La strada per Rio si inerpica sui polverosi sentieri della Sierra Nevada. Un folto gruppo di atleti, sotto gli occhi vigili e attenti del Moro, di ‘venerabile’ Giunta & C. è migrato in altura per completare la preparazione in vista dei prossimi giochi olimpici. A quanto pare un giretto in montagna aiuta a ‘fare la gamba’ e alleggerisce un po’ la pressione (forse quella per l’appuntamento brasiliano?!).
Molti i partecipanti, tra i quali spiccano per diversità i gemelli diversi (per chi come bierre desiderasse consultare l’elenco completo, questo è il LINK) ed un assente d’eccezione: Filippo Magnini, restato solo soletto a Verona, in quanto la gentile consorte, Federica Pellegrini, è appunto partita per i monti.
Voglio rassicurarla: anche mio marito a volte mi manda in montagna per starsene un po’ tranquillo, non bisogna farsi prendere dal sacro fuoco della gelosia.
In foto il balcone di Federica, ops… Giulietta (da Wikipedia)
Il gruppo veloce della delegazione carioca (NEWS integrale), invece, si allenerà al centro federale di Ostia a partire da domenica, a quanto pare infischiandosene allegramente della pressione olimpica. Tra questi anche il mio preferito Marco Orsi. E il mio nuovo idolo, Luca Dotto (bello, bravissimo e veste Armani).
Su tutti quanti (i tenaci montanari e gli ostiensi veloci) lo sguardo perspicace del CT, Cesare Butini, il quale sembra molto vicino a scoprire il segreto dell’ubiquità, capacità miracolosa che lo contraddistingue da sempre.
Una capacità altrettanto miracolosa servirebbe per mettere pace tra i vertici del CONI-FIN, ma dall’alto ci dicono che per i miracoli si stanno attrezzando.
A tutti loro auguriamo una buona permanenza e un buon lavoro.
La strada per Rio (polverosa o meno) è sempre più breve!
NB: forse Filippo sta presidiando il centro federale di Verona per accogliere Alice Mizzau, nuova recluta nel Pool Metal Jacked di Giunta, come sperato da Federica dopo la dimenticabile prestazione europea della 4×200 femminile.
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