bagaglio che li aiuta a proseguire in uno sport che, di base, è meno divertente di altri. Ma l’obiettivo principale non è solo tecnico.

Quello che voglio di più, che mi piace di più vedere in loro, è il clima che si forma già dal primo giorno. In poche ore insieme, i ragazzi fanno gruppo, legano, passano giorno e notte insieme, vivono quello che io in anni di Nazionale ho sperimentato sulla mia pelle, il bello del nuoto. L’ultimo giorno è tutto un abbraccio ed un saluto, scende anche qualche lacrimuccia.

C’è molto di emozionale oltre che di tecnico…

Puntiamo soprattutto a quello. Per me, la cosa più importante è trasmettere ai ragazzi quella passione per il nuoto che tutti i giorni mi spinge ancora ad allenarmi. Passare loro un po’ di quelle esperienze che atleti di alto livello hanno vissuto, significa anche fargli capire che siamo partiti tutti dallo stesso sogno: una piscina nella quale nuotare per diventare dei campioni.

E per farlo ha scelto dei nomi che, oltre ad essere talenti mondiali, sembrano avere una particolare capacità di relazionarsi col prossimo. Ultimo, in ordine di tempo, Bruno Fratus.

Con Bruno c’è stata una scintilla istantanea. Non ho fatto nemmeno in tempo a spiegargli il progetto che già aveva accettato, mi mandava video e contenuti per i nostri canali social. Oltre ad essere un atleta di caratura mondiale, è un ragazzo d’oro, molto disponibile e solare. È la persona giusta per dare un tocco di internazionalità alla Academy, so già che i ragazzi lo ameranno da subito.

Quindi il team ufficiale come sarà composto?

Oltre a me e Bruno, ci sarà la conferma di Giacomo Carini, che ha già lavorato con noi nella fortunatissima edizione del 2020, proprio dopo la pandemia. Purtroppo non potrà esserci Nicolò Martinenghi, che sarà impegnato nella terza stagione di ISL, ma ho contattato un altro grande ranista italiano Luca Pizzini. Poi ci sarà Mike Maric, che fornirà i suoi impagabili consigli sulla respirazione e tutto il mio staff tecnico per le clinic e le riprese subacquee.

Sembra un progetto strutturato e professionale, al quale tieni molto. È forse questo il segreto del successo.

Sento che questo può essere uno dei vari impegni che manterrò dopo aver smesso di nuotare, verosimilmente nel 2024. Per ora non mi vedo allenatore, non ho ancora le basi teoriche, ma credo di poter trasmettere quel qualcosa in più in eventi come questo. Però il successo della Luca Dotto Swim Academy è anche in qualcos’altro…

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Qualcosa che ha a che fare con il passato recente

Ho passato un anno molto difficile. Oltre ai problemi fisici alle spalle, che hanno pesantemente condizionato la mia preparazione e dai quali sto uscendo in questo periodo, ho attraversato un momento di grande crisi personale, in seguito alla scomparsa di mia mamma.

Pochi giorni fa, gareggiando al Mare Nostrum, ho finalmente ritrovato la gioia di entrare in acqua e divertirmi, senza ossessioni né pressioni, per il semplice gusto di nuotare. Sono alla ricerca di cose che mi diano queste emozioni, per ritrovare me stesso.

Al di là dei titoli e delle medaglie, mia mamma era particolarmente orgogliosa di me per la Academy e per quello che cerco di fare attraverso questa iniziativa. Probabilmente, guardandomi insegnare il nuoto ai bambini, trasmettere la mia passione ad altri, un po’ si rivedeva, riviveva quello che aveva fatto lei a sua volta con me. Anche per questo, per lei, ci metto tutta la mia passione per sviluppare e continuare questo progetto, anche in suo onore.

Ecco quindi uno dei veri motori di un’iniziativa davvero speciale. Oltre che alla Acedemy, a breve dove ti rivedremo?

Di sicuro al Settecolli, con una ritrovata voglia di gareggiare ma senza particolari pressioni.

Il mio obiettivo è nuotare il meglio possibile per quello che ho in questo momento, senza strafare, per poi proiettarmi sulla stagione 2022 nel migliore dei modi.

Sento di poter dare ancora molto a questo sport.

Ne siamo sicuri.

Foto: Luca Dotto Swim Academy