Le presentazioni sono superflue per un personaggio del calibro di Giorgio Lamberti, uno dei nomi più importanti del nuoto italiano di tutti i tempi.

Alla Swim.Mi.Cup Night Edition 2023 lo abbiamo intervistato, ne è uscita una bella riflessione sul nuoto attuale e del passato.

Come sta andando questo inizio stagione?

Direi che abbiamo cominciato bene, con Michele (il figlio che lui allena) stiamo cercando di metterci alle spalle una stagione in corta non proprio soddisfacente per puntare ai prossimi impegni importanti. Siamo qui per testare la condizione ma non cerchiamo necessariamente il risultato.

Quali sono gli appuntamenti su cui puntate?

Sicuramente lo step principale della stagione sono gli Assoluti, per i quali abbiamo ancora molto tempo e lavoro da fare. Poi a seconda di quello che faremo a Riccione si svilupperà il resto della programmazione.

L’obiettivo è la qualificazione al Mondiale?

Sicuramente stiamo lavorando per questo, anche se la concorrenza interna è sempre più agguerrita e difficile da superare.

Per noi questo è da sempre uno stimolo: gareggiare con atleti del calibro di Ceccon fin dalle categorie giovanili è impegnativo ma ci fornisce anche la giusta carica per dare il massimo in ogni situazione.

Tra il tuo record del mondo nei 200 stile (1989) e il successivo record maschile in lunga fatto da un italiano (Ceccon, 2022) sono passati più di 30 anni. Quanti credi ne passeranno per il prossimo?

Credo proprio di meno. Già solo Ceccon ha nelle braccia la possibilità di migliorarsi e fare un tempo inferiore al già stratosferico record dei 100 dorso di questa estate. E non è il solo della nazionale che ha questa potenzialità; credo che soprattutto nelle staffette possiamo ambire a un risultato di quel livello nel prossimo futuro.

È la Nazionale più forte di sempre?

Si, abbiamo delle punte eccelse, Ceccon, Martinenghi e Pilato su tutti, e un livello medio elevatissimo, soprattutto al maschile. Il movimento non aveva mai raggiunto questi picchi in Italia.

Foto: Corsia4