Non era scontato che, visto gli ultimi due anni di crisi, le Società e gli atleti tornassero in vasca ai livelli ai quali eravamo abituati fino al 2019, ed invece è successo. Se nell’ultima edizione prima della pandemia abbiamo potuto ammirare nomi del calibro di Martinenghi, Ceccon e Burdisso, anche in questa edizione non sono mancate le figure già note al grande pubblico, accompagnate da una schiera di nuove leve che fa davvero ben sperare per il futuro, nonostante tutto.
Iscritti e Società
Il primo dato da sottolineare è quello relativo al numero degli iscritti, che non solo è in linea con quelli pre pandemia, ma è addirittura superiore, segno di una non smarrita volontà delle società e dei ragazzi italiani di continuare a credere nel sogno del nuoto.
Nonostante l’assenza delle staffette, l’edizione 2022 è comunque la più numerosa in termini di atleti e società iscritte dal 2016, con un lieve calo nel settore femminile ed un piccolo incremento in quello maschile rispetto all’ultima edizione, quella del 2019.
Il nuoto giovanile si conferma uno sport abbastanza equo nella divisione tra maschi e femmine, con i ragazzi che superano – sempre in termini di presenze – di pochi punti percentuali le colleghe.
Record della manifestazione
In termini di miglioramento dei record della manifestazione, il settore femminile è stato molto più attivo di quello maschile, con ben 14 record migliorati contro i 7 dei colleghi. L’edizione 2022, con 21 nuovi primati, si avvicina alla edizione 2019 che toccò la punta storica di 26.
La curva del miglioramento resta positiva, e sono sempre di più i record che trovano un naturale ricambio generazionale a distanza di pochi anni. I primati antecedenti il 2015 sono la netta minoranza, eccezion fatta per il picco del 2009 (anno dei costumoni) che resta ancora un’eccezione all’interno del percorso storico.
Anche la curva analizzata per sesso conferma quanto scritto sopra, e la tendenza al miglioramento del settore giovanile italiano è costante e ben distribuita negli anni, soprattutto nel settore maschile.
Record per Categorie
Un po’ meno equidistribuito, invece, il miglioramento per categorie. Tra le donne c’è stata una forte impennata nella categoria Ragazze, con ben otto nuovi record della manifestazione ad opera di tre atlete (Bonini, Santambrogio e Procaccini), ed un altrettanto elevato miglioramento nelle Cadette, grazie ai tre record di Benedetta Pilato sommati ai due di Matilde Biagiotti. Un solo record invece tra le Junior con Sara Curtis.
Meno record tra i maschi, che hanno però assistito al passaggio nella categoria Ragazzi di Lorenzo Galossi, i quali record nei 200 e 400 stile sono destinati a rimanere a lungo negli annali (felici di essere smentiti quanto prima, ovviamente). I quattro record nella categoria Ragazzi sono ad opera di tre atleti, Galossi, Bertoni e Ceolin, mentre I due record Cadetti sono entrambi di Luca De Tullio.
Record 2022 per specialità
Nel suddividere i record per stili si ha un’idea generale di quali siano le specialità che più si sono migliorate all’interno dell’edizione. Il 2022 mostra un evidente sbilanciamento sullo stile libero, che va ben oltre alla naturale maggior scelta di distanze a disposizione. Sono ben 14 i record che lo stile ha migliorato quest’anno, un numero in doppia cifra che non si vedeva dal 2016 (11 record).
Annata meno positiva, invece, per il dorso, che ora ha il triste primato di stile con zero miglioramenti, prima volta dal 2014. Brusco calo anche per la farfalla, che nel 2019 era lo stile più “caldo” e che ora fa fatica a tornare su quei livelli.
Va da sé che, ogni volta che un record della manifestazione viene migliorato, diventa sempre più difficile migliorarlo di nuovo.
Chi quest’anno ha fatto dei primati ha dovuto battere tempi messi a segno da nomi del calibro di Diletta Carli, Andrea Mitchell D’Arrigo e Arianna Castiglioni; di conseguenza, dal prossimo anno, ci sarà chi si dovrà confrontare con tempi fatti da Benedetta Pilato o Lorenzo Galossi.
E va detto, infine, che il record della manifestazione non è il primato italiano (che in vasca corta non esiste), ma è il miglior tempo registrato ai Criteria stessi, cioè nel punto in cui l’atleta dovrebbe essere al massimo della forma ma (sicuramente) anche al massimo della tensione.
Quindi: onore a tutti!
Foto copertina: Fabio Cetti